Cronaca

Una tassa in più oltre la Tari: ora anche il bollettino è a pagamento

L'Amministrazione non perde occasione su come "spremere" ulteriormente i contribuenti. Il sospetto di alcuni è che anche gli "errori" nelle cartelle non siano del tutto involontari

A Bari per il 2024 non c’è soltanto un aumento medio del 13,3% della Tari, ossia della tassa comunale per la raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, deliberata dal precedente Consiglio comunale, su richiesta dell’esecutivo guidato dall’ex sindaco Antonio Decaro, è – come si ricorderà – approvata con urgenza, dopo la tronata elettorale dello scorso mese di giugno, prima dell’insediamento della Assemblea cittadina appena rinnovata. Infatti, da quest’anno, il predecessore del neo sindaco Vito Leccese, oltre all’aumento, ai contribuenti baresi della Tari ha lasciato in “regalo” anche una tassa aggiuntiva, da pagare inevitabilmente insieme alla Tari, che è quella applicata per servizio di riscossione del bollettino di pagamento. Una tassa di 2,20 Euro a bollettino che fino allo scorso anno non era dovuta, perchè il versamento del tributo sui rifiuti avveniva con una modulistica analoga a quella per l’Imu ed altre imposte e tasse, ossia con il modello F24, il cui pagamento – come è noto – non prevede costi aggiuntivi, essendo il servizio di incasso a carico del beneficiario delle somme da corrispondere. Mentre, da quest’anno, il Comune ha imposto il pagamento della Tari con il metodo di pagamento PagoPA. Una procedura, questa, che prevede necessariamente il pagamento la tassa di una ulteriore tassa di Euro 2,20, dovuta all’esattore del tributo per il servizio di incasso. In altri termini, d’ora in poi i baresi per pagare la Tari sono costretti a pagare una tassa su una tassa, perché il Comune, eliminando il metodo di pagamento con il mod. F24, ha deciso di non farsi più carico dei costi di incasso della Tari. Costi che ora, con questa nuova modalità di pagamento, ricadono interamente sui contribuenti baresi della Tari, facendo così risparmiare all’Amministrazione cittadina qualche centinaio di migliaia di Euro. In tal modo, per chi non può pagare la Tari in una unica soluzione ed è costretto a dilazionare l’importo in quattro rate, il costo aggiuntivo complessivo, per il versamento della predetta tassa comunale, non è più di 2,20 Euro, ma arriva a sforare il 10 Euro dieci euro, poiché c’è da pagare anche la commissione per ognuna delle rate versate a copertura dell’importo Tari complessivo da corrispondere. Fatto, quest’ultimo, che è ancora più paradossale dell’aver introdotto una modalità di pagamento che comporta un costo aggiuntivo su una tassa per un servizio praticamente inevitabile, poiché chi non può permettersi di versare in un’unica rata l’intero importo della Tari, deve far carico di un aggravio di spesa per le commissioni che complessivamente può arrivare ad incidere del 2 o 3 per cento ed oltre, se la Tari complessiva da pagare si aggira introno ai 300 o 400 Euro. A riguardo della novità (o, forse, sorpresa!) giunta insieme all’ultimo recente aumento della Tari e riscontrata con gli avvisi di pagamento che il Comune sta inviando ai contribuenti baresi già dagli inizi di ottobre, c’è chi sui social si chiede: “Quale è la ragione di tale cambiamento e come è possibile che nessun amministratore (Sic!) comunale o de sedicenti Municipi di decentramento cittadino non abbia chiesto lumi al Sindaco o all’assessore competente di tale inopinata scelta?” Qualche altro si aggiunge per dire: “Dell’aumento della Tari lo sapevamo già prima di ricevere gli avvisi di pagamento per il 2024, ma la ‘tassa’ che si è aggiunta per pagare i bollettini con un codice QR o CBILL è una sorpresa che non ci aspettavamo e sarebbe opportuno sapere il perché l’Amministrazione barese ha deciso di non rendere noto contestualmente agli aumenti deliberati anche il motivo di cambiamento della modalità di versamento della Tari”. Ma non è solo questo il “mistero” su cui alcuni contribuenti baresi si lamentano per la Tari. Infatti, molti residenti dei quartieri cittadini in cui si effettuala raccolta differenziata dei rifiuti urbani stanno ricevendo cartelle di pagamento della Tari senza l’agevolazione del 25% in meno sulla quota variabile della tariffa. Un’agevolazione, questa, che – come è noto – in alcuni casi comporterebbe un risparmio medio di circa 70-80 euro all’anno per famiglia e che invece in talune cartelle viene ignorata. “Come mai?” – si chiedono taluni cittadini che hanno diritto a detta agevolazione ed invece hanno ricevuto importi da pagare che non tengono conto di tale sgravio sulla somma complessiva di Tari da versare. Il dubbio di alcuni contribuenti baresi, che hanno diritto a beneficiare dell’agevolazione, è che non si tratta di un banale strafalcione commesso dell’Ufficio che emette le cartelle di pagamento, perché non la prima volta che dal Comune vengono inviati avvisi di pagamento Tari che presentano tal genere di errore. Infatti, il sospetto di molti è che la faciloneria con cui viene gestita l’emissione di dette cartelle di pagamento Tari, alla fine possa essere una strategia per “fare incrementi cassa” con incrementi di cifre che invece dovrebbero essere minori, in quanto non tutti quelli che hanno diritto alla tariffa agevolata si accorgono dell’errore, per cui non chiedono la rettifica. Un’accusa fantasiosa contro l’Amministrazione cittadina barese? Difficile da sostenere, ma anche da escludere. Di certo, però, come sostenevano gli antichi romani “errare humanum est, perseverare autem diabolicum!”

Giuseppe Palella


Pubblicato il 30 Novembre 2024

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