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Una mezza dozzina di “colonnelli” al servizio del Presidente

Manager, “sursum corda”: da ieri, finalmente, sono ufficiali i nomi dei sei manager responsabili dei dipartimenti regionali che, dopo aver scaldato a lungo i motori, il neogovernatore Emiliano ha scelto. Con i magnifici sei c’è anche il fidatissimo Stefano Fumarulo che segue l’ex magistrato barese fin dal primo mandato al Comune. Il governatore e lo staff li hanno cercati spulciando i seicento “curriculum” per accedere alle sette poltrone d’oro della nuova organizzazione regionale, quasi centoventimila euro all’anno lordi lo stipendio medio di chi vedra’ stabilito nella seduta di giunta convocata per dopodomani, come detto, la messa nero su bianco agli atti della delibera di giunta. Quasi tutti professionisti esterni, salvo il collaudato dottor Lino Albanese, a capo del dipartimento finanze e bilancio, mentre all’agricoltura, nonostante le presunte incompatibilita’ circolate nei giorni scorsi su tutti i giornali, il docente foggiano Gianluca Nardone. Stesso discorso a capo del dipartimento Sviluppo dove e’ indicato l’ex rettore di Lecce Laforgia, cugino dell’ex assessore comunale barese entrato successivamente in rotta di collisione con Emiliano al punto da finire dinanzi al giudice per un giudizio di diffamazione. L’ufficio antimafia sara’ guidato da Stefano Fumarulo, mentre il posto da segretario generale, che in un primo momento pareva destinato all’avvocato ed anche lui ex assessore barese Rocco De Franchi, alla fine è andato a più rodato Roberto Venneri. Dunque, nel corso della seduta di Giunta di lunedì 12 ottobre, verranno formalizzate le nomine dei nuovi  Direttori di Dipartimento. Ecco i loro nomi e funzioni, tutti pronti a rendere conto del loro operato direttamente al capo della giunta Emiliano: Direttore Dipartimento Promozione della Salute, del Benessere sociale e dello sport:

dott. Giovanni Gorgoni – Direttore Dipartimento Turismo, economia della cultura e valorizzazione del territorio: dott. Paolo VERRI – Direttore Dipartimento Sviluppo economico, Innovazione, Istruzione, Formazione e Lavoro: prof. Domenico Laforgia – Direttore Dipartimento Agricoltura, sviluppo rurale e tutela dell’ambiente: prof. Gianluca Nardone – Direttore Dipartimento Risorse finanziarie e strumentali, personale e organizzazione: dott. Angelosante Albanese – Direttore Dipartimento Mobilità, qualità urbana, opere pubbliche e paesaggio: ing. Barbara Valenzano – Direzione della Sezione Sicurezza del cittadino, politiche per le migrazioni ed antimafia sociale: dott. Stefano Fumarulo – Segretario Generale del Presidente della Giunta regionale: dott. Roberto Venneri. Al via da metà ottobre, dunque, la nuova organizzazione “Maia”, acronimo che sta per ‘Modello Ambidestro per l’Innovazione dell’Amministrazione’. Che poi sarebbe l’ambizioso piano delle strutture di coordinamento e dirigenziali della presidenza e della giunta regionale, varato da Emiliano in persona, in perfetta solitudine, a fine luglio <<…come se fosse il sovrano assoluto e non un umile  amministratore della Regione Puglia>>, hanno già tuonato qualche giorno fa i consiglieri pentastellati. I primi che hanno criticato il piano della struttura burocratica voluta da Emiliano che sta scegliendo i direttori dei sei  dipartimenti in cui sarà articolata l’Ente Regione, in applicazione del “Maia” al posto di quel “Gaia” che circa dieci anni avevano pensato e perfezionato l’ex governatore Vendola e l’ex assessore Minervini e che l’ex sindaco barese è riuscito a demolire in pochi giorni. Giusto per far capire a tutti chi comanda e che cosa rappresenta la parola continuità per il centrosinistra pugliese, visto che a comandare sarà in Puglia secondo il Vangelo scritto in perfetta solitudine dallo stesso Emiliano, lui e i suoi potenti, potentissimi cardinali. Una struttura su di tutti dove decide da solo. Prendendo e spendendo sempre l’ultima parola. Ma andiamo avanti. I grillini, che un mese fa hanno depositato un’interrogazione cui ha risposto pochi giorni fa l’assessore al Personale Nunziante, non sono per niente convinti del nuovo modello ‘Ambidestro’ che guiderà la burocrazia regionale ed ancora si chiedono “che fine hanno fatto i principi di separazione tra politica e  gestione, di trasparenza delle scelte, di meritocrazia, sanciti – in  frontale contraddizione con il criterio di nomina fiduciaria dei  direttori da parte dell’Esecutivo – dallo stesso decreto del  Presidente della Giunta Regionale n.443 che stabilisce l’adozione del  nuovo modello organizzativo”.Fuor di metafora, come detto, le  chiavi delle scelte sono tutte in mano a  Emiliano, il quale, di fatto, ha selezionato “supermanager” di stretta  fiducia che risponderanno solo a lui, come a un Papa. Un approccio accentratore alla Regione di stampo comunale, visto che al Comune di Bari l’ex magistrato teneva in pugno prima di tutto i dirigenti dei vari servizi, prima di tutto quelli tecnici, “…in disprezzo dei princìpi di collegialità e garanzia istituzionale che  costituiscono il marchio di fabbrica del neo governatore”, come ripetono i consiglieri penta stellati di via Capruzzi. Ma lui, il diretto interessato va avanti a carrarmato, senza curarsi di nessuno, sorvolando su critiche e richieste di chiarimenti come suo solito. E poco importa se anche la Funzione Pubblica/Cgil ha stigmatizzato anch’essa l’accorpamento dei poteri (manageriale e burocratico) in manager che rivestiranno contemporaneamente l’incarico di capodipartimento e dirigente, dimenticando che con Vendola per diversi anni, sono stati almeno una mezza dozzina i dirigenti e capiarea allo stesso tempo (per esempio Gabriele Papapagliardini, Domenica Gattulli e Pasquale Chieco), mentre c’è anche chi ha criticato la durata annuale dei nuovi contratti che firmerà Emiliano, un elemento che violerebbe il triennio dettato dalla legge e che potrebbe aprire le danze a rinnovi ogni anno, senza far capire a nessuno come funziona veramente la sempre più strapazzata burocrazia pugliese. Del resto, si sa, “…il potere è opaco. Ma l’opacità del potere è la negazione della democrazia”.
Lo diceva Norberto Bobbio, mica Nichi Vendola….

 

Francesco De Martino

 


Pubblicato il 10 Ottobre 2015

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