Cultura e Spettacoli

“Una rosa per Norma”, al Villaggio Trieste la commemorazione

Si terrà domani, alle ore 10.30, in largo Don Policarpo Scagliarini presso il Villaggio Trieste di Bari, la manifestazione promossa in tutta Italia dal Comitato 10 Febbraio in ricordo del sacrificio di Norma Cossetto, la giovane studentessa istriana stuprata e gettata viva in una foiba dai partigiani jugoslavi di Tito, nella notte tra il 4 e il 5 ottobre del 1943. Le cronache dell’epoca ci descrivono come concitati quei giorni trascorsi all’indomani dell’8 settembre. Nei territori italiani martoriati dalla guerra scoppia il caos: il maresciallo Badoglio, Capo del Governo italiano, chiede ed ottiene l’armistizio da parte degli anglo-americani e unitamente al Re fugge da Roma, lasciando l’Italia allo sbando. L’esercito non sa più chi è il nemico e chi l’alleato. Il dramma si trasforma in tragedia per i soldati abbandonati a se stessi nei teatri di guerra ma anche e soprattutto per le popolazioni civili Istriane, Fiumane, Giuliane e Dalmate, che si trovano ad affrontare un nuovo nemico: i partigiani di Tito che avanzano in quelle terre, spinti da una furia anti-italiana. In questo drammatico contesto storico, avrà risalto la figura di Norma, figlia di un amministratore locale del Comune di Visinada, laureanda all’Università di Padova, violentata, torturata e morta di stenti dopo essere stata spinta nella foiba di Surani, con la sola colpa di non aver mai voluto rinnegare la sua italianità. Il corpo martoriato e irriconoscibile della giovane venne ritrovato dai vigili del fuoco di Pola alla fine del 1943. Il destino di Norma, purtroppo, fu accomunato a quello di altri 350 mila italiani di cui 7.000 trucidati nelle foibe, colpiti dalla pulizia etnica titina, con il tacito assenso del governo “Alleato” che sapeva ciò che stava accadendo nel nord-est italiano ma non fece nulla per bloccare gli eccidi dei partigiani jugoslavi.  Agli italiani sopravvissuti fu chiesto di rinunciare alla propria cittadinanza per acquisire quella slava o, in alternativa, di abbandonare i propri averi e la propria terra poiché ceduta dallo Stato italiano come indennizzo per i danni di guerra. Norma, quindi, rappresenta idealmente tutti coloro i quali hanno pagato a caro prezzo il non voler rinnegare le proprie radici. Doppiamente italiani: prima per nascita e poi per scelta. Da qui il dovere di tutti coloro i quali si sentano parte attiva di questa Nazione a non dimenticare. La cerimonia simbolica in ricordo di Norma, organizzata in contemporanea in 100 città italiane, a Bari avrà luogo con la deposizione di una rosa rossa presso la targa del Villaggio Trieste dedicata all’esodo giuliano-dalmata che riassume l’epopea vissuta dagli italiani colpiti dal dramma dello sradicamento alla fine del secondo conflitto mondiale. Seguirà il racconto della vita e dell’eroica fine di questa “Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio” quale Norma rappresenta. “Invitiamo tutti a partecipare alla cerimonia – dichiarano gli organizzatori dell’Istituto storico Don Policarpo Scagliarini e del Comitato Villaggio Trieste – con la quale vogliamo ricordare il martirio di Norma Cossetto, auspicando  una condivisione da parte di tutti, al di là degli schieramenti politici. Per questo – proseguono – chiediamo all’amministrazione comunale di intitolare una via, una piazza o un giardino a questa giovane donna, vittima dell’odio, insignita della medaglia d’oro al merito civile. A sostegno di ciò – concludono – siamo pronti ad avviare una raccolta di firme tra la popolazione.” La vicenda di Norma Cossetto è stata raccontata anche nel film “Red Land”, trasmesso a febbraio scorso dalla Rai e che ha avuto un ottimo successo di pubblico anche nelle sale cinematografiche. E’ doveroso ricordare che nel 1954 la città di Bari ebbe un ruolo importantissimo nell’accoglienza di oltre mille esuli provenienti dalle terre di confine e dalle ex colonie italiane. A partire dal 1956, grazie all’intervento del Ministero degli Interni, vennero inaugurate 316 piccole abitazioni costituenti le 26 palazzine del cosiddetto Villaggio Trieste. Dopo tanto peregrinare tra i vari campi profughi, gli esuli ottennero finalmente le case dove tutt’oggi vivono con i propri figli, nipoti e pronipoti. Un’importante memoria storica e culturale, per troppi anni rimasta nell’ombra ed inascoltata. L’occasione della manifestazione dedicata a “Norma Cossetto” offre alla cittadinanza l’opportunità di visitare questo caratteristico quartiere dalle palazzine colorate, posto tra la Fiera del Levante e  lo stadio della Vittoria, e il Centro Studi dedicato. La particolarità che lo rende unico nel suo genere, sta nella sua Comunità, composita per etnia e provenienza, la quale convive da sempre pacificamente tra usanze orientali, accenti tripolitani, costumi greci e radici italiane. Un patrimonio storico-culturale da valorizzare e tramandare soprattutto ai più giovani che, cresciuti a pane ed accoglienza, possano trovarvi un esempio positivo d’integrazione.

Maria Giovanna Depalma


Pubblicato il 4 Ottobre 2019

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