Cronaca

Una costante di sempre quel degrado del lungomare IX Maggio

La scarsa illuminazione, i marciapiedi ed i muretti rotti e vetusti dove d’estate –ma anche in primavera e, perché no, d’inverno -la gente siede per prendere un pò di sole, chiacchierare o riposare e poi la solita sporcizia e degrado: sono sempre gli stessi i problemi “spiccioli” da risolvere sul Lungomare verso Fesca-San Girolamo. Sono queste alcune delle questioni poste da sempre all’attenzione del sindaco e delle ex aziende municipalizzate dai residenti di un quartiere che si sente sempre più periferia delle periferie. “Voi non avete idea quante volte ho parlato e reclamato con consiglieri comunali o di circoscrizione, sperando che l’amministrazione curasse meglio questa parte di lungomare considerata di serie B rispetto a quella verso il centro, dove ci sono i palazzi della Provincia e della regione”, spiega ormai quasi rassegnato Franco, giovane disoccupato che abita in Via Verdi. “Vivo qua da quando sono nato, cioè da trent’anni, ma non è mai cambiato nulla: lo spettacolo quotidiano, specie d’estate, sono le cartacce, le bottigliette, la sporcizia, i topi che circolano liberamente ed il degrado cui è abbandonata questa porzione di lungomare IX maggio, specialmente durante la stagione estiva, quando molti costretti a rimanere in Città si riversano su questi muretti per passare il tempo nell’unico luogo fresco di Bari”, riattacca Franco. Per avere un’idea basta farsi quattro passi fra l’ingresso della Fiera e Lido San Francesco, un’area completamente abbandonata dall’azienda addetta alla pulizia urbana. “Ho letto che il Comune ha affidato ad una cooperativa il compito di ripulire ogni giorno il lungomare, ma siamo sicuri che si tratti anche di questa zona? O come al solito pensano al lungomare verso il Teatro Margherita, giù giù fino alla punta Perotti, dove c’è Pane e Pomodoro e Torre Quetta”. Insomma, sono sempre più arrabbiati i residenti di san Girolamo e Fesca, dove a far “divertire” la gente ci sono i ratti grossi come gatti che scorazzano liberamente, mentre ad incutere paura c’e’ il buio che con la sera avvolge la zona. La popolazione del quartiere si sente abbandonata, anche perchè le premesse di quest’amministrazione al momento della sua elezione erano ben altre. Riprende a raccontare il nostro Franco: “Cinque e più anni fa sono stati parecchi a promettere che le cose sarebbero cambiate, che a Fesca sarebbero arrivate le nuove case, l’ordine ed i nuovi pali dell’illuminazione con giardini e servizi nuovi. Invece niente, perfino la pineta di San Francesco all’Arena, rimessa a nuova dalla precedente giunta comunale di destra, adesso è più sporca e degradata di prima”. Non che il resto della circoscrizione viva meglio, ma qualcuno si era illuso che le cose davvero cambiassero, dopo aver votato il Sindaco Michele Emiliano. Che in queste ultime settimane sta girando fra i quartieri cittadini proprio per raccogliere lamentele e proposte, in un costruttivo confronto e proficuo scambio d’informazioni ed esperienze necessari a realizzare la generale ed piu’ organica attivita’ di supporto alle numerose istanze dei cittadini. Bene, ma quando si decideranno gli amministratori a passare dalle parole (tante, troppe) ai fatti (sempre pochi se non inesistenti) ? In fondo si tratta di impegnare somme non certo stratosferiche per riparare strade, ripulire il litorale da erbacce e rifare muretti, provvedimenti che farebbero felici migliaia di cittadini e non le solite imprese per costruire case che restano solo sulla carta. A Fesca San Girolamo stanno ancora aspettando…

 

Antonio De Luigi

 


Pubblicato il 6 Aprile 2013

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