Uova e sorprese, speranze e prudenza
Avete presente il gatto che in casa fissa la gabbia del canarino posta prudentemente ad altezza irraggiungibile? La storia di Titti e Gatto Silvestro ricorda quella dei bambini che in questi giorni volgono occhi avidi all’uovo di Pasqua posto in bell’evidenza nel salone o nella loro cameretta. Una leccornia irraggiungibile stante il divieto di aprirlo prima di dopodomani. A mettere tanta fregola non è il cioccolato in sé quanto l’ansia della sorpresa. Per quanto, in tempi di assoluto disincanto, a cominciare dagli stessi bambini, queste sorprese si rivelino una delusione nove volte su dieci. Che te ne fai di ciondoli, portachiavi, ninnoli e altre squallide cineserie? (e occhio ai materiali impiegati, che possono essere inadatti per bambini al di sotto dei tre anni). Le sorprese pasquali degne di questo nome oggi si realizzano personalizzando le uova. A ciò provvedono pasticcieri disposti a chiudere il regalo dentro un involucro di cioccolata. Chi non si fida, può far da sé. In quest’ultimo caso un innamorato che per esempio voglia far trovare un anello con brillante alla sua bella deve prendersi la briga, con una taglierina, di incidere cautamente l’uovo all’altezza della congiunzione tra le due metà. Infilata la sorpresa, si ricompongono le due metà facendo scaldare la linea di congiunzione col fuoco del fornello. Dopo una pressione di qualche secondo si può avvolgere l’uovo nella stagnola e metterlo in frigo ; ricomporre la confezione originale è l’ultimo dei problemi. Con questo sistema non nascono solo fidanzamenti, si adescano amanti, si perdonano corna…. Però attenzione, il diavolo è sempre in agguato. Fece scalpore a suo tempo il caso di quella ragazza che, fatta oggetto della premura di cui sopra, non trovando di proprio gusto il cioccolato fondente, trovò un negoziante disposto a cambiarle l’uovo con altro analogo per peso e ditta ma al cioccolato al latte. Nonostante ogni sforzo, l’anello non fu recuperato ; chissà la faccia del fortunato ‘rinvenitore’. Altre volte le sorprese possono essere proprio sgradevoli. Nel 2011 Casamassima andò sottosopra quando un bambino di sei anni nell’uovo trovò addirittura una scatola di profilattici. Nella circostanza la società produttrice, la Lindt, si affrettò a precisare che si era trattato di una manomissione avvenuta in un momento successivo alla produzione (forse con le modalità che abbiamo sopra indicato) dal momento che i profilattici si presentavano avvolti dentro un tipo di contenitore diverso da quello adoperato dalla stessa ditta. Non vogliamo fare dell’allarmismo. Il caso dello psicopatico che ‘regala’ rifiuti tossici o bossoli di proiettile ci pare remoto. E’comunque sempre prudente scartare quei prodotti la cui confezione presenta la minima anomalia (ammaccature, rigonfiamenti…).
Italo Interesse
Pubblicato il 29 Marzo 2013