Via Pasolini a Palese, una strada dimenticata dall’Amministrazione barese
Cespugli freschi ed altri già secchi da tempo che fuoriescono dalla rete di recinzione, elevandosi in altezza per oltre tre metri ed inficiando la possibilità di transito sul marciapiede sottostante, perché si sviluppano anche in modo orizzontale, fino ad occupare l’intera superficie pedonale. Arbusti e rovi, ma anche altra vegetazione spontanea, che a distanza di una cinquantina di metri fuoriescono dalla scarpata da cui hanno origine e si sviluppano, per poi invadere in più punti lo spazio destinato ai pedoni nella parte che, con il marciapiede, fiancheggia la carreggiata stradale. E’ questa la descrizione sommaria della veduta raccapricciante che si presenta agli occhi dei passanti di una strada del V Municipio di decentramento amministrativo di Bari, ovvero quello di Palese e Santo Spirito. Una strada che non è di certo una via di campagna o extraurbana, ma è invece in piena zona abitata. Infatti, quella innanzi descritta, che compare nelle foto unite al presente servizio, è via Pier Paolo Pasolini nella zona 167 di Palese. Una via a senso unico, lunga in tutto all’incirca 700-800 metri, che corre lungo il perimetro esterno della 167 e che si incrocia a monte ed a valle con lo stradone centrale (viale Leonardo Del Turco) su cui si svolge ogni martedì il mercato settimanale di merci varie della ex frazione. Quindi, una strada ben conosciuta a livello locale non soltanto dai residenti dei complessi residenziali ivi esistenti, ma anche dai tanti cittadini di passaggio che quotidianamente transitano su di essa soprattutto nel primo tratto, ossia quello che da viale Del Turco è tappa obbligata per immettersi sulle due rampe che collegano la zona 167 con la Sp 91 bis, che conduce da un lato su via tenente Bonavoglia, a Santo Spirito, e dall’altro in direzione Bitonto. E questo primo tratto di via Pasolini è anche quello più trafficato per il fatto che l’ultima parte della Sp 91 bis, in prossimità con l’innesto su via Bonavoglia, attraversa in sopraelevato i binari di Rfi che dividono in due l’abitato di Palese e Santo Spirito, fungendo quindi anche cavalcavia esterno alle ex frazioni, per il superamento della ferrovia quando i passaggi a livello interni all’abitato sono chiusi. Insomma, un tratto di strada, quello in questione, che non si può certo immaginare di non essere noto agli amministratori locali (oltre che, ovviamente, agli agenti di Polizia municipale con competenze su questo territorio che, però, potrebbero aver segnalato la situazione esistente, ma senza mai riscontro) per le condizioni di mancata manutenzione e pulizia dei cespugli e rovi che dalla scarpata che fiancheggia la sede stradale si espandono fino ad invade completamente l’adiacente marciapiede. “Nonostante alcune segnalazioni effettuate nel corso del tempo – ha esclamato uno dei condomini che alloggia in uno dei fabbricati della 167 di Palese con affaccio su via Pasolini – all’istituzione comunale prima chiamata Circoscrizione ed ora Municipio, sono anni che il Comune di Bari non provvede al decoro ed alla sistemazione di questa via pubblica cittadina”. Ed il residente di un altro dei palazzi di via Pasolini, e che passa quotidianamente lungo quel marciapiede, ironicamente rivela: “Eppure proprio nel primo complesso abitativo di questa strada risiede un esponente politico di Palese (ndr – Massimo Maiorano del Pd) che dal 2004 siede a Bari in consiglio comunale e che, per giunta, è pure della maggioranza che governa la città!”. “Però, – precisa lo stesso cittadino – è dal 1997, ossia da quando il Comune fece costruire il muretto ed installare la soprastante rete esterna di protezione del marciapiede dalla sottostante scarpata, che quelle aree di pertinenza stradale da anni infeste di cespugli, arbusti e rovi che inficiano in parte l’uso del marciapiede, non vengono fatte pulire dall’Amministrazione barese”. Ma di Palese è anche un altro consigliere comunale di maggioranza, Michelangelo Cavone del Pd, che è anche delegato del sindaco Antonio Decaro alla viabilità per la “Città Metropolitana” e che in più occasioni, attraverso i media ed i social, si è vantato per i lavori di sfalcio delle erbacce lungo il perimetro laterale delle strade di competenza dell’Amministrazione metropolitana barese. Lavori, questi, che anche in passato venivano puntualmente eseguiti ogni anno anche dalla allora Provincia di Bari ed ora Città Metropolitana. “Ma anche Cavone, consigliere comunale palesino dal 2014 e prima ancora consigliere circoscrizionale dal 2004, – ha commentato con un evidente pizzico di ironia lo stesso residente di via Pasolini – evidentemente non si è finora mai accorto della situazione di degrado ed assenza di manutenzione esistente in questo tratto stradale della 167 di Palese”. E, proseguendo, ha terminato il ragionamento con una considerazione che forse è una “beffa” ancor maggiore per la comunità del V Municipio barese, poiché quello stesso cittadino ha poi concluso: “Io non sono originario di Palese, perché sono venuto da Bari ad abitare qui negli anni Novanta. Però, mi sa tanto che coloro che nel 2009 si battevano per l’Autonomia comunale di questo territorio avevano sicuramente ragione!” Infatti, non è ormai difficile rendersi conto, anche per chi non è oriundo, che per le ex frazioni del nord barese l’Istituto di decentramento amministrativo è un organo pressoché inutile a risolvere i problemi dei cittadini e del territorio ed in Comune di Bari, invece, è spesso latitante nell’assolvere ad i propri compiti istituzionali. Non a caso, per i casi come quello innanzi esposto, cittadini di Palese e Santo Spirito devono sperare solo nell’operato e nella volenterosità dei singoli consiglieri comunali del posto o di altri rappresentati politici locali di più basso livello. Operosità e volenterosità che – come è noto – spesso finiscono per trasformare quelli che dovrebbero essere i “diritti” dei cittadini-contribuenti in “favori” personali.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 1 Settembre 2017