Cultura e Spettacoli

Una harley tra lui e lei

Un periodare fluido, una scrittura vivace per un racconto alle volte ironico , coinvolgente , commovente ma anche non scevro di aspetti introspettivi, il tutto condito con qualche sapida espressione non proprio oxfordiana che connota il linguaggio dei bikers, un quid pluris che contribuisce a rendere le 202 pagine del libro di godibile lettura.Edito dalla Progedit il romanzo di Marianna Acquaviva, al suo primo impegno letterario,  presentato al grande pubblico la scorsa estate, ha suscitato grande curiosità ed interesse anche nel mondo degli appassionati delle due ruote . Nel racconto ,infatti ,la scrittrice fa riferimento alle scorribande di un gruppo di motociclisti locali, i Land Seagulls , una banda di bikers frutto della sua coinvolgente fantasia . I giovani protagonisti di questa storia d’amore ambientata, oltre che a Bari,  anche a Polignano e Monopoli ,ridenti cittadine del sud est barese, sono Sara e Riccardo . Personaggi dai caratteri diametralmente opposti,separati da distanze alle volte  siderali, ma che per certi versi confermano la consolidata teoria dei poli opposti che si attraggono, e l’assunto latino secondo il quale amor vincit omnia.  La ragazza,che non nasconde  ambizioni da giovane scrittrice,   nella turbinosa relazione con il suo fidanzato, in crisi esistenziale e di personalità a causa di eventi drammatici da lui vissuti,  deve fare i conti con  una conturbante rivale: Lady Madonna. Non si tratta di una ammaliante fanciulla dalle curve sinuose e dalla somaticità da cardiopalma, bensì di una motocicletta. Non una moto qualunque,ma  una Harley – Davidson ,  la leggendaria custom americana che rappresenta, per la sua valenza simbolica, il sogno per gli appassionati di questo genere di moto. Una intrusa sui generis, dunque (nel caso specifico di tratta di una possente Softail regalata a Riccardo da suo padre) ,che permetterà ai lettori neofiti di capirne di più sul mondo che ruota intorno a questa mitica motocicletta ed allo stile di vita on the road dei suoi possessori.  Questa è, però, solo una parte della storia, il cui seguito lasciamo alla curiosità dei lettori. Abbiamo incontrato  l’autrice del romanzo “Come un rombo di una Harley” in un accorsato bar monopolitano sito nella piazza principale del paese. Gentile, disponibile ed affabile Marianna Acquaviva ci ha parlato del suo libro.

Marianna, ha destato curiosità anche nell’ambito dei bikers nostrani il tuo romanzo. Come nasce l’idea di scrivere un libro incentrato anche su una Harley – Davidson che ,ricordiamolo, non è una custom qualunque?

” E’ innanzitutto un romanzo autobiografico, perchè io ho avuto un fidanzato motociclista che mi ha inserito nel mondo delle Harley – Davidson, e che ha vissuto l’esperienza  del coma. In realtà  è una storia inventata che si ispira ad un fatto reale, tocca anche diverse tematiche, l’amicizia ,l’amore ,il perdono ed il senso della vita.Mi sono ispirata nello scriverlo allo spettacolo “La strana coppia”, che è uno spettacolo teatrale che sto portando in scena con la mia compagnia; il 31 di questo mese farò una replica al teatro sociale di Fasano. E’ il remake del film di Jack Lemmon e Walter Matthau, che incarnano due personaggi dai caratteri diametralmente opposti. Tornando alla tua domanda ciò che mi colpito di questo contesto, degli appassionati di questa tipologia di moto, è il senso della solidarietà, il senso di libertà, i viaggi. Ho capito  perchè un motociclista sceglie la Harley come compagna di strada , piuttosto che una Kawasaki o una Yamaha. La Harley è una moto pesante ,rumorosa ma piena di fascino in quanto è la moto del mito americano. Nel mio romanzo è la rivale amorosa di Sara. Un amore viscerale che supera  per certi versi l’amore per una donna.”

Hai presentato al pubblico il tuo libro la scorsa estate .Che bilancio puoi fare  sulle vendite e quale è stato il gradimento per il tuo lavoro?

” Anche se a Bari devo ancora fare la presentazione ufficiale ( la nostra intervista per certi versi ha anticipato i tempi .ndr) devo dire che sono molto soddisfatta. A Monopoli questo libro ha avuto molto successo, così come anche a Fasano dove l’ho presentato in una concessionaria di motociclette e ho riscontrato un ottimo seguito. I bikers sono i miei migliori acquirenti, il mio pubblico migliore, e vorrei ringraziarli anche  tramite il vostro giornale.”

Marianna toglici una legittima curiosità: hai la moto ?

“Attualmente no , ma ti confido che sono seriamente intenzionata a comprarmi una Harley – Davidson. E’ un mondo, quello degli harleysti, dal quale non posso più prescindere. Devo solo superare l’iniziale paura di mettermi in sella.”

Sarebbe bello che il tuo libro a questo ,punto diventasse un film

“Beh si. Ci sto lavorando, attualmente sono in contatto con diversi sceneggiatori e con dei produttori che incontrerò nei prossimi giorni a Roma.E’ il mio sogno nel cassetto.Attualmente penso più a promuovere il libro, il resto verrà da sè. Nel libro puoi immaginare  come sono fatti i protagonisti , il mondo in cui vivono, nel film è tutto più “comodo”.

Tu sei attrice e sceneggiatrice.  Che difficoltà incontra una giovane artista in un contesto come il nostro, quello barese.

“La difficoltà più grossa è il precariato. Io parallelamente alla mia attività insegno spagnolo in una scuola privata. Dipendesse dalla mia volontà scriverei solo libri e porterei in scena gli spettacoli con la mia compagnia. Purtroppo non è un mestiere stabile.”

Marianna il tuo romanzo finisce con una espressione in lingua spagnola:besos, una parola che nel tuo libro ha molteplici valenze. Vogliamo chiudere così la nostra intervista ?

“Besos  è stata la mia filosofia di vita ,quindi besos a tutti”.

 

Piero Ferrarese


Pubblicato il 8 Gennaio 2015

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