Cronaca

“Una riforma importante, non potevamo sicuramente restare indietro rispetto all’Europa”

Alessandro Amendolara, Presidente di Confassociazioni Puglia

“Una riforma importante, non potevamo sicuramente restare indietro rispetto all’Europa”. Lo dichiara in questa intervista al Quotidiano il noto avvocato civilista di Bari, uno dei top lawyers baresi, Alessandro Amendolara, Presidente di Confassociazioni Puglia e Vice Presidente di Ausonia Institute. Lo abbiamo intervistato per saperne di più sullo spirito della recente riforma del processo civile targata Cartabia. L’ avvocato Amendolara padrone della materia ce lo illustra con la sua tradizionale chiarezza e competenza.

Avvocato Amendolara, quali le novità più significative introdotte nel processo civile dalla recente riforma?

“Una delle novità maggiormente interessanti è senza ombra di dubbio l’introduzione di quello che si chiama processo telematico a 360 gradi a cominciare dal giudizio davanti al Giudice di Pace. In verità questo ingresso del processo telematico almeno parzialmente era già avvenuto. Lo scopo è quello di abbandonare il cartaceo.  Ne passato recente si poteva optare tra cartaceo e telematico, adesso si è scelta senza esitazione la seconda strada, vi è l’obbligo telematico”.

Qual è la ratio di questa riforma?

“Lo scopo primario è aumentare il numero delle pronunce, ossia delle sentenze accorciando il tempo di attesa e contestuale riduzione del carico del contenzioso. Si legge in questa chiave l’udienza telematica che tende ad eliminare quella in presenza che tuttavia può essere richiesta in alcuni casi”.

Quali altri aspetti meritano menzione?

“Direi le modalità di notifica degli atti. Non vedremo quasi più il classico ufficiale giudiziario o il postino recapitare gli atti giudiziari, ma adesso bisognerà fare molta attenzione alla posta elettronica certificata, alla cosiddetta pec. Se questo non è un problema per le società di capitali, le grandi ditte che hanno impiegati alla verifica, al contrario per i privati che hanno eletto domicilio fiscale, sarà buona cura controllare con assiduità la posta elettronica, la pec”.

Mediazione…

“La mediazione, ma questo era in parte già accaduto, diventa condizione di procedibilità per l’ atto introduttivo del giudizio. Adesso bisognerà indicare di avere assolto preventivamente a questo obbligo”.

Che giudizio possiamo darne almeno sin qui?

” Lo vedremo. Il rischio che si possa almeno in parte compromettere il diritto alla difesa ed anche al contraddittorio esiste. A mio avviso, se davvero vogliamo dare reale compimento alla riforma, bisogna aumentare gli organici. Il processo riduce drasticamente il tempo tra una udienza e l’altra, e questo comporterà inevitabilmente un aumento del carico di lavoro. Le intenzioni sulla carta sono ottime, ma con questi organici mi domando: ce la faremo? La risposta potremo darla tra un annetto. Innegabilmente è una riforma importante, un tantino invasiva e improntata alla digitalizzazione. Non potevamo restare indietro rispetto all’ Europa che ce la chiedeva. Mi piace citare l’art. 121 del codice di procedura civile il quale ha prescritto che gli atti, tutti, devono essere chiari e sintetici. Come affermavo prima almeno in linea teorica siamo davanti ad una riforma condivisibile, vedremo se davvero saremo in grado di rispettare i tempi, cosa che il legislatore si augura e vuole. In ogni caso questa riforma, almeno per quanto concerne la sfera del civile, porta una ventata di novità e di innovazione. Le intenzioni innegabilmente sono buone, vedremo se saremo in grado di metterla in pratica. Una cosa è certa, abbiamo bisogno di organici più elevati e sostanziosi per favorire l’ abbreviazione dei tempi dei processi. In questa ottica il processo di natura telematica è una buona soluzione”.

Bruno Volpe


Pubblicato il 24 Maggio 2023

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