Una valle sottomarina minaccia Bari?
Teoricamente l’Adriatico nasconde una minaccia che da Bari scorre fino a Mola parallelamente alla linea di costa a una distanza di dodici miglia nautiche. Nel tratto incriminato, là dove mediamente tocca i quattrocento metri, il fondale sprofonda fino a poco meno di mille. Le gole sottomarine , impropriamente dette canyon, sono vallate sommerse che si estendono sui fondali. Solo nel Mediterraneo saranno un centinaio. Alcune gole sono a ridosso dello stretto di Messina, altri in vicinanza di Ischia e dell’Asinara. La più grande scorre nel mar Ligure all’altezza di Genova. Tali fenditure possono rappresentare un rischio : Sotto l’effetto abrasivo delle correnti, queste gole arrivano, divorando i fondali, ad avanzare anche al ritmo di un metro al giorno. Quando il fenomeno è prossimo alle coste, la sicurezza di porti, centri abitati, strade e ferrovie può entrare in crisi. Come si è formato il grande incavo sottomarino di Bari? Gli scienziati concordano sul fatto che queste fenditure sono la prosecuzione dell’alveo di fiumi antichissimi, oppure formazioni geologiche indipendenti, frutto di frane, sismi, di attività vulcanica o dell’azione di ‘correnti torbide’ (masse d’acqua cariche di sedimenti che scivolano in basso e con effetto abrasivo lungo pendii inizialmente poco accentuati). Soffermiamoci sull’ipotesi fluviale : Il territorio del barese è segnato da numerosi solchi erosivi lungo i quali scorrevano fiumi preistorici. Vogliamo individuare nella prosecuzione del solco di un imponente corso d’acqua, scomparso ben prima della fondazione di Bari la causa di questa vallata sommersa? Ma come spiegare questa brusca svolta a novanta gradi ? L’unica è pensare a un grosso ostacolo naturale, come un poco pronunciato promontorio emergente all’altezza del sito dove sorge il capoluogo pugliese ed esteso verso sud per una trentina di chilometri, prima d’interrompersi in corrispondenza di una foce. Un promontorio sparito nel vasto movimento tettonico che determinò lo sprofondamento del tratto di costa interessato. La vallata sottomarina di Bari, scoperta di recente, si presenta come un ecosistema di valore inestimabile (basti dire che vi cresce il corallo bianco). Qualcuno teme che come tale possa far gola ai praticanti della (proibita) pesca a strascico, tuttavia la stessa profondità dell’abisso dovrebbe garantire l’intangibilità dell’habitat. – Nell’immagine, uno scorcio della gravina di Laterza, nel tarantino. Si provi a immaginarla sommersa dal mare e si avrà un’idea del cosiddetto canyon di Bari.
Italo Interesse
Pubblicato il 7 Agosto 2021