Cronaca

Via libera al porto turistico, ma quel tratto di lungomare è ‘off limits’

Approvato in Aula Comunale per il rotto della cuffia alla fine del 2010 a colpi di maggioranza, pareva proprio aver convinto pochissimo, il nuovo progetto di porto turistico per la Città di Bari. “Quel porto turistico non si deve fare perché inutile e perché rappresenterebbe la fine di uno dei più invidiati paesaggi d’Italia”, hanno tuonato in coro da allora gli attivisti di Legambiente, subito dopo l’approvazione del progetto a Palazzo di Città. Progetto ‘sponsorizzato’ da Davide De Gennaro, cugino dell’ex assessora comunale al Decentramento, eletto da circa tre anni nel consiglio di amministrazione di ‘Italia 70’, la società che gestisce le sfide sotto al bandiera italiana alle ‘Volvo Ocean Race’, le più importanti regate oceaniche per equipaggi professionisti. E da allora gli sforzi del noto skipper barese per dotare finalmente la sua città d’un degno attracco di diporto che attrarrebbe turismo e affari, sono stati premiati dai giudici amministrativi di piazza Massari con quel progetto del Comune di costruire un porto turistico di fronte a piazza Diaz. Via libera, dunque, al progetto del porto turistico sul lungomare di Bari con una sentenza del Tribunale Amministrativo regionale che sblocca l’iter avviato una decina d’anni or sono da Comune, Regione e Ministero. Il tribunale ha accolto il ricorso della società ‘Barivela’ di Davide Degennaro che nel 2005 ebbe il coraggio di presentare il progetto il porto turistico, anche se le polemiche non sembrano ancora sopite. “Il consiglio comunale ha approvato la riqualificazione del porto vecchio in porto turistico- ha già spiegato Emiliano- e Legambiente stia tranquilla, ove i progetti proposti non siano più che sicuri, non saranno autorizzati dal Comune di Bari”. Dunque i progetti per ospitare le barche in Città in questi giorni si stanno moltiplicando, segno che il problema esiste ed è parecchio sentito. Da tempo, infatti, negli uffici tecnici del Comune, l’Assonautica presieduta da Filippo Trizio Caiati aveva già depositato un altro progetto di porto turistico, ma più a nord, verso il vecchio molo S. Antonio, che servirebbe a diminuire l’impatto ambientale riqualificando un’area abbandonata al degrado e sporcizia. “Dobbiamo ancora perfezionare la documentazione richiesta dai tecnici del Comune, ma all’inizio dell’anno venturo l’iter burocratico sarà completato”, assicurava il presidente di Assonautica, per niente preoccupato dalla mole di atti e documenti richiesti dall’assessorato. Porto turistico nella Parigi del Sud, dunque, un’ottima idea che adesso sembra aver puntato i riflettori sul lungomare verso sud, come riconosce l’assessore all’Urbanistica Elio Sannicandro. E’ stato lui, del resto, a pigiare il piede sull’ acceleratore per portare a compimento un’opera sulla quale maggioranza ed opposizione comunale convergono, ma solo sulla sua opportunità. Dopotutto la minoranza consiliare ha già puntato il dito contro il governo cittadino, accusandolo di “dilettantismo”. Il nodo della questione? L’assessore all’Urbanistica ha deciso di allocare il porto sul lungomare, precisamente davanti all’Albergo delle Nazioni, mutando in corso d’opera un progetto che prevedeva la costruzione d’un altro progetto interrato davanti al lungomare, eliminato a tempo di record. Ma il coordinatore delle opposizioni, il consigliere Ninni Cea, resta molto scettico e definisce la  scelta del nuovo attracco per le barche da diporto a Bari: “…assurda ed assolutamente inopportuna. Il lungomare di Bari è perfetto nella sua linearità, nel panorama mozza fiato che è in grado di offrire. Così -prosegue il consigliere- fu  pensato da Araldo di Crollalanza e a ragione. Da quel punto, dall’Albergo delle Nazioni, si ha un’immagine straordinaria: da un lato la città vecchia e dall’altro quella nuova, moderna. Bari ha un altissimo potenziale per questo motivo. Inoltre, l’ amministrazione  Emiliano ha sempre detto di voler riqualificare le zone periferiche. Ecco allora che pareva a fagiolo il progetto alternativo proposto da Assonautica, con una darsena da 49 barche forse più piccola di quella approvata il mese scorso dal Comune, ma certamente meno vistosa, che non andrebbe certo a deturpare un luogo così bello come il lungomare. Proprio per questo al Comune c’è ancora chi si chiede come mai un progetto così atteso ed importante non sia passato attraverso una discussione allargata almeno con i residenti di Madonnella, il quartiere interessato all’opera approvata in Aula consigliare il mese scorso, ma soprattutto come mai non sia stata fatta ancora una relazione sull’impatto ambientale. “E’ chiaro che Bari deve avere un porto turistico –ripete il consigliere/coordinatore dei partiti di Opposizione al Comune, Ninni Cea- ma non in quel punto”. La discussione sul nuovo porto turistico a Bari, a quanto pare, è ancora aperta, nonostante il responso dei giudici amministrativi.

Francesco De Martino


Pubblicato il 8 Giugno 2013

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