Cronaca

“Va bene protestare contro l’inceneritore, ma dopo le elezioni”

Occhi di ambientalisti, comitati e soprattutto, specie nel corso di queste ultime settimane, di politici dell’ultima ora in campagna elettorale, sull’inceneritore alla periferia di Bari. In prima fila il “Comitato No Inceneritore”, ancora più deciso a contrastare “…attraverso argomentazioni legali supportate da tesi tecnico/scientifiche – come ci tengono a mettere in rilievo i più impegnati – la realizzazione dell’inceneritore. Parliamo d’un megaimpianto tecnicamente definito ‘Ossicombustore’ ai margini del quartiere San Paolo tra Bari, e Modugno che ha sempre registrato diversità di vedute e percorso, specialmente da parte di soggetti che, al di fuori della linea adottata dallo stesso Comitato, vorrebbero costituire altre forme di protesta. Manifestazioni e sit/in organizzati autonomamente rispetto a chi ha intrapreso la strada (irta di ostacoli) della protesta spontanea. In questi giorni, infatti, è stato annunciato un presidio dinanzi alla Presidenza della Regione Puglia sul lungomare di Bari per questo fine settimana e precisamente per il 9 settembre. Un presidio promosso da una formazione recente costituzione. Corsina Depalo, presidente del comitato ‘No Inceneritore’ invita ad andare coi piedi di piombo, dopo tanti anni di lotte e manifestazioni per contrastare la costruzione di quell’impianto che sarebbe certamente nocivo per la gente del posto. E non solo. <<Il Comitato sta valutando e adottando tutte le possibili azioni legali dopo il recente pronunciamento del Consiglio di Stato che ha ribaltato la sentenza del Tribunale amministrativo di Bari che, con esito favorevole al nostro Comitato, di fatto non avrebbe consentito la costruzione dell’impattante e pericolosa opera. E quindi, in queste ultime ore il “Comitato NO Inceneritore” è impegnato nel preparare il ricorso in Cassazione, con la finalità di far revocare la sentenza del Consiglio di Stato>>. Ma non è finita. Il Comitato ha pure notificato una diffida alla Regione per chiedere l ‘annullamento in autotutela delle autorizzazioni del 2018 e per dare il via a una nuova Conferenza di Servizi, sempre sullo stesso argomento. E una medesima iniziativa è stata assunta anche dal Comune di Bari e dai Comuni dell’ambito ARO BA/2, che hanno dichiarato pubblicamente e con atti legali, il loro netto e motivato rifiuto all’ insediamento dell’inceneritore sul proprio territorio. Insomma, sarebbe molto utile che anche il Comune guidato da Antonio Decaro e i Comuni dell’ambito BA/2 diano un <<coerente seguito alle azioni intraprese, predisponendo gli atti giudiziari per chiedere, col Comitato ‘No Inceneritore’ per la tutela ambientale e la salute pubblica, la revocazione della sentenza del Consiglio di Stato con la quale è stata dichiarata legittima l’autorizzazione della Regione Puglia>>, incalza la Depalo. A dirla tutta non sarà facile fermare la macchina amministrativa e burocratica che consente la costruzione dell’inceneritore, ben sapendo che difficilmente l’Ente di Michele Emiliano annullerà in autotutela il provvedimento autorizzatorio. Il Comitato costituito da cittadini ed associazioni varie ha, intanto, delegato nuovamente l’avvocato barese Luigi Campanale a esperire tutte le azioni legali necessarie per continuare l’azione intrapresa ai fini della revocazione desistendo, al momento, da manifestazioni pubbliche nella consapevolezza che per l’attuale campagna elettorale possa diventare, anche involontariamente, terreno di strumentalizzazione nel percorso giuridico/amministrativo tracciato finora. Ci sarà tempo, dopo le votazioni del 25 settembre per rimettere in campo altre iniziative contro quell’impianto inquinante da impiantare alla periferia nord della città di Bari.

Francesco De Martino


Pubblicato il 6 Settembre 2022

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