Cronaca

Una nuova esperienza di Scholas nell’IISS “Marco Polo”

In attesa della visita del Santo Padre nel capoluogo pugliese, la Fondazione Pontificia “Scholas” ha fatto vivere a 160 giovani, dai 16 ai 18 anni, provenienti da 18 scuole del territorio, l’esperienza “Fanciullo, Lo sguardo, il tempo e lo stupore”.

Dal 12 al 14 febbraio Scholas ha fatto tappa per la prima volta a Bari, presso l’IISS “Marco Polo”, proponendo il proprio modello educativo, ispirato da Papa Francesco,

I diversi programmi di Scholas, tutti volti a promuovere la cultura dell’incontro per la pace attraverso l’educazione, si stanno realizzando nelle principali città italiane grazie ad un patto di intesa siglato con il MIUR – Direzione Generaleper interventi in materia di edilizia scolastica, per la gestione dei fondi strutturali per  l’istruzione e per l’innovazione digitale. L’esperienza ha già coinvolto migliaia di studenti degli istituti statali e paritari. Scholas è già presente in 190 Paesi e ha dato vita ad una rete che comprende mezzo milione di scuole.

Anche a Bari il Team internazionale di Scholas, supportato da volontari e insegnanti, ha coinvolto i ragazzi con l’idea di “abitare il tempo ed il mondo dell’infanzia, per ri-conoscere il mondo che li circonda”.

“È stata un’esperienza molto interessante” –  ha affermato Rosa Scarcia, dirigente scolastico del “Marco Polo” di Bari -. Per tre giorni i ragazzi sono stati trascinati in coinvolgenti attività laboratoriali, improntate sulla “didattica dell’imparare facendo”. Tutti i ragazzi sono apparsi molto attratti da tali attività e si sono mostrati entusiasti dell’esperienza vissuta. Si è trattato di un’iniziativa capace di coinvolgere tutti, capace di trasmettere un messaggio universale indipendente da qualsiasi religione,  e che ha consentito ai ragazzi di riscoprire la dimensione del fare, dell’agire e del relazionarsi con l’altro”.

“Questa esperienza mi ha colpito molto – ha raccontato Valerio Petralla, 16 anni, dell’IISS Marco Polo -. Persino giochi molto semplici sono riusciti a trasmetterci forti sensazioni. Nelle tre giornate abbiamo preso parte a differenti laboratori di musica, pittura, gioco e pensiero. Al termine di tutte queste attività sono riuscito a liberare tutte le  mie emozioni. Abbiamo scritto tanto ed abbiamo scritto cose che non avremmo mai immaginato. Ricorderò sempre questa esperienza e la racconterò come un’esperienza fantastica che mi auguro di poter replicare il prossimo anno”.

“In queste tre giornate abbiamo lavorato per tornare alla fanciullezza, quella di Pascoli – ha dichiarato Ezequiel del Corral, insegnante di Scholas -. Abbiamo spiegato al fanciullo come evitare il tempo e guardare la realtà. Solo così si può tornare a stupirci della realtà. Il tempo è stata una delle parole-chiave di questa esperienza. A volte sembra che abbiamo tutto il tempo del mondo, ma alla fine non abbiamo niente. I ragazzi durante questa esperienza hanno abbandonato il cellulare e non perché glielo abbiamo chiesto noi, ma perché hanno imparato a guardarsi negli occhi, a giocare insieme e a sentire insieme. Penso sia questa un po’ lo scopo educativo che ci proponiamo”.

“È stata molto bella questa esperienza perché ha creato per noi ragazzi una nuova atmosfera, un momento in cui abbiamo potuto incontrarci e conoscerci meglio – ha detto Isa Zhou, 17 anni della scuola “De Nittis” -. Infatti io stessa in questi giorni ho conosciuto molti ragazzi che provengono da varie scuole. In queste ore che abbiamo trascorso nella partecipazione dei corsi, noi ragazzi abbiamo riscoperto il fanciullo che c’era dentro di noi”.

Al termine delle attività tutti i partecipanti hanno riscoperto qualcosa di sé rimasto sopito fino a quel momento e hanno espresso il desiderio di poter rivivere nuovamente questa esperienza, augurandosi di riuscire a conoscersi ancora meglio.

Marina Basile


Pubblicato il 18 Febbraio 2020

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