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Vigili del Fuoco in agonia: fino a quando basteranno coraggio e sacrifici?

Eroi senza mezzi e personale: ecco una definizione attagliata dei nostri Vigili del Fuoco. “Li abbiamo visti all’opera il 12 luglio per la tragedia ferroviaria, poi per l’emergenza neve di gennaio e quella terremoto. I vigili del fuoco sono uno degli anelli fondamentali della catena della Protezione civile, oltre a svolgere un ruolo fondamentale nei soccorsi ordinari. Eppure hanno mezzi spesso obsoleti e non adeguati. Occorre che la direzione generale dei Vigili del fuoco e il ministero dell’Interno intervengano subito per dotarli finalmente di un parco mezzi all’altezza

dei loro compiti”. Ne è sicuro e lo sostiene Ruggiero Mennea, presidente del comitato permanente della Protezione Civile pugliese, prendendo atto dello stato di agitazione proclamato dal personale in servizio al comando di Bari proprio per via dei mezzi non adeguati usati durante le ultime emergenze. La Fp Cgil-vigili del fuoco Bari ha, oramai da tempo, denunciato la pericolosità del parco mezzi in dotazione, come emerso in particolare lo scorso 18 gennaio, quando i vigili fuoco del comando di Bari, inviati nelle zone del centro Italia colpite dal sisma, hanno dovuto usare un mezzo di trasporto privo di catene da neve e sono arrivati sul posto solo con grande difficoltà; una squadra di vigili del comando provinciale di Bari rimase anche bloccata nelle neve per un’intera giornata, fra Altamura e Corato, proprio perché sprovvista degli opportuni equipaggiamenti. “E’ da molto tempo – ha fatto sapere ancora Mennea – che i mezzi dei vigili del fuoco non vengono rinnovati con una certa costanza. E mai come nelle ultime settimane, il parco automezzi è stato sottoposta a una dura prova. E’ arrivato il momento non solo di lodare le gesta dei vigili del fuoco, come si fa ogni volta che c’è un’emergenza, ma di impegnarsi perché si provveda a dotarli di nuovi mezzi adeguati. Questo è un tema su cui tutti prendono impegni in tali occasioni, ma poi non si fa nulla. E, invece, questa è una priorità alla quale fornire una risposta immediata e ognuno nel proprio ruolo”. Insomma, continua l’agonia del soccorso dei vigili del fuoco di stanza al Comando di Bari-Mungivacca, sempre meno uomini, automezzi , attrezzature e con una retribuzione che molto spesso non basta ad arrivare dignitosamente a fine mese, come chiosano in molti, stufi di essere raggirati dagli organi centrali del Ministero. A finire ancora una volta nel mirino un’ altra legge finanziaria, l’ultima approvata nelle settimane scorse, che colpisce fortemente il pubblico impiego e quindi i servizi che esso garantisce a tutti i cittadini. Per questo, spiegano anche i sindacati maggiormente rappresentativi dei VVFF, si profilano contratti  economici che non copriranno l’inflazione. Senza contare che dall’attuale Governo piovono altri macigni, come quello con cui si conferma il blocco delle assunzioni- quindi assisteremo anche per l’anno prossimo ad assunzioni con il conta gocce- prevedendo gravi incognite per chi attende da anni di entrare a far parte del corpo nazionale, viste le scadenze delle graduatorie. Tutto questo mentre a Bari e provincia non si assicura un serio servizio di soccorso da parte dei Vigili del Fuoco, che minacciano ancora una volta di tornare in piazza con un “sit-in” ad oltranza. Che potrebbe consistere, come già preannunciato in passato dalla Fp-Cgil, in un presidio fisso davanti alla Prefettura di Bari. Ma ecco il triste bollettino con le cifre a rosso fisso riguardanti carenze e disservizi che ormai da tempo messo in ginocchio il Comando dei Vigili del Fuoco nel capoluogo pugliese. Per la grave carenza di organico ormai si è arrivati a chiudere i distaccamenti cittadini. si garantiva, di fatto, con solo una cinquantina di uomini, il soccorso ad un territorio pari a 5138 kmq, con la presenza di 96644 imprese, fra industriali e commerciali, 118720 aziende agricole, 615383 abitazioni, 1559662 abitanti. infatti, il comando di Bari ha adempiuto fino a 20mila richieste di aiuto da parte  della popolazione barese, compreso l’hinterland. Insomma, anche una richiesta di soccorso di media importanza, potrebbe mettere in ginocchio l’operatività del Comando barese. Si potrà sperare in un raddoppio da parte del Ministero dell’Interno delle attuali unità permanenti che operano in questo territorio, visto che attualmente nella zona Nord-Est opera soltanto il distaccamento di Barletta? E’ troppo sperare che, per l’occasione, se ne rinnovi l’attuale sede, che non è esagerato definire un vero e proprio tugurio, con seri problemi igienico-sanitari?” Conclusione? Cittadini ed operatori VVFF. rischiano seriamente la pelle, per non usare giri di parole, ma quello che più sconcerta è che interessa tanto poco, quanto niente. Salvo per chi terrà il cerino acceso in mano, senza spengerlo…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 3 Febbraio 2017

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