Via tenente Ranieri: “Ma al Comune sanno di essere ridicoli?”
Che la rappresentanza politica palesina al Comune di Bari da qualche decennio a questa parte lasci alquanto desiderare, sia per competenza amministrativa che per concretezza di operato svolto a favore della comunità che li ha espressi e dalla quale hanno attinto lo zoccolo duro dei voti per sedersi tra i banchi dell’aula “Dalfino”, non è più una sorpresa. Però, che a dar seguito a talune stravaganti indicazioni o suggerimenti che qualche consigliere comunale locale in maniera assillante vada a perorare presso tecnici e funzionari dell’Amministrazione barese, senza che questi ultimi valutino gli effetti e le conseguenze che determinate scelte sortiscono sulla vita quotidiana del quartiere, oltre che sull’opinione pubblica locale, ed il conseguente giudizio distorto che quest’ultima possa poi farsi della burocrazia comunale cittadina, è cosa di cui davvero meravigliarsi. Infatti, non è certo un caso se, a seguito della recentissima decisione dell’Ufficio traffico del Comune di modificare nuovamente, dopo appena quattro mesi, segnaletica e viabilità, ripristinando il doppio senso di marcia su via tenente Ranieri a Palese, alcuni residenti della zona lo scorso martedì, quando hanno visto le maestranze di una ditta appaltatrice nuovamente all’opera su detta via, per cambiare ulteriormente la segnaletica orizzontale e verticale già oggetto di modifica per ben due volte lo scorso mese di luglio e, quindi, ripristinare la viabilità preesistente alle variazioni della scorsa estate, hanno commentato ironicamente quanto stava avvenendo, chiedendosi: “Ma al Comune di Bari almeno sanno di essere ridicoli per via tenente Ranieri?” E qualche altro cittadino del V Municipio amministrativo di Bari che ha assistito a tale commento ha poi esclamato, aggiungendo: “Ma forse con i palesini il Comune si rende ridicolo non solo per questo!”. Infatti, le vicende per le quali nell’ultimo quinquennio l’Amministrazione comunale barese si è resa risibile agli occhi di molti residenti della ex frazione sono diversi, a cominciare dalla toponomastica locale per la quale sono stati utilizzati nomi di defunti che, in vita, sono stati semplici cittadini. Infatti, come si ricorderà, il Comune di Bari ha intestato vie a personaggi privi di meriti particolari per giustificare simile onorificenza, ma chiaramente per il sol fatto di avere qualche parentela con esponenti politici locali che negli ultimi anni hanno fatto parte della maggioranza che amministra il Comune. In un caso particolare – come è noto – si è addirittura intitolata nel 2011 una strada (l’ex vico I di via Modugno) al padre di un consigliere comunale palesino dell’epoca, Antonio Bisceglie (Pd), insignendolo addirittura sulla targa stradale con l’epitaffio di “palesino benemerito” pur non avendo mai avuto il defunto intestatario alcun procedimento benemerenziale né da vivo, né da morto, stante anche a quanto risulta dal deliberato di intitolazione. Ma, tornando a quanto accaduto ultimamente in via tenente Ranieri, riepiloghiamo i fatti. Lo scorso mese di luglio il Comune decise di dare attuazione ad un deliberato del 2015 del locale consiglio municipale (ovvero quello che fino a qualche anno fa era noto col nome di consiglio circoscrizionale) che chiedeva l’istituzione del senso unico di marcia su via tenente Ranieri, cioè la strada in cui è ubicato il campo sportivo comunale di Palese, con direzione da via Capitaneo a piazza Renna. Ma, chissà perché, in un primo momento l’Amministrazione barese attuava il senso unico con direzione inversa a quella richiesta dal Municipio e di conseguenza predisponeva la necessaria ed opportuna segnaletica orizzontale e verticale. Sta di fatto, però, che a seguito di verosimili rimostranze da parte dei locali rappresentanti municipali il senso unico con direzione di marcia da piazza Renna a via Capitaneo non entrò in funzione neppure un giorno, perché subito dopo, con altra determina dirigenziale, il Comune provvedeva ad istituire il senso unico secondo quanto richiesto dal locale Municipio, provvedendo quindi anche a modificare la tutta la segnaletica già variata precedentemente. Ed è così che per circa 4 mesi su via tenente Ranieri il traffico si è svolto secondo quanto deliberato dal locale Organo di decentramento comunale. E probabilmente anche con soddisfazione da parte di molti dei residenti in questa via, che si sono poi visti alleggerito il flusso veicolare che quotidianamente intasa la strada anche a causa della presenza di un distributore di carburanti realizzato circa un paio di anni fa su detta via. Ora, però, dallo scorso mercoledì in via ten. Ranieri si è tornati alla circolazione originaria, ovvero al doppio senso di marcia. E per capire le motivazioni di quest’ultima decisione del Comune qualcuno si è preso la briga di andarsi a leggere l’ordinanza dello scorso 4 Novembre, con cui si è dato seguito al ripristino del doppio senso. E qui, a prescindere dalle altre motivazioni espresse nell’atto dirigenziale, al punto “d.” si apprende che una delle ragioni a giustificazione della decisione assunta è data da un verbale della II Commissione del V Municipio. Motivazione, questa, a dir poco risibile, considerato che i pareri delle Commissioni consiliari non annullano, né sostituiscono i deliberati del rispettivo Consiglio, in quanto i lavori delle Commissioni sono solo propedeutici all’attività assembleare. Infatti, come è ben noto, solo gli atti di quest’ultima hanno efficacia esterna anche nell’ambito dell’attività amministrativa del Comune di appartenenza dell’Organo di decentramento interessato alla questione. A questo punto, poiché l’atto di Commissione è un documento esclusivamente a valenza interna al Municipio, qualche malpensante potrebbe chiedersi: “Chi ha provveduto a portare all’attenzione del dirigente responsabile di detta ordinanza un documento senza alcuna efficacia deliberativa esterna, ma utile solo per essere usato come “paravento” per un provvedimento come quello del ripristino del doppio senso di marcia in via Ranieri?”. Provvedimento che, infatti, – a detta di molti – sembrerebbe essere solo frutto di qualche forzatura politica, oltre che procedimentale, dal momento che il funzionario, volendo nominare il “Municipio” tra i fattori che ne hanno determinato la decisione, avrebbe dovuto almeno attendere, o richiedere, un deliberato di Consiglio, prima di procedere con quanto effettuato. Ma, quello stesso dirigente del Comune di Bari, forse, non si è neppure preoccupato di determinate “sottigliezze” amministrative, perché quando si trova ad affrontare problematiche del V Municipio, e di Palese in particolare, ritiene probabilmente di stare su “Scherzi a parte”. E sicuramente, considerata la classe politica municipale e comunale che rappresenta tale territorio, non ha affatto torto.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 18 Novembre 2016