Cronaca

“Urge rialzare il sipario su una gestione con troppi dubbi e coni d’ombra”

Si sono incontrati l’altro ieri pomeriggio nella sede della sovrintendenza di via Putignani in pieno centro cittadino, il deputato barese del Movimento 5 Stelle Giuseppe Brescia e il sovrintendente della Fondazione lirico-sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari, Massimo Biscardi. Un incontro assai atteso, in seguito alle molteplici richieste inoltrate dal parlamentare pugliese, già firmatario di un’interrogazione al Ministro dei beni e delle Attività Culturali e del Turismo avente come oggetto proprio l’impoverimento di tanti enti culturali nazionali. Il deputato barese, dopo l’incontro, ci ha tenuto a spiegare: ”L’incontro con Biscardi è stato positivo e il sovrintendente ha mostrato un’apprezzabile disponibilità. Non posso negare di aver notato una qualche difficoltà su alcuni argomenti scottanti. Ad esempio, quando sono tornato sulle sue dichiarazioni relative ai “Clan” nel Petruzzelli, poi forse un po’ goffamente ritrattate in seguito, ho avuto  l’impressione che avesse subito una qualche pressione esterna”. Ma sono stati parecchi i temi che hanno animato il tavolo allestito nella sede della Fondazione barese, come ha rivelato ancora lo stesso Brescia: “Ho chiesto al sovrintendente Biscardi di fare rapidamente chiarezza sulle situazioni passate, ancora troppo poco chiare che hanno offuscato il buon nome del Teatro Petruzzelli. Situazioni che hanno caratterizzato la gestione del commissario straordinario Fuortes, come ho avuto modo di far notare a lui stesso quando è stato ascoltato in Commissione Cultura. Ad esempio, circa l’aumento dei costi del personale, nonostante la diminuzione degli assunti, spese per materie prime e servizi sproporzionate rispetto alla produttività: penso ai 420mila euro per materie prime e “quotidiani”, 6 milioni di euro per i servizi e potrei andare avanti. Ma sono problematiche che hanno riguardato anche la gestione dal 2009 al 2011 prima del commissariamento, quando il Presidente della Fondazione era Michele Emiliano ed addirittura la Fondazione chiuse con un passivo di 2 milioni di euro. In quel periodo in particolare si sono verificate diverse situazioni davvero poco chiare come, ad esempio, un aumento dei dipendenti spropositato da 266 del 2010 a 362 del 2011. Tanto che il costo per il personale nel 2011 aumentò del 62 per cento, nonostante gli spettacoli fossero diminuiti.  Fu la stessa Corte dei Conti a richiamare l’attenzione su circostanze molto poco chiare, mentre ci sarebbe un’altra anomalia riguardante le assunzioni per chiamata diretta, addirittura pure per i membri dell’orchestra, in quel caso, anche se il ministero non aveva autorizzato il concorso, nessuno avrebbe vietato a Michele Emiliano di avviare una procedura di selezione pubblica. Per non parlare dei bandi per le forniture (audio/luci-costumi) che in quel periodo sono stati pressoché assenti (su questo ci sono vari ricorsi ancora non arrivati a termine). Insomma sul Petruzzelli troppe persone, compreso l’ex sindaco di Bari che avrebbe dovuto  vigilare davvero sulla Fondazione e sull’utilizzo che si faceva del denaro dei cittadini, hanno cercato di far calare un penoso sipario di ombre e omertà, ci stiamo provando noi a fare un po’ di luce su quel  teatro”. Ma non è finita.  “Oltre al passato, abbiamo parlato molto del futuro del teatro – conclude Giuseppe Brescia – e Biscardi sembra avere le migliori intenzioni sotto tanti punti di vista. A dicembre però scade il suo mandato e si procederà con una conferma o con nuove nomine. Nel frattempo ci sarà da pubblicare il bilancio che noi auspichiamo possa davvero essere, al contrario di quanto accaduto in passato, il più trasparente e dettagliato possibile. Questo Biscardi ce l’ha promesso e i baresi lo esigono, è un loro diritto sapere come si spendono i loro soldi”. Specie se si tratta di sospetti a non finire esplosi anche nel corso di affollatissime conferenze stampa infarcite di dossier ed esposti su sprechi, assunzioni e clientele riguardanti musica, orchestre, teatri e cultura…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 10 Dicembre 2014

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