Cronaca

Vent’anni di chiacchiere, fumo e veleni: uffici e aule penali a Modugno

Con Ettore Bucciero, uno che da avvocato e parlamentare ha sempre seguito con grande attenzione l’evolversi della vicenda sede unica della Giustizia a Bari, cerchiamo di tirare le somme dopo aver in tre parti sviscerato il caso. Magari riportando –come dice lui stesso – alcuni punti chiave della vicenda, ma anche la posizione di molti sulla “vetusta questione” ovvero, come direbbero con ben altro piglio i nostri Padri Latini, ‘vextata questio’.

 

Allora avvocato, da dove ricominciamo?

 

<<Beh, io ripartirei da quello “sciopero” dei penalisti (iniziato il 17 settembre 2001 e cessato dopo un mese) che reclamavano una “Cittadella della Giustizia” protestando contro la soluzione dell’edificio di via Nazariantz (soluzione definitiva provvisoria ma che è durata sino al 2018 a causa del paventato crollo). Durante lo sciopero alcuni parlamentari si costituirono in gruppo, prendendo il comune impegno di ottenere un confronto con il Ministro onde perorare la causa della Sede Unica. Riporta la cronaca del massimo foglio locale (Gazzetta del Mezzogiorno del 2/10/2001): “Il senatore Bucciero suggerisce: «Per costruire la cittadella, il Ministero può stipulare un mutuo ventennale di 400 miliardi e restituirne 20 ogni anno, salvo ripianare l’intero debito se le prossime finanziarie lo permetteranno». Dove dovrebbe nascere la cittadella? «A ridosso della tangenziale, terreni ce ne sono tanti, potrebbe starci anche la facoltà di Giurisprudenza, che così diventerebbe il cordone ombelicale fra la teoria e la pratica»”. Altro punto da chiarire la ubicazione della Cittadella che il sottoscritto immaginava a ridosso della tangenziale per la comodità di tutti. E cioè per il facile accesso al Palazzo di tutti gli avvocati del Distretto (da Foggia a Monopoli). Su tale ubicazione si è speso un fiume di parole al solo fine di contrastare la scelta del suolo da parte della Società Pizzarotti. E che fosse una polemica montata ad arte è provato dal fatto che l’ubicazione nel comprensorio del Tondo di Carbonara, infatti, fu individuata e prescelta proprio dall’Amministrazione Comunale di Bari nel 1990. E fu proprio il Consiglio Comunale a prenderne atto, con la delibera n° 254 del 31/7/1991. Bene, questa delibera del 1991, nel prendere atto dell’intera attività propositiva e progettuale dell’Ufficio Tecnico Comunale, dei Progettisti e degli operatori di Giustizia, finalizzata alla individuazione dell’area ottimale su cui ubicare la “Cittadella della Giustizia”, così testualmente riporta: “L’esigenza emersa dalle indicazioni fatte dai progettisti dell’opera pubblica, di dover disporre di un’area molto capace e, pertanto, idonea a consentire l’allocamento di tutti gli Uffici Giudiziari (Cittadella della Giustizia), ha consentito di far formulare all’Ufficio un’ipotesi di prescelta basata su ben otto maglie del P.R.G., variamente dislocate nel territorio, ma principalmente lungo l’asse nord – sud, che rappresenta l’attuale direttrice di sviluppo della città”. Per inciso si evince da tale delibera del Consiglio Comunale che già allora (1990), l’Asse Nord-Sud costituiva la “direttrice di sviluppo della città”>>.

 

Cioè, dopo quasi vent’anni siamo  al punto di partenza?

 

<<Non solo: quella stessa deliberazione consiliare così riportava: “Dal dibattito scaturito dai due incontri è risultato che, tra le otto aree indicate dell’U.T.C., le due che più si prestano a un intervento progettuale di larga scala delle grandi sedi giudiziarie, sono le due estreme già localizzate e poste lungo la direttrice N/S, e cioè: a) Della porzione di maglia per i “Servizi della Residenza”, delimitata a ovest dell’asse N/S, a nord della restante porzione della maglia e a est dal v.le Pasteur e dall’area prevalentemente interessata dalla lottizzazione De Grecis, di superficie complessiva pari a circa HA 8.40; b) Porzione di maglia per le sedi e le attrezzature universitarie disposta a sud del Tondo di Carbonara estesa HA 5.00. Insomma, l’Amministrazione individuò due aree ritenute ottimali per la “Cittadella della Giustizia”, la prima, quella in prossimità di v.le Pasteur, che non fu più disponibile a seguito della realizzazione dell’ipermercato Carrefour e altre strutture e la seconda, quella di Carbonara, che pertanto, restava la sola localizzazione ritenuta ottimale. La localizzazione in prossimità del Tondo di Carbonara, quindi, fu individuata e ritenuta ottimale proprio dal Comune di Bari, già nel 1990 e cioè diciotto anni fa! E non è finita….>>

 

Cos’è accaduto ancora in questa ben strana storia tutta barese?

 

<<Nel 1991, però, il Comune ritenne di tornare alla soluzione del Palazzo Penale in C.so della Carboneria per (testuale della citata delibera consiliare n° 254 del 31/7/1991): “i tempi lunghissimi che avrebbe richiesto tale realizzazione, per la nota carenza di finanziamenti”. L’abbandono della soluzione “Cittadella” e il ripiego verso una ipotesi di un solo II° Palazzo Penale in C.so della Carboneria fu determinato, quindi, dalla carenza di finanziamenti che avrebbero richiesto tempi lunghissimi. Come risulta, quindi, dagli atti deliberativi del Consiglio Comunale di Bari, fu il timore di “tempi lunghissimi” richiesti dalla “carenza di finanziamenti” pubblici, di entità significativa per un’opera importante come la “Cittadella della Giustizia”, che costrinse a ripiegare su una soluzione di minore impegno finanziario, che si riteneva garantisse tempi più rapidi, presupposto che, poi, la storia successiva non ha potuto confermare, come ampiamente noto: 18 anni senza un esito!>>

 

Senza esito? Bari resta senza palagiustizia e trasloca a Modugno uffici e aule penali….

 

<<Per il sollazzo di chi mi leggerà, riporto quanto alcuni personaggi dell’epoca affermarono per poi cambiare idea (alcuni) nel corso della storia ad iniziare dall’allora p.m. Michele Emiliano che disse (Gazzetta, 4/2/2002): “….è una cosa da fare il più presto possibile, perché ho il timore che il necessario ampliamento degli organici della magistratura barese non possa essere contenuto negli spazi attualmente disponibili. Poiché l’adeguamento degli organici è urgentissimo, lo è anche la realizzazione della cittadella”>>

4.FINE

 

Francesco De Martino

 


Pubblicato il 16 Ottobre 2018

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