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Undici anni dalla scomparsa del mitico Franco Mancini

Cantato ed omaggiato dagli Avenida in “Il volo di un campione”

“Un faro nell’area, un muro oltre le barriere… E tutti quanti lo chiamavano così, e tutti quanti lo chiamavano così: Mancio è ancora lì, Mancio è ancora lì, ancora lì. Ancora lì” dal ritornello della bellissima ed emozionante canzone degli Avenida e dei fratelli, Francesco e Stefano Capasso. Una canzone o una poesia d’amore per ricordare il campione che fu Franco, dietro quei guantoni un uomo molto riservato che amava la musica di Marley ed appariva schivo, ma in realtà era un giocherellone. A Bari legò tantissimo con Gigi Garzya ed avrebbero meritato di proseguire ben oltre il percorso compiuto, ma in tutte le squadre dove Franco ha giocato ha lasciato il segno ed un vuoto enorme, a  sua moglie Chiara Carpano, al suo figlio più grande Francesco ed al più piccolo, oltre al fratello Vito e tutti i famigliari più stretti, gli amici, gli addetti ai lavori che hanno avuto modo di interagire e conoscerlo dietro le mura calcistiche, a chi con lui si è fumato qualche sigaretta o è andato a qualche concerto di reggae che adorava. Ma il Mancio era anche un para-rigori, un portiere con i “piedi da mediano” come descritto nella canzone “il volo di un campione” degli Avenida, amico stretto del maestro Zeman che lo volle con sé, anche come vice preparatore dei portieri e che senza “se” e “ma” avrebbe proseguito la carriera ad altissimi livelli. In pochi lo ricorderanno quando venne al San Nicola, quando i calciatori erano meno distanti da stampa, discorso generale sia chiaro, e non c’erano restrizioni, e Franco era in mezzo a due che poi sono diventati campioni europei, Ciro Immobile e Marco Verratti, all’epoca vestivano la maglia del Pescara. Ebbene, il 30 marzo oramai passato ha ricordato il suo undicesimo anno della sua ultima partita, un fulmine a ciel sereno, quella notizia a 48 ore da un match che poi si giocò ugualmente in Riva all’Adriatico. Tra Pescara-Bari disputatasi qualche giorno dopo in un clima surreale, nonostante l’accesa rivalità tra le due tifoserie, ci fu un lungo applauso e quella gara fu vinta dai biancorossi di mister Vincenzo Torrente e del prof. Duccio Curione preparatore atletico (di quel Bari), da un gol di Scavone che pareggiò i conti con gli abruzzesi e da un gol magistrale di Bellomo. Franco, lascia un vuoto enorme ma anche una traccia indelebile, perché dai suoi video sulla rete, da chi lo ha cantato o conosciuto e potuto ammirare come calciatore, professionista e uomo, lui rivive e come nel testo degli Avenida che invitiamo ancora una volta a sentire: “Mancio è ancora qui” ed è altamente probabile che Lassù sia ancora protagonista con gli altri campioni che non ci sono più, da Maradona, Paolo Rossi, Pelè e tanti ancora, in una partita tra Leggende del calcio perché Francesco Mancini lo è stato.

M.I.


Pubblicato il 31 Marzo 2023

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