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Via i binari di Rfi dal centro di Palese? Sì, forse, chissà…

Neppure il sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture, il lucano Salvatore Margiotta (Pd), intervenuto venerdì scorso a Palese ad un incontro “ad hoc” organizzato dal locale comitato “No ai muri”, ha sciolto il “dilemma” se la realizzazione del paventato aggiramento dei binari di Rfi a Palese e Santo Spirito avrà inizio effettivamente prima dell’innalzamento dei muri, in corrispondenza dei 7 passaggi a livello cittadini, oppure dopo (o addirittura molto dopo!) che questi ultimi saranno stati chiusi definitivamente, per consentire l’attivazione dell’alta capacità ferroviaria sulla tratta Bari-Napoli. In altri termini, il “nodo” che sulla questione dei passaggi a livello la comunità, in particolare palesina, si aspettava che fosse sciolto era ed è quello di sapere se arriveranno prima i “muri”, che spaccheranno in due il centro abitato, oppure la costruzione della nuova linea nazionale dei binari di aggiramento, che sposterebbe la tratta della linea Adriatica di Rfi che attualmente attraversa l’abitato di Palese e Santo Spirito fuori dell’area urbana del ‘Municipio 5’ della Città di Bari. Infatti, al di là delle rassicurazioni di prassi non c’è stato alcuno sbilanciamento da parte del rappresentante del Governo che, anzi, – stante quanto lo stesso esponente ministeriale ha pubblicamente dichiarato – avrebbe appreso della problematica solo a seguito dell’invito all’incontro propostogli dal collega di partito nonché segretario pugliese del Pd, l’on. Marco Lacarra. Quindi, Margiotta si è impegnato a seguire la problematica nei tempi e nei modi che gli saranno consenti dal suo mandato governativo, pur facendo presente che il Governo ha già messo a disposizione di Rfi circa 4 milioni di Euro, per approntare uno studio di prefattibilità dell’opera ferroviaria che, se realizzata, eviterebbe l’innalzamento di muri permanenti al posto degli odierni attraversamenti a raso dei binari di Rfi che interessano l’abitato di Palese e Santo Spirito. Però, c’è un dettaglio non trascurabile nella questione che riguarda gli atti già posti in essere da Rfi e dal Comune di Bari e che prevedono la soppressione dei passaggi a livello a nord del capoluogo pugliese e la loro surroga con opere sostitutive, di cui due (per i pp.ll. in zona Catino a Santo Spirito) hanno avuto anche l’ok alla realizzazione. In altri termini, la procedura per la chiusura con muri dei pp.ll. di Palese e Santo Spirito è già certa, poiché già attivata e finanziata, e dovrebbe completarsi entro il 2026, termine entro il quale dovrebbe entrare in esercizio la citata “alta capacità”, mentre del paventato aggiramento c’è soltanto un’esigua somma per fare eseguire alla società Italfer di Rfi lo studio di prefattibilità di una delle tre soluzioni di aggiramento ipotizzate e già rese note alla cittadinanza in un precedente incontro pubblico di circa due anni fa. Pertanto, sostanzialmente, in ordine all’aggiramento dell’abitato al momento non ci sono atti concreti e definitivi che garantirebbero il buon fine dell’opera sia per l’effettiva realizzazione che per i tempi di costruzione. Stando così i fatti, a Palese i “muri” al posto dei pp.ll. sono certi, l’aggiramento invece è molto in là da avvenire e, tra l’altro, con molti “se”…, “ma”…, “forse” e…chissà! Ed in quanto ad incertezze, indeterminatezze e, soprattutto, ripensamenti in corso di procedure – come ci ricordano non pochi cittadini – a Palese e Santo Spirito proprio sul tema dei binari di Rfi e dei pp.ll. se ne sono viste parecchie. E – come è noto – la più clamorosa è stata quella dell’annullato proposito, alcuni anni or sono, di interramento dei binari di Rfi che ora, invece, gli stessi protagonisti politici paventano di voler portare fuori dal centro abitato, dove però, nel frattempo, l’unica certezza è l’erezione dei muri al posto dei passaggi a livello e la sostituzione di questi ultimi con opere viarie che altrettanto certamente creeranno notevoli disagi ai cittadini e, soprattutto, una “frattura” urbanistica insanabile alla vivibilità locale, per non parlare delle gravi ed ulteriori problematiche ambientali che si aggiungeranno al già martoriato territorio delle ex frazioni a nord di Bari, a seguito dell’attivazione dell’alta capacità ferroviaria sul tratto che attraversa l’abitato di Palese ed in parte quello di Santo Spirito. Da ciò che si è udito durante l’incontro palesino formalmente indetto dal locale comitato “No ai muri”, ma verosimilmente voluto dal responsabile pugliese del Pd, Lacarra, che ha invitato il sottosegretario del proprio partito alle Infrastrutture, si è evinto che l’esponente di Governo non era stato neppure adeguatamente informato in ordine alle vicende pregresse circa il nodo ferroviario a nord di Bari, a cominciare dagli atti posti in essere precedentemente a partire dall’amministrazione di centrodestra barese a guida Di Cagno Abbrescia e delle susseguenti contestazioni ad essa addebitate dall’allora opposizione di centrosinistra che, quando è poi passata alla guida della Città con l’ex sindaco Michele Emiliano, ha dapprima avvallato la soluzione dell’interramento giungendo financo ad progetto favorevole di prefattibilità, ma in seguito essa stessa lo ha fatto sfumare, per “sposare” poi in pieno, invece, lo spostamento esterno alla città dell’attuale tratta di Rfi tra Japigia e Torre e Mare. Mentre per la parte nord del capoluogo, dove per i pp.ll. di Rfi sussistono da sempre gravi problemi di vivibilità e sicurezza, a distanza di oltre vent’anni dalle soluzioni che voleva realizzare l’ex amministrazione di centrodestra di Di Cagno Abbrescia, l’amministrazione di centrosinistra del sindaco Decaro le ha riproposte in pieno, con ininfluenti correttivi e, soprattutto, con l’illusione di un futuro ed al momento assai incerto aggiramento dei binari esterno all’abitato di Palese e Santo Spirito. Quindi, una vicenda, quella dei pp.ll. del Municipio 5, dai toni alquanto carnascialeschi e che – a detta di molti palesini e santospiritesi – , probabilmente, se fosse stata organizzata dal celebre “Cetto Laqualunque” sicuramente sarebbe stata gestita meglio. Ma si sa che, come sempre, in periodi pre-elettorali le “chiacchiere” abbondano. E dalla esigua presenza di comuni cittadini all’incontro di venerdì scorso a Palese, si intuisce di come alla lunga le “chiacchiere”, nonostante ben guarnite, possano anche risultare alquanto e soprattutto indigeste!

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 28 Gennaio 2020

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