Una stagione fredda per l’Agricoltura pugliese, ma con fronti molto caldi
Quella in corso è una stagione fredda, ma per l’Agricoltura pugliese è un fronte molto caldo. Infatti, dopo le recenti proteste e mobilitazioni di piazza del mondo agricolo locale per i ritardi sulle questioni Xylella, dichiarazione dello stato di calamità per la gelata invernale del 2018 e Psr (2014-2020), ora è scoppiata anche la “grana” dei Consorzi di Bonifica, per l’emissione dei ruoli relativi ai tributi degli anni 2016, 2017, 2018, e che ha generato una ulteriore mobilitazione da parte di quegli agricoltori interessati al problema. Pagamenti che – secondo Coldiretti Puglia – non sarebbero dovuti da parte degli agricoltori (che vengono gravati da tali balzelli trattandosi di Consorzi obbligatori), perché a fronte delle quote rivendicate con le cartelle esattoriali in realtà non è stato corrisposto alcun servizio da parte dell’Ente, che pur ha degli obblighi di legge ben precisi in base alla natura giuridica stessa della struttura consortile. A dimostrazione dei mancati servizi Coldiretti ha infatti presentato il ‘Dossier della bonifica che non c’è’, ossia un reportage fotografico di canali ostruiti da vegetazione erbacea, arbustiva ed arborea con piante con diametri tali da testimoniare la mancanza di opere bonifica da oltre vent’anni, reti di scolo ingombre di qualunque materiale, sponde di canali fessurate e in alcune parti divelte. Ed il presidente di Coldiretti-Puglia, Savino Muraglia, con una nota ha affermato: “A fronte di danni in campagna per cui abbiamo predisposto la richiesta di risarcimento danni, gli agricoltori sono chiamati a pagare per servizi che non esistono, rei di vivere e lavorare in campagna, dove manutengono il territorio, ma pagano a caro prezzo i disservizi e l’incuria di un servizio esattoriale immotivato. E quando non pagano si vedono pignorare mezzi, strutture e addirittura le pensioni”. Infatti, la Coldiretti chiede che i tributi relativi a dette cartelle non vengano messi a ruoli, nell’attesa che il “Consorzio di bonifica Centro – Sud Puglia” si faccia carico, attraverso un piano organico pluriennale, di tutti gli interventi di manutenzione assenti da decenni, al fine di non gravare di oneri impropri i consorziati, già colpiti sia patrimonialmente che nella formazione del reddito, in considerazione dei ripetuti danni subiti a causa della mancata manutenzione di opere e strutture di bonifica. “Va ricordato – ha difatti rilevato Muraglia – che la Regione Puglia annualmente ha elargito consistenti anticipazioni finanziarie, ai 4 consorzi commissariati, finalizzate esclusivamente alla gestione dell’apparato amministrativo, ma lasciando scoperte le voci di spesa importanti, quali i servizi e la manutenzione delle opere di bonifica, degli invasi, degli impianti irrigui e delle reti idriche, generando scontento tra gli utenti, contenziosi per danni e delegittimazione di fronte all’opinione pubblica”. L’iniziativa di protesta partita ieri (ndr – per chi legge martedì) contro le emissioni esattoriali dei Consorzi di Bonifica è stata avviata da Coldirettisu tutto il territorio pugliese, per reclamare interventi in ordine alla garanzia di servizi efficienti a fronte del pagamento dei tributi consortili, ed ha avuto come sua prima tappal’ingresso degli uffici del Consorzio di Bonifica “Terre d’Apulia” e successivamente, nella tarda mattinata, la sede barese del Consorzio sul lungomare Nazario Sauro, dove si sono presentati oltre un centinaio di agricoltori, provenienti da tutta l’area murgiana. Comunque, hanno assicurato i vertici dell’Associazione, la vertenza di Coldiretti contro ogni ipotesi di iscrizione nei ruoli di detti tributi da parte dei Consorzi di Bonifica commissariati non si fermerà, perché questi devono riavviare le opere di manutenzione straordinaria su un territorio reso debole e fragile, come dimostrato dal fatto che ad ogni alluvione e nubifragio, nelle campagne pugliesi, si verificano smottamenti e allagamenti gravi. IL presidente Muraglia al termine della prima giornata di protesta ha commentato: “Anche sui Consorzi di Bonifica l’Assessore regionale all’Agricoltura (ndr – Leo Di Gioia) ha deciso di non decidere”. Infatti, ha rilevato inoltre il presidente di Coldiretti Puglia: “a distanza di 7 giorni dall’annuncio di sospensione dell’emissione dei ruoli di bonifica, proclamato nel corso del tavolo istituzionale con il Presidente Emiliano il 22 gennaio scorso, non ha dato alcun cenno formale di riscontro alle promesse, come confermato dal Commissario Borzillo che abbiamo incontrato nel pomeriggio”. Per cui, non avendo altra scelta, Muraglia ha detto: “Continueremo con la protesta ad oltranza”. Oggi, 29 gennaio, il fronte di protesta permanete di Coldiretti Puglia contro i tributi degli enti di bonifica si sposterà sotto la sede ionica di viale Magna Grecia del Consorzio di Bonifica di “Stornara e Tara”. Ed anche qui sarà presentato un altro “Dossier della bonifica che non c’è” in Puglia e chissà mai se ci sarà effettivamente, vista le reali situazioni di cassa in cui versano questi autentici “carrozzoni” regionali, residui di una concezione ormai obsoleta di gestione dei territori rurali, che non si riesce ancora a cancellare. Intanto il portavoce dei gilet arancioni, Onofrio Spagnoletti Zeuli, con una nota ha annunciato l’inizio di una nuova mobilitazione del movimento di protesta agricola che raggruppa diverse associazioni di categoria (esclusa Coldiretti). Infatti, ha dichiarato Spagnoletti con una nota: “Siamo molto delusi e arrabbiati anche perché il Ministro Centinaio è venuto meno anche alla promessa di confrontarsi direttamente con gli agricoltori, rinunciando alla sua visita in Puglia del prossimo 31 gennaio”, chiedendo: “Dov’è il decreto gelate? Dove sono i fondi promessi? Dove sono gli interventi a favore del reddito degli agricoltori e degli operai? Dov’è il tavolo interministeriale istituito per affrontare a 360 gradi la crisi?”. E, quindi, il commento e la risposta dura dei gilet arancioni pugliesi a tale atteggiamento: “Un mese di chiacchiere e promesse disattese” con un unico risultato: “non c’è traccia di alcun intervento del governo per sostenere gli agricoltori pugliesi massacrati dalle gelate e, per questo motivo, i nostri trattori si rimettono in moto”. In definitiva i musicisti sono cambiati ma, per l’Agricoltura pugliese, la musica è ancora la stessa.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 29 Gennaio 2019