Cronaca

Utenti della strada, nuove categorie in arrivo?

Si allarga il popolo degli utenti della strada. Adesso tocca mettere in conto anche le carrozzine elettriche e gli scooter per disabili. Ma tali mezzi per il fatto d’essere classificati come “ausili medici” non possono essere equiparati ai veicoli. Come tali dovrebbero circolare solo sui marciapiedi. Una cosa inconcepibile a Bari dove i marciapiedi, già stretti, sono ulteriormente ridotti da pali, transenne, cabine, edicole, supporti pubblicitari… per non dire del numero insufficiente di scivoli, quando non occupati da auto in sosta selvaggia. Non resta a questi mezzi che circolare (abusivamente) per strada… E poi ci sono gli hoverboard, gli avveniristici skate elettrici auto bilanciati, queste curiose tavolette a due ruote il cui movimento viene azionato da un sensore di peso posto sulla piccola piattaforma e da un giroscopio. In Italia sono classificati come ‘acceleratori di andatura’, categoria esclusa dal nostro Codice della Strada. Escluse le aree private, è perciò vietata la loro circolazione anche sui marciapiedi. Ma ciò non spaventa i ragazzini (i maggiori utenti di questi arnesi) che già sciamano nel traffico… Meno di rado è dato vedere per strada – sempre illegalmente – gente a bordo di segway, il marchingegno che ha preceduto l’overboard e che da quest’ultimo si differenzia soprattutto per la presenza di un manubrio, tant’è che alcuni preferiscono chiamarlo monopattino intelligente (i segway sono da noi utilizzati dalle forze di polizia all’interno di stazioni ferroviarie e aeroportuali)… Non bastasse, ecco un terza e ben più rappresentata categoria, a suo modo insidiosa e questa volta ammessa dalla Legge. I ciclisti non sono una novità, ma quelli ‘elettrificati’ costituiscono una categoria a parte. Eccitato da prestazioni crescenti e alleggerito di ogni obbligo in fatto di targa, patente, contratto di assicurazione e imposta di proprietà sul mezzo – privilegi che già rendono arrogante il comune pedalatore di nuova generazione –, l’utente della bici elettrica guizza e spadroneggia nel traffico ignorando semafori e precedenze assai più del suo recente ‘antenato’. Sostenute da batterie maggiormente miniaturizzate ed efficienti, queste biciclette hanno assai meno bisogno di ieri d’essere ‘assistite’ dalla pedalata. Ormai velocissimi, silenziosi come rapaci (addio vecchie bici dalla catena cigolante o dalla dinamo stridente), gli ‘elettro-ciclisti’ arrivano come rapaci e ti tagliano la strada. Se la fanno grossa imboccano contromano la prima strada a senso unico e non li prendi più. Se ciò può consolare l’automobilista frustrato, si annunciano tempi duri per le bici elettriche : si parla di assicurazione, casco e targa. E’ la nuova vacca da mungere per il governo. Ma quale sicurezza.

 

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 9 Novembre 2016

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