Una donna medico candidata alla presidenza dell’ordine
Novità eclatante all’Ordine dei Medici, dove una donna, a capo della lista “Liberiamo Ippocrate”, è candidata alla presidenza dell’Ordine. Anna Lampugnani, questo il suo nome, è un medico di famiglia e dottoressa presso la guardia medica in via Giulio Petroni, nelle vicinanze del cinema Armenise, in passato fisioterapista, da sempre accanto alle problematiche riguardanti le pari opportunità. “Si tratta di un evento strano fino ad un certo punto, poiché dovremmo godere di pari opportunità, ma questo accade solo su carta. In pratica, la situazione professionale delle donne, è molto più delicata – ha spiegato la dottoressa Anna Lampugnani – Rappresento un’aggregazione di colleghi, dai precari ai ricercatori universitari, a donne vittime di pregiudizi sul posto di lavoro. All’interno della lista ‘Liberiamo Ippocrate’ c’è questo e molto altro ancora”. Uno dei principali obiettivi che questa lista si pone, è quello di offrire ai medici una maggiore partecipazione alle decisioni che li riguardano da vicino ed una maggiore sicurezza, specialmente per tutte quelle donne che, lavorando di notte, nelle guardie mediche sparse nella nostra città, vivono in precarie condizioni igieniche e minacciate da delinquenti, a volte persino maltrattate. Inoltre, la lista che, quest’anno si è proposta alla candidatura, intende “favorire i processi nelle controversie tra colleghi. Vorrei tanto che noi colleghi facessimo corpo e collaborassimo l’uno con l’altro, difendendoci e non attaccandoci e accusandoci a vicenda. Si parla tanto di malasanità, ma a volte, è necessario non fare processi prima dei processi – ha proseguito Anna Lampugnani – è indispensabile cercare di far comunicare tra loro il territorio, la ricerca e l’Università, al fine di ridurre il fenomeno della malasanità”. Purtroppo, in questo periodo di crisi occupazionale, a risentirne sono anche loro, i cosiddetti “angeli” che, da circa tre anni e per i prossimi tre, non otterranno un rinnovo contrattuale, lavorando senza alcun tipo di tutela. Ma, altro punto fondamentale su cui punta l’attenzione la dottoressa Anna Lampugnani, è sicuramente il ruolo delle donne, in un panorama sempre più difficile e critico. Un gran numero di donne, tra dottoresse ed infermiere, non godono del diritto alla maternità, lavorando in una condizione di precariato oramai perenne e nella costante illusione di un possibile miglioramento, “viviamo sotto un bellissimo ‘soffitto di cristallo’, la società continua a farci credere di essere libere e di godere delle stesse opportunità degli uomini, ma è solo pura apparenza. Noi donne, siamo costrette a dimostrare continuamente la nostra bravura ed il nostro impegno, anzi dobbiamo farlo doppiamente, rispetto agli uomini. Non c’è nessuna proporzione numerica in nessun tipo di professione – ha continuato la dottoressa Lampugnani – Sento di rappresentare una grande novità nella nostra regione. E’ la prima volta che una donna è candidata alla presidenza dell’Ordine e questo non avviene solo in Puglia. In tutta Italia, infatti, c’è solo un Presidente donna, si tratta della dottoressa Roberta Chersevani, di Gorizia”. La lista “Liberiamo Ippocrate”, nella quale sono presenti anche cinque donne, è nata come uno spazio di discussione, un luogo dove i colleghi medici hanno la possibilità di accostarsi, confrontando le loro idee. “Mi sono impegnata anche nel Sindacato, al fine di tutelare e difendere i diritti dei miei colleghi e colleghe – ha chiosato Anna Lampugnani – e intendo proseguire lungo questa strada, denunciando le gravi difficoltà in cui versiamo. Mancano asili nido all’interno delle strutture ospedaliere, capaci di migliorare qualitativamente la vita di infermiere e dottoresse con figli. Inoltre oggi, molto spesso, noi medici siamo costretti a subire attacchi ingiustificati e a non essere presi in considerazione nelle decisioni che ci coinvolgono in prima persona. Cosa ancora più vergognosa, molte donne non possono entrare in sala operatoria, perché considerate troppo sensibili e, dunque, di intralcio. Noi dobbiamo continuare ad essere quelle che siamo, non dobbiamo di certo, diventare simili agli uomini, quello che ci manca non è il cervello. E questo, dovrebbe comprenderlo anche la nostra società. Noi donne – ha concluso amareggiata la candidata Anna Lampugnani – siamo costrette a rispettare tutti i doveri, ma non godiamo degli stessi diritti degli uomini, siamo doppiamente penalizzate, una volta come donne e la seconda come professioniste”.
Nicole Cascione
Pubblicato il 3 Novembre 2011