Cultura e Spettacoli

Vanni, Michele e il triplo tormento rosa

 

Da una settimana è in programmazione al Duse ‘Il signore è suonato’, uno spettacolo di Paola Martelli con cui si è aperta la stagione del teatro di via Cotugno. Classica pochade, l’opera sta incontrando il favore del pubblico. ‘Il signore è suonato’ si ambienta in un imprecisato centro della provincia barese, nel 1905. Nel palazzo d’una blasonata famiglia vivono due uomini : Vanni, giovane scioperato, donnaiolo e indebitatissimo, nonché rampollo di quella casata e Michele, suo fido, amorevole e maturo maggiordomo. Accomuna i due il tormento delle  donne : Vanni deve vedersela con l’ossessiva arrendevolezza di Suzette, sua spasimante, mentre a Michele tocca fare i conti con l’irruenza ‘ruspante’ di Annunziata, sua fidanzata storica. Ad avvicinare ulteriormente i sodali è l’incubo di una terza donna : Eleonora, l’aristocratica, altezzosa e pungente zia di famiglia, la quale pur dimorando altrove è di fatto è la padrona di casa, nonché la fustigatrice d’ambo i malcapitati abitatori. La sorpresa che riserva Suzette fa da contrappeso al gran segreto di zia Eleonora… All’altezza della situazione il cast, nel quale è presente un solo ‘cane’, la candida Kitty, nel ruolo di sé stessa. Venendo agli ‘umanì, Claudio Belviso e Lucia Scarli regalano simpatia nei ruoli di Vanni e Suzette. Michele Cuonzo, perfetto nei panni del maggiordomo, riconferma la sua maschera di uomo quieto costretto dalle vicissitudini a vivere in affanno. Restando in tema di maschere, Lilia Piero (la ruvida e spassosa Annunziata) ribadisce tutta quella caratterialità che le sta regalando ben meritata fama, anche nazionale. Anche l’inossidabile Liliana Chiari (zia Eleonora) nella sua rigidezza spigolosa e anche un po’ sinistra copre un altro ruolo dai contorni ben definiti e perciò in qualche modo ‘standardizzato’. In ‘Il signore è suonato’ sembra si attinga dalla commedia dell’arte. Un innesto sulla carta improponibile, stante il divario fra la naturale platealità di quello storico genere e la svolazzante, parigina eleganza della pochade. Ma la Martelli riesce nell’impresa addomesticando tre ‘tipi’ e adattandoli alle cadenze talora cronometriche del genere in cui brillarono i talenti di Feydeau e Bernard. L’assenza di musiche e talune episodiche uscite dal personaggio da parte della Pierno non pregiudicano più di tanto il valore di un allestimento che meriterebbe maggior sviluppo. Parte dunque col piede giusto questa diciannovesima edizione del Teatro Duse. Si annuncia un cartellone piuttosto ricco, variegato e di qualità : Quindici gli spettacoli in abbonamento a turno libero, in scena dal martedì al venerdì ; sei gli spettacoli fuori abbonamento, tutti invece concentrati nei fine settimana (info 0805046979).

 

Italo Interesse

 


Pubblicato il 19 Settembre 2018

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