Cronaca

Vendola al bivio in Puglia: resistere con Sel o abdicare

Dopo dieci anni al vertice della Regione, Nichi Vendola, potrebbe decidere a breve di  lasciare la scena politica pugliese nella primavera del 2015, quando alle elezioni di rinnovo del consiglio regionale, pur potendosi ricandidare per la terza volta alla guida dell’Ente, potrebbe abbandonare il campo ad un altro esponente della coalizione di centrosinistra. Infatti, la decisione di uscire di scena Vendola potrebbe averla già comunicata, con largo anticipo, agli esponenti del suo partito, che però non hanno lasciato trapelare nulla sull’argomento, sia perché aspettano che sia il governatore stesso a scegliere tempi e modi per rendere nota la notizia, sia perché non è affatto detto che Vendola possa sfilarsi del tutto dalla partita delle regionali dell’anno prossimo. Difatti, secondo qualche bene informato, il leader nazionale di Sel potrebbe comunicare la decisione di non volersi ricandidare a governatore  durante il suo intervento all’assemblea pugliese del partito, prevista lunedì prossimo a Bari in un padiglione della Fiera del Levante. Ad influire sulla decisione finale di Vendola potrebbero intervenire, oltre a valutazioni di natura soggettiva, soprattutto elementi politici che riguarderebbero la particolare situazione che sta attraversando Sel a livello nazionale. Sta di fatto  che, prescindendo dalle vicende nazionali di Sel, il governatore pugliese uscente da tempo sta subendo il pressing del segretario regionale del Pd, Michele Emiliano, per un’alternanza nel centrosinistra alla candidatura di governatore. Alternanza che, sempre secondo Emiliano, non dovrebbe riguardare soltanto il nome del candidato presidente, ma anche la sigla politica di appartenenza. Non è un mistero, infatti, che il segretario pugliese del Pd, con la scusa dell’alternanza di partito alla guida della coalizione, punta essenzialmente ad accaparrare per se la candidatura a governatore alle prossime regionali e, quindi, agisce evidentemente più da ‘Cicero pro domo sua’ che da dirigente di partito teso a salvaguardare gli equilibri e gli interessi politici dell’intera coalizione. Infatti, in questo momento particolare e difficile per Sel, la rinuncia di Vendola, comunicata con notevole anticipo di Vendola, a ricandidarsi alla guida della Regione potrebbe complicare ulteriormente la sorte futura di Sel, perché sarebbe forse vista quasi come una sorta di abdicazione del governatore a battersi all’interno del centrosinistra, per l’affermare dell’area più progressista, anche dall’elettorato di sinistra più affezionato ed oltranzista del partito di Vendola. Un elettorato, questo, che da sempre è stato il vero punto di forza di Vendola per costruire la propria visibilità e, quindi, anche la propria fortuna politica. Pertanto il governatore pugliese uscente, nonché leader nazionale di Sel, è ora in presenza di un bivio politico, per se e per il partito che rappresenta, in prossimità del quale dovrà scegliere se farsi da parte, rinunciando all’identità ed alla diversità politica di cui si sempre vantato nel centrosinistra, oppure ribadirne i principi e rivendicare la legittimazione ad essere ricandidato, per la terza volta alle regionali, a causa dell’assenza in Sel di un leader pronto a raccoglierne l’eredità politica, sapendo pure che se perde alle primarie non sarebbe di certo la fine né della sua leadership, né del partito da lui fondato cinque anni or sono. Se Vendola, invece, deciderà di non correre alcun rischio, non presentandosi alle primarie o lasciando ad altro esponente di Sel la rappresentanza del partito nel confronto con i concorrenti delle altre forze del centrosinistra, allora è probabile che sia la sua leadership che la formazione politica di cui è stato fondatore imbocchino proprio lì dove sono nate, vale a dire in Puglia, la via di un declino non contingente. Quindi, nei prossimi mesi in Puglia non si decidono solo le sorti di Vendola, ma di un intero partito nazionale che forse potrebbe continuare ad esistere  solo se continuerà ad esiste l’unico esponente che finora è riuscito a identificare tale formazione anche a livello nazionale, ossia il governatore pugliese Vendola.    

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 16 Luglio 2014

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