Cronaca

Una raccolta di firme per ripristinare un’antica festa popolare, “Vidua Vidue”

Una raccolta firme per ripristinare un’antica festa popolare, “Vidua Vidue”, che è stata celebrata a Bari per ben 9 secoli e poi soppressa nel 1968 perché si sovrapponeva ad una festa religiosa. L’obiettivo della commissione Cultura di Palazzo di Città, è quello di ripristinare la festa, che non solo ha un fondamento storico, ma anche religioso e folcloristico. La festa nacque per ricordare la liberazione di Bari dall’assedio saraceno, nell’anno 1002 d.C., ad opera dei veneziani guidati dal doge Pietro II Orseolo. Per celebrare questa importante ricorrenza, i baresi decisero che la festa sarebbe avvenuta durante la domenica dell’Ascensione, che si colloca 40 giorni dopo Pasqua. Per ben 965 anni, seppur con qualche pausa, la festa della Vidua Vidue si è svolta regolarmente, per poi interrompersi bruscamente negli anni Sessanta del ‘900, in seguito ad una decisione della Chiesa, che non vedeva di buon occhio questa sovrapposizione di una festa sacra con una profana. Oggi, un gruppo di artisti, intellettuali, cittadini comuni, fautori della petizione, vuole riprenderla con un nuovo rituale, più rispettoso della verità storica. “Prima di tutto bisogna spiegare il significato di queste due parole. Quando si festeggiava la liberazione di Bari dai Saraceni – ha spiegato l’attore comico Gigi De Santis – la ricorrenza veniva preceduta da tre spari di cannone sul lungomare. Quando cadeva in mare la prima palla, i baresi gridavano ‘La vid, la vid’, indicando il punto esatto in cui la palla di cannone era caduta in mare. Da allora, questa festa viene chiamata così”. In passato veniva celebrata sin dalle prime ore del mattino, con un folto corteo che coinvolgeva grandi e piccini e bande e banditori che svegliavano i baresi con la loro musica. “Oggi vorremmo ripristinare questa festa, lasciando invariato il significato storico e religioso, ma modificandone le modalità, che vorremmo stabilire in un comitato, con i cittadini” ha dichiarato il consigliere di Fratelli d’Italia, Filippo Melchiorre. La raccolta firme ha coinvolto l’Università, le scuole, ma anche gli stessi cittadini, specialmente i più anziani, che ricordano ancora la festa folcloristica. Quando Bari fu liberata dai saraceni, i baresi decisero di ringraziare i veneziani, costruendo la chiesa di San Marco dei veneziani a Bari Vecchia e decisero poi di festeggiare la ricorrenza il giorno stesso in cui a Venezia si celebra lo Sposalizio del Mare, che si celebra durante la domenica dell’Ascensione. Oggi, per ripristinare questa festa, è necessario chiedere l’autorizzazione del Vescovo e della Curia, ma la Commissione Cultura è pronta anche a cambiare la data, scegliendo il 18 ottobre, data della partenza delle ultime navi saracene, con lo scopo di far rivivere la storia della nostra città. “Purtroppo le nostre classi dirigenti tendono a cancellare le tracce del passato – ha dichiarato l’attore Vito Signorile – Da un punto di vista politico, poi accade sempre una cosa strana. Qualsiasi assessore si insedi, cancella tutto quello che è stato fatto precedentemente ed impone la propria linea, ignorando quanto fatto prima”. I prossimi passi da compiere adesso prevedono un maggiore coinvolgimento da parte dei cittadini, mediante comitati ed assemblee pubbliche che determineranno le modalità della festa. L’idea è originale perché tenta di ricucire il rapporto tra la città di Bari, le sue tradizioni ed il suo rapporto naturale con il mare.

 

 

 

Nicole Cascione


Pubblicato il 25 Febbraio 2014

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