Cultura e Spettacoli

Una nave in mezzo agli alberi

L’eccezionale immagine fa pensare ad una nave arenatasi in qualche secca e che per il successivo ritirarsi del mare sia stata avvolta dalla vegetazione. E invece siamo nell’entroterra, a un duecento chilometri dal mare più vicino, l’Adriatico. A Gardone Riviera sorge il Vittoriale degli Italiani, un complesso di edifici, vie, piazze, un teatro all’aperto, giardini e corsi d’acqua eretto da Gabriele D’Annunzio tra il 1921 e il 1938. Di tutti i cimeli dell’ultima ed enfatica dimora del Vate uno particolarmente suggestivo, e  certamente il più vistoso, consiste nella parte emergente di una gloriosa unità della Regia Marina : l’ariete torpediniere Puglia, una nave le cui sorti sono sempre state legate alla nostra terra, indipendentemente dal nome di battesimo. Il Puglia, che fu varato a Taranto nel 1898, dopo aver preso parte alla guerra italo-turca, fu al centro degli incidenti di Spalato nei quali l’11 luglio 1920 perse la vita il comandante Tommaso Gulli, grande amico di D’Annunzio. La sua epopea si chiuse lì, nelle acque di quella città affacciata sulla costa croata esattamente a nord di Bari e a cui il capoluogo ha dedicata una strada al quartiere Madonnella. Quando il Puglia venne posto in disarmo e radiato, D’Annunzio chiese che gli venisse donato al fine di collocarlo, e con la prua rivolta verso l’Adriatico, sul piccolo promontorio del Vittoriale che si protende sul vicinissimo lago di Garda. La richiesta venne accolta senza difficoltà, ma quale impresa fu realizzare quel progetto. Dopo lo smantellamento, limitato alla prora e al ponte superiore (completo di armamenti e infrastrutture), fu necessario un convoglio speciale composto da venti vagoni per trasportare il materiale – un migliaio di tonnellate – da Genova a Desenzano del Garda ; il successivo trasferimento a Gardone avvenne a bordo di autocarri, una decina di mezzi che per una settimana fecero la spola tra stazione e Vittoriale. La ricomposizione, complicata dalla necessità di incastonare quella parte di nave tra le rocce del promontorio e col necessario orientamento come già detto, richiese l’intervento di un ufficiale del genio navale, il tenente Fortunato. I lavori, avviati nel 1925, ebbero termine solo tredici anni dopo, nel 1938. Nel sottocastello della nave (il corpo dello scafo, costruito in muratura, è saldato alla roccia sottostante) è allestito un museo con parte degli arredi originali e dieci modelli di navi da guerra appartenenti alla collezione privata di Amedeo di Savoia Duca d’Aosta. Una curiosità : sul ponte del Puglia, nel 2005, Leonardo Pieraccioni girò alcune scene di ‘Ti amo in tutte le lingue del mondo’.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 3 Maggio 2017

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