Una Metamorfosi, la sottile trama
Edite le liriche composte da Alessandro Lunare tra il 2015 e il 2018
Barese, dall’89 Alessandro Lunare scrive poesie, oltre a racconti, articoli e saggi. ‘Una Metamorfosi, la sottile trama’ raccoglie liriche composte tra il 2015 e il 2018. Numerosi i temi toccati da Lunare. Ciò è frutto di un’attenzione appassionata, rivolta al mondo che lo avvolge. Le diverse suggestioni suggeriscono un dire dal passo diverso : a volte largo, facondo, ragionato e discorsivo, altre volte breve, caldo, più ricco d’immagini e colori. Quest’ultimo è quello che regala le cose migliori, specie quando si tocca il tema dell’amore. L’eros è “bocche contro bocche / affamate di baci”, è intreccio di “lingue come vitigni”, “scintilla sulla paglia”, ansito di corpi che “si agglutina in una veste di carezze intime”, fregola curiosa : “che voglia di frugarti”. Altrove, quasi pause da alcova, l’impeto cede il testimone a un sentimento più delicato, anche pensoso : “Ti carezzo di sospiri / ti bacio di tramonti / ti desidero di albe”. Tutte emozioni da scolpire “su schegge di alabastro”. E ancora : “con le tue labbra sulla mia bocca / chiudo la sera… apro il mattino. / Con la tua pelle sulla mia / scopro l’estate. /Con l’abbraccio caldo del tuo cappotto / accolgo l’inverno”. L’odore della donna è “profumo di bassa marea” che, avvertito come una travolgente ondata nostalgica, ispira una preghiera : “Non lasciarmi con la sigaretta accesa /a contare le boccate di fumo miste a lacrime nella notte”. Il tema del distacco e del rimpianto della figura femminile intride potentemente altri versi toccando l’elegia quando l’Autore parla probabilmente della madre : “Ti fanno compagnia le nubi… / nel tuo bozzolo di divinità / cullata dall’azzurro biancore / Il vento spazza le tombe, fa vibrare i fiori / vicino alle foto sorridenti / irridenti chi resta”. Amore, gratitudine e rimpianto non sono gli unici argomenti della poesia di Lunare. In mezzo a versi suggeriti da schegge di vissuto, fra richiami alla pace e al dramma di migranti ed esclusi, sgomitano spunti inattesi. Chi avrebbe immaginato all’interno d’uno sguardo incantato volto all’esuberanza della natura una fuggevole ode al fico d’india, questa cenerentola delle piante grasse ? Ma i poeti sono così. Solo loro sanno incantarsi davanti a quelle pale di fico d’india che, incurvandosi su sé stesse, con la pioggia diventano “polle d’acqua dove veloce il passero si disseta”. E in questa massa di pale verdi, che “spandono granate a pungere pronte / ma nel cuore dolci come miele” e che “fremono d’insetti dai voli perfetti”, “ragni tessono una matassa di ricami di bava”. La poesia in mezzo alle spine, insomma, una sorpresa come quella di certi fiori irripetibili dal colore caldissimo e che prende al cuore, fiori che puoi solo ammirare e mai cogliere. Fiori di fico d’india, appunto. – Il libro è in vendita sui siti LaFeltrinelli, Ibs e Amazon.
Italo Interesse
Pubblicato il 28 Aprile 2023