Via Capruzzi, sempre più intasata tra parcheggi, autobus e sottopassaggi
Perché l’Urbanistica a Bari, con un neologismo di fresca tiratura, potremmo definirla spesso rassomigliante a un francobollo? Prendiamola alla larga. Il Sindaco Antonio De Caro, insieme ad altri esponenti dell’Amministrazione e della società Grandi Stazioni, ha recentemente effettuato un sopralluogo ai tre sottopassaggi pedonali, impossibili per disabili e mamme con carrozzine, che consentono ai tantissimi pendolari e residenti di passare da Via Giuseppe Capruzzi a Piazza Aldo Moro. Sembra che sia stata presa la decisione di ampliare solo il sottopassaggio giallo (posto a Nord), all’altezza di via Giulio Petroni, lasciando le attuali dimensioni degli altri due che, a dire il vero, sembrano quelli di una cittadina di provincia. Una città che si picca di essere metropolitana meriterebbe ben altro, sia detto senza offesa, ma andiamo avanti. A scanso di equivoci, infatti, non pare proprio che siano stati adeguatamente valutati e approfonditi gli spazi in funzione degli utilizzi sempre più crescenti dei pedoni da quelle parti, pedoni e viaggiatori che spesso rimangono bloccati all’interno. Infatti, i tre sottopassaggi, in alcune ore e giorni particolari, sono letteralmente intasati da flussi di cittadini, residenti, studenti, lavoratori, pendolari, utenti di treni e autobus urbani ed extra urbani, partecipanti a manifestazioni nel centro cittadino, ecc. Sono insomma strategici per passare da una parte all’altra della città. Forse si aspetta, per risolvere i problemi di attraversamento, che un domani possa sorgere l’area a verde sovrastante il fascio dei binari prevista dall’architetto Fuksas. Quando sorgerà, forse tra decenni, potrà sembrare alla famosa collina citata nell’ “Antologia di poesie di Spoon River” di Edgar Lee Masters senza voler alludere ai suoi contenuti epigrafici… Poi, per complicarci la vita, sembra che il Comune di Bari abbia deliberato, di concerto con Trenitalia, di allestire alla fine di Via Devitofrancesco (lato del muro divisorio dei binari) un parcheggio per solo una ventina di autobus extraurbani che ora intasano Via Capruzzi e liberarla da traffico e smog. <
Francesco De Martino
Pubblicato il 5 Aprile 2016