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Universitari al collasso: alle stelle i costi per gli affitti

Aumentano gli studenti fuori sede, ma non i posti letto messi a loro disposizione nelle varie province sedi universitarie dalla Regione, soprattutto a Bari, che vorrebbe definirsi ancora principale Città – universitaria. In questi giorni, difatti, sono state pubblicate le graduatorie per l’assegnazione di borse di studio e posto alloggio, messe a bando dall’Agenzia regionale che tutela il diritto allo studio in Puglia per l’anno accademico 2017/2018.  E i primi dati descrivono un quadro estremamente preoccupante: sono sempre più numerosi studenti  e studentesse che, pur risultando idonei, non sono assegnatari di posto alloggio per via della mancanza degli effettivi posti letto. In campo, dunque, sono scese unite le associazioni universitarie pugliesi aderenti al ‘Link’, per stigmatizzare, appunto, il crescente aumento delle domande  di borsa di studio cui non corrisponde il tanto sventolato aumento di risorse, strutturali e finanziarie. Un fatto che impone un maggiore impegno, prima di tutto dal punto di vista del finanziamento per evitare la piaga degli idonei non beneficiari. Gli studenti richiedenti il posto alloggio quest’anno accademicosono circa 3mila, a fronte di soli 1878 posti disponibili nelle residenze studentesche           di Bari, Foggia, Lecce e Taranto. E dunque sono circa 1114 gli studenti esclusi dal diritto al posto letto, dati che praticamente vanno di pari passo con il costante aumento degli affitti. Nell’ultimo anno accademico, il costo medio di una stanza singola per studente a Bari era di 226 euro, a Lecce di 186 euro e a Foggia di 189 euro. <<Si tratta di costi inaccessibili  per molti studenti, senza contare che i canoni più bassi sono spesso lontani dai plessi universitari e mal collegati. Se pensiamo agli studenti con basso reddito, esclusi dal posto alloggio A.Di.S.U., questo mercato degli affitti sicuramente incentiva   l’abbandono   degli studi>>, taglia corto Piercarlo Melchiorre, coordinatore del sindacato studentesco ‘Link’. In effetti in Puglia, accanto ai dati sui posti alloggio, anche le domande di borsa di studio hanno registrato un aumento: sono, infatti, 15.253 gli studenti richiedenti la borsa di studio, 9.457 studenti di anni successivi e 5.796 matricole. La platea è aumentata dunque di oltre 700 studenti, considerando che l’anno scorso le domande sono state 14.530, nell’a.a. 2015/2016 sono state 10.853 (anno anomalo per l’effetto nefasto del nuovo ISEE) e nell’anno accademico 2014/2015 circa 15.151 studenti hanno fatto domanda di borsa di studio. Molti, troppi studenti a questo punto rischiano di rimanere senza borsa a causa dell’insufficienza delle risorse ordinarie destinate a raggiungere a copertura totale delle domande. Come se non bastasse, l’A.Di.S.U. Puglia è stata affidata tra non poche polemiche al direttore d’un polo universitario telematico campano di natura privato, mentre il diritto allo studio dovrebbe essere priorità di questo Governo Regionale, particolarmente in quest’anno accademico    in cui la situazione è emergenziale. <<Da tempo portiamo alla luce il problemadella necessità di maggiori finanziamenti           e posti alloggio –mette ancora le mani avanti Melchiorre – attraverso varie campagne per tutelare il diritto allo Studio con cui abbiamo chiesto che il numero degli alloggi sia adeguatoal fabbisogno degli studenti. È ormai sotto gli occhi di tutti l’urgenza di politiche di rifinanziamento massiccio del diritto allo studio, a partire, certamente, da un maggiore investimento in Legge di Bilancio, ma anche un aumento delle risorse regionali per risolvere l’emergenza abitativa e per impedire che, dopo anni in cui si coprono totalmente le domande grazie alle pressioni e mobilitazioni studentesche, il fantasma dell’idoneo non beneficiario si ripresenti in tutta la sua carica drammatica>>.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 14 Ottobre 2017

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