Cronaca

Una selezione-lotteria per i docenti di domani

All’inizio di questo mese in Italia è stato dato il via alle selezioni preliminari per accedere al Tirocinio Formativo Attivo, corso preposto alla formazione dei docenti di domani. Il test (cui faranno seguito – per chi lo passa – una prova scritta e una orale…) consiste in 60 domande a quiz a risposta multipla. Cinquanta domande sulla disciplina di appartenenza, altre dieci (comuni a tutti gli indirizzi) sulla comprensione di testi in lingua italiana. Tre le ore a disposizione. Venerdì scorso eravamo a raccogliere testimonianze al Campus, luogo di convegno per un migliaio di candidati venuti da Bari e da tutta la Puglia nell’idea di mettere in gioco la propria  preparazione. Pia illusione. In realtà questi giovani, tra cui qualche ‘penna bianca’,  hanno solo tentato la sorte. Sessanta domande assurde o capziose, tutte all’insegna del più irragionevole nozionismo. A parte il fatto che non è questo il modo di pre-selezionare elementi per un corso di formazione all’insegnamento, a che è servito rompersi la testa sui libri se poi si trattava di barrare caselle come se si compilasse una schedina del superenalotto? Questo il mugugno comune. Forte strisciava tra le parole il sospetto della combine. Una selezione-lotteria che neanche ha avuto rispetto della dignità dei candidati. Ragazzi costretti a liberarsi non solo di cellulari e libri ma persino di ori e portaocchiali, obbligati a passare per un metal-detector… Dove sta andando la scuola (pubblica) italiana? Falcidiata da tagli impietosi, scrupolosamente info-burocratizzata per salvare il guscio delle cose, la più importante agenzia formativa viene deliberatamente spinta verso lo stesso baratro in cui è già precipitata la sanità di Stato, e a tutto beneficio del concorrente pubblico che dallo stesso Ministero continua a ricevere scandalose elargizioni. Ma dietro la cattedra cosa vogliono, macchine? L’impressione è che la scuola di domani abbia sempre meno bisogno di uomini. Già i Dirigenti Scolastici per effetto degli accorpamenti devono dividersi fra due, anche tre Istituti. Ancora per tagliare sui costi, si portano le classi a venticinque, trenta elementi. Quanto a collaboratori scolastici, può bastarne uno a piano. E in segreteria software sempre più sofisticati promettono (salvo quando s’impallano) di sfornare pagelle e certificati senza sapere cosa sono ferie, malattie, permessi, straordinari, collocamenti a riposo. Ovvio che in un clima siffatto il docente giusto sia il saputello da telequiz, che possiamo immaginare a proprio agio fra lavagne interattive e tablets in sostituzione di libri e quadernoni. Così ‘formato’, cosa potrà pretendere dagli alunni ? In luogo di uomini di buona volontà tenderà a formare ‘replicanti’ d’un qualche inaccettabile modello.

 

Italo Interesse

 


Pubblicato il 17 Luglio 2012

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