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Università barese d’eccellenza ma non per i calcoli elettorali del nuovo Rettore

L’Ateneo barese, sicuro polo di eccellenza del sistema universitario nazionale, forse non lo è per i calcoli delle recenti elezioni del neo rettore Stefano Bronzini. Infatti, secondo quanto comunicato ufficialmente attraverso il sito internet dell’Università “Aldo Moro” di Bari e le edizioni dei principali giornali locali di sabato scorso, 6 luglio, il successore di Felice Uricchio fino al 2025 sarà – per l’appunto – il docente di Letteratura inglese Bronzini che, nel turno di ballottaggio svoltosi il 4 e 5 luglio scorsi, ha ottenuto il 54,62% dei consensi, contro il 43,56% conseguito dal rivale, ossia l’ordinario di Fisica applicata Roberto Bellotti, che è risultato, quindi, sconfitto. Però, a ben vedere in termini percentuali qualcosa nel conteggio non torna. Ed a non tornare nei conti (anche se ciò non toglie nulla al successo netto conseguito di Bronzini) è la sommatoria delle percentuali degli unici due candidati concorrenti del ballottaggio che, stante ai dati ufficialmente resi noti, che stranamente non raggiunge la fatidica quota 100%, come notoriamente dovrebbe essere per un calcolo percentuale, ma si ferma invece a quota 98,18% (43.56% + 54,62%). Per questa discordanza di 1,82 punti necessari a far quadrare il calcolo in percentuale, a primo acchito, in molti hanno  pensato ad un errore o forse ad un refuso nel conteggio. Però, un utente di Facebook, che ha notato il predetto errore nella quadratura nei numeri delle percentuali riportate rispettivamente dal vincitore Bronzini e dal perdente Bellotti, si è premurato sin dal primo pomeriggio di sabato scorso di segnalare l’anomalia delle cifre comunicate attraverso un post scritto sulla pagina dell’Università barese nel sottostante spazio riservato ai commenti. E così facendo il “pignolo” utente di Facebook aveva forse creduto di richiamare, sulla citata incongruenza, l’attenzione di chi ha effettuato il calcolo percentuale dei voti espressi nella recente consultazione universitaria, oltre che – ovviamente – di chi tali dati li aveva resi noti in forma ufficiale. Ma, a distanza di circa quarantotto ore dalla segnalazione, con grande stupore del segnalante (e probabilmente anche di molti altri utenti e lettori della pagina Facebook dell’Ateno barese) è arrivata la risposta – sempre via Facebook –  con un post a seguire, in cui si faceva presente al “pignolo” segnalatore che quel 1,82 punti percentuali mancati alla “quadratura” del conteggio non erano frutto di un refuso od errore materiale di calcolo della percentuale conseguita dai due aspiranti rettori, bensì al fatto che detta percentuale rappresentava la quota di schede bianche e nulle riscontrate nello spoglio. Ma stante alle regole, oltre che ad una prassi ormai consolidata, il calcolo percentuale in tutte le consultazioni si effettua sui voti validi e non di certo mettendo insieme numero di schede votate e quelle senza espressione di voti. Tra l’altro è indicato nel concetto stesso di “percentuale dei voti” la corretta modalità con cui va calcolata la percentuale dei consensi espressi, poiché appare scontato che le schede bianche e nulle non rappresentano di certo un “consenso”, ma al più un’astensione dall’espressione di voto. Però, oltre che dalla definizione di “percentuale di voto”, la motivazione logica sottostate alla presa in considerazione, per il calcolo percentuale, dei soli voti validi è data dal fatto che, qualora fosse da computare anche le schede inespresse, ci si potrebbe incorrere in clamorosi assurdi di ordine pratico, sia nel caso di elezioni in cui vanno ripartiti seggi, sia (come nel caso in specie) di ballottaggio, dove a competere sono solo due candidati. Infatti, la domanda che sorgerebbe spontanea sarebbe la seguente: “Se per ipotesi la maggioranza + (1) dei votanti avesse o annullato la scheda o depositato nell’urna scheda bianca, su che base e, nello specifico, con quale percentuale sarebbe stato proclamato il vincitore della competizione, considerato che, tenendo conto nel calcolo percentuale delle schede bianche e nulle (come è avvenuto con i recenti dati resi noti dall’Ateneo barese per l’elezione del nuovo Rettore), il vincitore della competizione a due si troverebbe con meno del 50% dei voti?”. Quindi, a voler correttamente calcolare i dati elettorali in percentuali del recente ballottaggio tra Bronzini e Bellotti, fermo restando i voti conseguiti, i risultati sarebbero i seguenti: Bronzini (55,58%) e Bellotti (44,42%). Il cui totale è – ovviamente – 100%. Mentre quel 1,82% di schede non espresse è sicuramente più utile ai fini del calcolo per la quadratura dei numeri di coloro che si sonno recati alle urne universitarie il 4 e 5 Luglio scorsi. Però, anche se l’esito finale non cambia, non è da escludere che il caldo torrido di questi giorni di Luglio abbia potuto sortire i suoi effetti nella elaborazione dei risultati finali del voto per il nuovo Rettore dell’Università barese.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 9 Luglio 2019

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