“Una grande masturbazione mentale il restyling di via Sparano”
“Restyling di via Sparano a Bari? Una grande masturbazione mentale”: lo dice in questa intervista al “Quotidiano” il noto critico di arte Vittorio Sgarbi rintracciato al telefono. Già alla rassegna del Libro Possibile di Polignano a Mare, Sgarbi aveva pronunciato parole assai critiche verso il progetto, ora ci va giù ancora più duro.
Sgarbi, qual è il motivo della sua avversione al restyling di via Sparano?
“Mi indica, per favore, che senso compiuto hanno quei cubi di cemento armato, cosa ci azzeccano? Inoltre, è a dir poco stravagante, per non usare altre espressioni, eliminare le palme che sono piante tipicamente mediterranee e dunque ben attinenti al contesto. Mi sembra un progetto che va contro lo spirito popolare, un andazzo, quello di non consultare la gente, ormai molto diffuso in Italia dove la democrazia sembra merce rara. In ogni manifestazione che coinvolge la vita dei cittadini, dunque anche per un restyling tanto impegnativo, bisogna sempre valutare e meditare lo spirito dei luoghi e quello delle genti che ci vivono”
Però quel progetto è stato redatto da qualificati architetti…
“Senta, io valuto il progetto una colossale, grande masturbazione mentale, non è la prima e non ritengo che sarà l’ ultima, purtroppo. Spesso gli architetti si autocompiacciono come bamboccioni viziati e vogliono fare gli splendidi o gli originali ignorando la sensibilità delle genti ed anche il buonsenso. Da questo punto di vista sono ignoranti come capre, ignorano il sentimento di base. Penso che questo progetto derivi anche da una generale mancanza di buon gusto. Lo trovo molto brutto e insisto, le palme non dovrebbero essere affatto toccate. Poi, facciano loro”
Lei è anche molto critico sulle pale eoliche, ci spiega il perché?
“Perchè fanno schifo e deturpano in modo irrimediabile il paesaggio sul quale insistono. Ma le vedete quelle cose enormi, immense che violentano la natura? Ve ne rendete conto di quanto sono offensive? Probabilmente piacciono solo a chi con l’ eolico ha voluto e vuole fare affari poco limpidi e disonesti. Per me insultano gravemente la natura e l’integrità del panorama per miopia, ad essere buoni. Matera è stata giustamente scelta Capitale della Cultura, perché ha saputo mantenere intatti i magnifici Sassi, li ha rispettati. La Puglia, e credo che la politica di Vendola ne sappia qualcosa, ha ferito la sua terra con le pale eoliche. Quelle brutture tanto invasive, lo scriva pure, io le avrei messe nel capiente sedere di chi, politico, ha detto di sì. In Italia pare proprio che il senso del bello sia in declino, siamo alla totale ignoranza che ci rovina”.
Bruno Volpe
Pubblicato il 30 Agosto 2016