Un’autentica esplosione di sensi
“A tavola non c’ è nulla di più necessario del superfluo” (Voltaire) è il logo di un’eccellenza della gastronomia pugliese. Parliamo de Le Lampare al Fortino di Trani, del patron Antonio Del Curatolo, gentiluomo barlettano di altri tempi. La classe di questo tempio della cucina non è acqua e sedersi al tavolo in questa chiesa sconsacrata del 1300, ristrutturata a dovere, è una emozione, un’autentica esplosione di sensi. Del resto è la filosofia del ristorante: il cliente deve compiere un viaggio sensoriale, non un banale pasto. Facciamo un po’ di storia. Nato nel 1998 come Le lampare, sente, visto il successo e duna clientela di alto bordo, di espandersi e così nel 2008 arriva la nuova sede nella chiesa ristrutturata. Lo chef è una grande firma pugliese: Cosimo Cassano, già al servizio del glorioso Bacco. Il Quotidiano ha intervistato il patron Antonio Del Curatolo.
Del Curatolo, perchè quella frase di Voltaire?
“Racchiude fedelmente lo spirito del nostro ristorante. Spesso quando si entra in un ristorante lussuoso si ha soggezione. Noi invece pur avendo creato un posto molto elegante, mettiamo l’avventore a suo agio, lo facciamo sentire a casa”.
Una location mozzafiato…
“Molto bella. La chiave del nostro successo, a parte la location, è la scelta degli ingredienti, del territorio e nazionali. Abbiamo la fortuna di un Paese che da nord a sud ci regala prodotti ottimi. Il segreto è il rispetto della tradizione, sposandola con quello che abbiamo a livello nazionale, perchè no. Occorre studiare il dna dei prodotti. Ecco perchè la tavola deve saper dare sensazioni ed emozioni, mai banalità”
Non è da trascurare la scelta dell’olio, non è da tutti…
“In una terra come la nostra l’olio è fondamentale, bisogna avere una cultura dell’ olio, sapendolo abbinare con correttezza ai piatti. E le aggiungo: noi usiamo in cucina lo stesso olio adoperato in sala”.
E veniamo ai must di questo autentico paradiso della tavola, un ristorante che lascia stupefatti per qualità e genialità della proposta. Tra i primi un must sono i tortelli caciocavallo e pepe, con gambero rosso crudo e tartufo nero, tra i secondi pesce a volontà freschissimo. Da provare assolutamente, nei dessert firmati dallo chef pasticcere Vito Murolo il gran sufflè di cioccolato portato in pentolino di rame (cioccolato al 75 per cento) abbinato a panna fresca e gelato al cioccolato. Ottima la carta dei vini con 1000 etichette. Professionale e attento il servizio. Corretto il prezzo. Merita visita. Un dieci alla location.
Bruno Volpe
Pubblicato il 17 Febbraio 2022