Cronaca

Va in scena la maggioranza allargata al Comune di Bari

La maggioranza di centrosinistra che in aula sostiene il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ora è più ampia. Infatti, durante l’ultima seduta del consiglio comunale i esponenti eletti lo scorso maggio con la “Lista Schittulli”, e quindi nel centrodestra, dopo un breve passaggio dal gruppo misto, sono ora passati in maggioranza. Lo ha dichiarato la ex capogruppo schittuliano, Anita Maurodinoia, che è rimasta ancora capogruppo della stessa formazione, ma con nuovo nome e simbolo: “Sud al centro”, il neo Movimento politico nato dalla scissione del MpS di cui è leader il presidente uscente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli per l’appunto. In apertura dell’odierna seduta consigliare (ndr – ieri per chi legge) Maurodinoia ha letto un breve comunicato con cui ha affermato: “Avendo costituito il nuovo movimento politico appartenente all’area di centrosinistra, “Sud al centro”, dichiaro anche a nome dei consiglieri Livio Sisto e Gianlucio Smaldone, di costituire il gruppo consiliare Sud al centro. Tale gruppo aderisce alla maggioranza e pertanto noi consiglieri rassegniamo le dimissioni dalle commissioni speciali nelle quali eravamo stati nominati, perché indicati dalla minoranza”. A seguito di tali adesioni la maggioranza consigliare che sostiene il sindaco Decaro d’ora innanzi potrà contare su ben 25 voti (i 22 degli eletti nelle fila del centrosinistra più i tre ex della ‘Lista Schittulli’, oltre quello, ovviamente, del Primo cittadino, contro gli 11 dell’opposizione di centrodestra. Tale circostanza renderà più difficile il compito per le opposizioni che d’ora in poi non potranno fare tanto affidamento neppure sulla tecnica di far venir meno il numero legale, abbandonando l’Aula quando nelle fila della maggioranza erano assenti il numero minimo di quattro o cinque consiglieri, a seconda se era presente o meno il sindaco. Infatti, con l’allargamento della maggioranza a 25, per far venire meno il numero legale con l’abbandono del consiglio da parte dell’opposizione, serve che si verifichi l’assenza di almeno otto esponenti di maggioranza. Da non dimenticare, inoltre, che Maurodinoia è anche componente del consiglio metropolitano di Bari, eletta in quel consesso di secondo grado anche grazie ai voti ricevuti a suo tempo dai alcuni rappresentati consiliari del partito “Fratelli d’Italia” di qualche Comune del barese, par cui ora anche la compagine di centrosinistra che è maggioranza nella Città metropolitana di Bari dovrebbe poter contare su 12 voti su 18, in quanto i rappresentati di centrodestra all’opposizione, con l’abbandono della Maurodinoia, si sono ridotti da 7 a 6. Però, il passaggio a Palazzo di Città dei tre ex schittulliani nelle fila della maggioranza costituirà un problema non solo per l’opposizione, che si riduce nel numero e, quindi, anche negli spazi di manovra contro l’attività di governo della città da parte del centrosinistra, ma sarà presumibilmente un problema soprattutto per gli esponenti dell’originaria maggioranza di centrosinistra che in tal modo si vedranno ridotti all’interno taluni spazi di potere contrattuale con il sindaco Decaro e la sua giunta. Infatti, l’allargamento della maggioranza di ben tre consiglieri riduce di molto il potere contrattuale e gli spazi di manovra di taluni esponenti di maggioranza sia sul piano individuale che su quello politico all’interno dell’aula “Dalfino”, oltre che dei rispetti gruppi di riferimento. Infatti, già prima che fosse resa nota la decisione dei tre dissidenti della ‘Lista Schittulli’ di aderire alla maggioranza di centrosinistra, sia il segretario provinciale di Sel, Michele Losappio, sia qualche autorevole esponente comunale del Pd barese avevano fatto sapere al sindaco Decaro di ritenere sgradita l’operazione di acquisizione in maggioranza di “pezzi di potere” o “notabilato” dal centrodestra. Però, è verosimile che il sindaco Decaro, poi, abbia rassicurato i malpancisti della sua stessa maggioranza originaria che alle ‘new entry’ non saranno riservati posti e ruoli di potere a discapito di alcuno dei iniziali sostenitori usciti dalle urne e che l’operazione di acquisizione degli eletti nelle fila del centrodestra serve solo a rafforzare la candidatura di Michele Emiliano alla presidenza della Regione, per cui i malumori potrebbero essere rientrati. Sta di fatto, però, che è inverosimile che i tre transfughi della ‘Lista Schittulli’ non abbiano chiesto ed ottenuto da Decaro ed Emiliano garanzie politiche sul loro passaggio nelle fila della maggioranza. Anzi, è probabile – secondo i ‘si dice’ – che gli spazi di potere da accordare a transfughi del centrodestra saranno concessi non tanto in ambito comunale, quanto a livello di ‘Città metropolitana’ dove per Decaro sarà più semplice assicurare deleghe e posti di sottogoverno, senza ricevere particolari contraccolpi da parte di partiti o esponenti della sua iniziale maggioranza. E nella ‘Città metropolitana’ è possibile che Maurodinoia, dopo le regionali della prossima primavera, possa assurgere anche a ruoli di primo piano, qualora il nuovo movimento politico “Sud al centro” sostenga e riesca a far eleggere alla Regione qualche nome di esponente barese vicino ed assai gradito ad Emiliano. E soprattutto, se Alfonsino Pisicchio, aspirante ‘sindaco metropolitano’ per il dopo Decaro, ossia da dopo giugno 2015, riuscisse ad essere eletto consigliere regionale con i voti determinanti del movimento “Sud al centro” e, in particolare, della Maurodinoia. Fantapolitica? Si vedrà.         

 

Giuseppe Palella 


Pubblicato il 23 Dicembre 2014

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