Cronaca

Una lapide in ricordo delle vittime della strage ferroviaria sulla linea Corato-Andria

Nel secondo anniversario della strage ferroviaria avvenuta il 12 luglio 2016 sulla linea Corato-Andria è stata inaugurata, presso la fontana monumentale di piazza Moro che fronteggia la stazione centrale di Bari, una lapide in ricordo delle ventitre vittime. Di fronte a un evento tragico che ha segnato profondamente la comunità pugliese e l’intero Paese, l’amministrazione comunale ha voluto così testimoniare l’affetto della città di Bari per le famiglie delle vittime e l’auspicio affinché tragedie come quella di due anni fa non si ripetano mai più. Unanime il coro dei famigliari delle vittime che chiedono alle istituzioni e alle autorità competenti giustizia e verità.<<Non basta parlarne solo nel giorno della commemorazione – spiega Anna Aloysi, sorella della vittima Maria Aloysi – alle istituzioni chiedo di non abbandonarci perché non abbiamo bisogno di passerelle ma di rassicurazioni sulla certezza della pena e sulla sicurezza ferroviaria. La mia associazione “Anna Aloysi Incidente Ferroviario Andria-Corato 12 luglio 2016 – prosegue – si batterà perché simili tragedie non accadano più e – conclude – affinché la giustizia faccia il suo corso, il più velocemente possibile, per evitare la prescrizione dei reati>>. Angela Cuzzi – mamma di Patty Carnimeo- ha voluto rivolgere un pensiero particolare alla cerimonia di oggi <<perché ho apprezzato molto una targa nella città che mia figlia amava in modo particolarmente>> spiega mostrandoci la foto di uno degli ultimi post di Patty sulla sua pagina Facebook datato 18 aprile 2016:” La vita può portare via un barese da Bari ma nessuno può portare via Bari dal cuore dei baresi”.  Inoltre, anche lei come gli altri famigliari delle vittime, ha lanciato un appello alle istituzioni: <<Quelle persone sono morte per la mancanza di sicurezza – denuncia – quindi quella targa da oggi rappresenta un simbolo che deve far ricordare a chi amministra che la sicurezza è il diritto di ogni cittadino. Da quel maledetto giorno io non viaggio più con il treno perché non mi fido e non mi sento più sicura. E’ stato accertato dalla magistratura – prosegue – che i soldi che servivano per la messa in sicurezza del binario sono stati utilizzati per comprare nuovi treni e dare maggiore confort ai viaggiatori anteponendo questi servizi alla sicurezza della tratta. Mi auguro che con la prima udienza preliminare i reati contestati vengano tutti confermati e voglio che i colpevoli paghino e vadano in galera perché – conclude – mia figlia è morta su quello che io ritenevo fosse il mezzo più sicuro, ma ora non lo credo più>>. Per il Presidente della Regione Puglia – Michele Emiliano – <<Il 12  luglio è una data durissima da ricordare. Nei prossimi giorni – ha ricordato – comincia il processo che, tempestivamente, la procura di Trani, ha istruito. In quella sede cercheremo delle risposte alle tante domande dei familiari delle vittime che si chiedono come sia stato possibile che in una tratta regionale che da decine e decine di anni si faceva senza problemi, si sia verificato uno dei più gravi incidenti della storia italiana e non solo pugliese. Questo evidentemente costituisce per noi un monito alla responsabilità. Tutti indipendentemente dal loro ruolo, devono fare il proprio lavoro ogni giorno con grande attenzione e con grande cautela soprattutto pensando prima di tutto alla sicurezza delle persone. Mi auguro – conclude – che questa data, così drammatica, rimanga nella mente dei pugliesi come la data della responsabilità>>. Il Sindaco di Bari – Antonio Decaro – nel suo discorso si è soffermato sullo sgomento, la paura, l’incredulità di quella mattina di fronte all’accaduto. <<Io stesso – rivela – sono diventato ingegnere dei trasporti perché, avendo un padre aiuto macchinista delle Ferrovie dello Stato, mi ero innamorato dei treni, della velocità, del senso di libertà che mi trasmettevano. Tutto d’un colpo il treno, che era sempre stato simbolo di libertà, diventava simbolo di morte: i convogli si erano accartocciati, le lamiere intrappolavano ancora i feriti. Chi c’era quel giorno -prosegue – ricorderà anche le centinaia e centinaia di soccorritori che hanno fatto un lavoro straordinario, e nessuno potrà dimenticare l’affetto dei pugliesi, migliaia di persone accorse negli ospedali per donare il sangue, centinaia di medici e infermieri a disposizione delle strutture che accoglievano i feriti. In queste ore, ce lo ricordano i giornali, inizia il processo, con diverse persone rinviate a giudizio. La giustizia farà la sua parte, probabilmente nel corso del processo emergeranno altre responsabilità, ma niente potrà restituire ai familiari la vita dei loro cari, interrotta tragicamente quel maledetto 12 luglio. Oggi abbiamo voluto organizzare questa piccola cerimonia accogliendo una richiesta dei familiari delle vittime. Questa targa, che reca impressi i nomi di tutti loro, abbiamo voluto metterla in un luogo simbolico perché questa è la stazione del capoluogo di regione, una sorta di stazione delle stazioni dove arrivano tutti i convogli ferroviari che passano dalla Puglia. Di qui passano ogni giorno anche migliaia e migliaia di persone – conclude – ed è un luogo simbolico perché questa fontana, con l’acqua che zampilla, è il simbolo stesso della vita>>. Il sindaco ha poi dato lettura dei nomi delle vittime iscritti sulla lapide commemorativa: <<Noi non vi dimentichiamo>>.

 

Maria Giovanna Depalma

 

 


Pubblicato il 13 Luglio 2018

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