Cronaca

Verde privato urbano. Anche vicino al cielo

Per quanti sforzi si facciano, resta scarso il verde pubblico a Bari ; un latitare che ha il suo peso nel contesto di un inquinamento strisciante. In sostegno al contrasto dei guasti di emissioni industriali inspiegabilmente tollerate dalle autorità competenti, interviene – provvidenziale benché nel complesso ancora insufficiente – il verde privato. L’aspetto più vistoso di questo contributo va diviso tra aiuolette condominiali e i piccoli giardini che avvolgono le case indipendenti ai margini della città. Dal quale stato di cose deriva anche un vantaggio faunistico (enorme il numero di volatili che si sono inurbati ; e siccome qualcuno si diverte in queste schegge di paradiso a ricostruire micro habitat selvatici, talpe, ricci, rane, testuggini e pesci rossi ringraziano). Esiste poi un aspetto affatto appariscente ma non meno prezioso di questo schierasi in favore dell’ambiente. Cosa c’è in cima ai fabbricati di Bari? A chi si prenda la briga di alzare lo sguardo non sfuggirà che lassù si vanno sviluppando oasi verdi. Il fenomeno, più esteso di quanto s’immagini, è frutto di un sentimento prevalentemente spontaneo e autonomo. Per averne un’idea bisognerebbe, se non proprio sorvolare la città a bordo di ultraleggero, salire in cima ai fabbricati più alti e collocati in posizione strategica ; ad esempio, quello che svetta all’angolo tra corso Cavour e corso V. Emanuele. Studiando la situazione col binocolo, stupisce lo stato delle cose. Con l’uso di siepi o particolari specie arboree sono stati creati lungo i perimetri degli spazi disponibili efficaci muri vegetali. All’interno, è stato così possibile piantare alberi d’ogni tipo. Avendo cura di impiegare graste di dimensioni ridotte, così da non esercitare una pressione eccessiva e contenere la crescita, si possono mettere assieme forestelle, frutteti e composizioni assortite. Le prime contemplano solo sempreverdi (pini, per lo più). Per quanto riguarda i frutteti, gli agrumi la fanno da padroni. Molte le sorprese coi micro orti botanici, dove la specie esotica è egemone a scapito di quella autoctona con la sola eccezione dell’olivo. C’è poi chi  punta sulle piante grasse. Alcuni, addirittura, hanno elevato piccole serre dove giocano a coltivare fragole… Il risultato è che pure passeri, gazze, gabbiani e rapaci hanno preso confidenza con questi rifugi. Le persone più sensibili dispongono scatole di legno o nidi artificiali per accogliere chi chieda ‘asilo’ ; sappiamo di felici convivenze tra inquilini e falchetti. La presenza dei rapaci è particolarmente gradita anche a livello condominiale giacché basta la semplice presenza di queste creature, che avendo alto il senso della territorialità non si spostano più da dove hanno nidificato, per tenere lontani i piccioni, specie da tutti ritenuta invadente e nociva.

 

Italo Interesse


Pubblicato il 1 Marzo 2013

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