Cultura e Spettacoli

Un’azienda custode della sana tradizione dei legumi

Un’ eccellenza, custode della sana tradizione dei legumi. Parliamo dell’azienda agricola Terra Nera di Zollino (Lecce), vanto regionale e nazionale nella coltivazione di legumi, ceci e piselli in particolare. Tanto che con questi prodotti crea ed esporta pasta fatta con farina di ceci e piselli ( merce che arriva a Bergamo. Milano, Roma, Palermo promossa nel capoluogo siciliano dalla nota nutrizionista dottoressa Montalbano). L’ azienda agricola è gestista con sapienza e rispetto della tradizione, da Pietro Caracuta, nipote e figlio d’ arte.  E si tratta di azienda agricola zollinese di sei ettari, mica robetta. Lo abbiamo intervistato.

Signor Caracuta, come nasce la vostra azienda agricola?

” Una passione di famiglia ereditata dal bisnonno Angelo. Ognuno, alla sua morte, prese un ramo, chi l’olivicoltura, chi la zootecnia. Mio padre i legumi, fave, ceci e piselli soprattutto, considerato che Zollino è rinomato per la fava, i piselli e ceci. Il nostro segreto è il rispetto della tradizione unito al progresso meccanico”.

Lei è stato nominato “custode” del seme della fava di Zollino a seguito di un progetto delle Università di Bari e Lecce…

“Vero, si tratta di un progetto teso a recuperare e valorizzare le biodiversità”.

Che cosa coltivate in particolare?

“Cereali e legumi, ma anche zafferano salentino che risale al 1300 e la scapece gallipolina che va preparata con lo zafferano”.

Producete una famosa pasta con farina di ceci e piselli, perchè?

“Lo facciamo principalmente per favorire chi non ha tempo di cucinare i legumi. E’ una pasta con le stesse caratteristiche nutritive dei ceci. Una nutrizionista di Palermo, la nota dottoressa Montalbano, la ha promossa ed apprezzata”.

Dove esportate?

“In varie città di Italia come Milano, Bergamo, Roma”.

Alla politica che cosa chiedete?

“Siamo delusi perchè chi governa fa poca educazione su come la gente deve mangiare e che prodotti di qualità scegliere, poca istruzione. Bisogna incentivare a comprare prodotto locale, di filiera corta e aiutare questi generi ad arrivare anche presso la grande distribuzione”.

Bruno Volpe

 


Pubblicato il 22 Gennaio 2021

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