Cronaca

Via libera in Commissione alla stabilizzazione dei precari, ma la strada è lunga

E’ stata lunga e tortuosa la strada che dovrebbe condurre alle sospirate stabilizzazioni dei precari impiegati alla Regione, ma alla fine è arrivato il via libera “a maggioranza” almeno nella seconda Commissione dell’Ente di via Capruzzi, presieduta da Giovanni Brigante. Il disco verde è scattato al disegno di legge che consentirà, appunto, al personale precario della Regione Puglia di accedere alle procedure di stabilizzazione, così come previsto dalla legge nazionale grazie alle proposte dei due parlamentari baresi del Partito Democratico, Dario Ginefra e Antonio Decaro. “Una buona notizia per coloro che vivono da anni una situazione di precarietà” ha sottolineato il presidente Brigante, che ha ringraziato per il lavoro svolto in Commissione, tutti i colleghi consiglieri. Anche quelli che hanno espresso il voto contrario come il gruppo di Forza Italia o l’astensione, come ha fatto sempre nell’aula di Commissione il Nuovo centrodestra. Il capogruppo di Forza Italia Ignazio Zullo ci ha tenuto a ribadire che il voto contrario è derivato dal convincimento che “si tratta di una legge spot”, mentre Antonio Camporeale (capogruppo Ncd) ha sottolineato quanto sia importante cambiare la logica di assunzione: “meno precari e più contratti a tempo indeterminato a monte”. Cosa succederà adesso? Entro il 31 dicembre prossimo la Giunta regionale dovrà avviare le procedure di stabilizzazione fissando i criteri e le priorità, considerato che tutta la platea dei precari (anche se pochi sanno quanti sono precisamente ad occupare le scrivanie di Ente Regionale e agenzie collegate) ha acquisito il diritto alla stabilizzazione. Si tratta, a questo punto, di fissare le procedure con cui saranno assunti e la gradualità in funzione delle disponibilità finanziarie, anch’esse tutte da cercare e trovare nelle pieghe del bilancio. Soddisfatto, inutile dirlo, l’assessore al personale Lavoro Leo Carol, per il quale: “questa iniziativa legislativa è il frutto di una forte volontà politica e di un confronto con le parti sociali e si inserisce in un pacchetto armonico di misure prioritarie contenute  in un accordo quadro”. Per il capogruppo di Sinistra, Ecologia e Libertà Michele Losappio – lui addirittura raggiante dopo il via libera in Commissione del ddl dato che è stato tra gli amministratori più indaffarati a sistemare precari tramite ‘short list’ – la Regione Puglia con questa legge intende riorganizzare la macchina amministrativa tenendo conto dei criteri di produttività, razionalità, integrazione funzionale e flessibilità operativa. Sarà, ma intanto bisognerà vedere come andrà a finire l’altro punto caldo al tavolo tra ente e sindacati e cioè l’esodo incentivato per cui devono ancora essere definiti criteri e forme di incentivo. In ballo la risoluzione consensuale anticipata del rapporto di lavoro, senza che questo comporti oneri aggiuntivi di spesa a carico degli istituti previdenziali. “Con l’approvazione in II Commissione del disegno di legge che consente l’esodo ed avvia le procedure di stabilizzazione del personale a tempo determinato della Regione, così come prevede la legge di stabilità del 2013, si è fatto un primo passo in avanti nel contrasto alla piaga del precariato che attraversa tutti i settori della vita produttiva e sociale del Paese, compreso gli Uffici della PA. L’astensione del Nuovo Centrodestra ed il voto favorevole del centrosinistra dimostrano che la sensibilità sul tema è talmente vasta da andare oltre i tradizionali schieramenti. Per Losappio solo Forza Italia resta abbarbicata al suo ‘no’ ideologico verso qualsiasi procedura di arruolamento: no al concorso per i duecento funzionari, ma anche “…no alla stabilizzazione dei precari, in perfetta sintonia con le performance dell’allora Ministro Brunetta che definì i precari del suo Ministero come “vergogna dell’Italia”. Non resta da sperare che in futuro non diventino …la vergogna della Regione Puglia!

 

Francesco De Martino

 

 


Pubblicato il 17 Ottobre 2014

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