Vigili sempre più vittime di violenza: “Con la sicurezza non si scherza”
I cittadini baresi stanno diventando, come del resto in quasi tutta Italia, sempre più insofferenti nei riguardi dei provvedimenti restrittivi anti-contagio adottati sia a livello governativo e sia a livello regionale. Si ripetono sempre più spesso, anche a Bari, episodi di violenza nei confronti di agenti di Polizia Locale presi a calci e pugni, o addirittura investiti da auto guidate da cittadini impazziti o, se preferite, sull’orlo di una crisi di nervi. I caschi bianchi, insomma, diventano bersaglio preferito per sfogare rabbia e insofferenza dopo un anno di divieti e restrizioni a tutto spiano, senza stare a pensare troppo alle conseguenze. E così, dopo gli ultimi episodi con vigili urbani picchiati o finiti al pronto soccorso, le organizzazioni sindacali hanno colto la palla al balzo per chiedere l’intervento di chi avrebbe l’obbligo di contrastare, almeno, questo dilagare di atti inconsulti. Prima che ci scappi l’atto indesiderato. In prima linea la Cisl/Fuzione Pubblica che, con Giuseppe Lomonte e Giuseppe Trentadue, s’è rivolta per iscritto ai vertici municipali, chiedendo innanzitutto di prendere atto delle mancate risposte della parte pubblica a questioni che da troppo tempo sono sospese nel <<limbo>> più totale. In silenzio nel Palazzo di Città (…a proposito, che fine ha fatto la delega del Sindaco alla Polizia Locale, restituita da mesi a quel Martinelli che però, nei fatti, al Comando non ha manco avuto in dotazione computer e scrivania), mentre i tutori dell’ordine cittadino sono <<lasciati soli o lanciati in una bolgia totale, in una polveriera pronta a esplodere da un momento all’altro>>. Ecco, dunque, lo stato in cui opera quotidianamente la Polizia Locale di Bari, anche in tempi di pandemia, tra <<rischi diffusi>> e <<mancanza continua di tutele normative e organizzative, da parte di una struttura che tende troppo spesso a dimenticare la questione della sicurezza>>. <<Con la sicurezza non si scherza!>>, alzano la voce i sindacalisti Fp/Cisl, puntando su interventi e servizi che vanno meglio organizzati, programmati e realizzati. Cosa fare, allora? In primis servirebbe una modalità operativa maggiormente centralizzata, con la presenza sul posto del responsabile del servizio notturno, ma anche l’impiego di più pattuglie anche mediante lo stanziamento di risorse aggiuntive riservate al servizio di notte. Ma la Fp/Cisl, tra le tante altre cose, ad esempio non comprende come mai venga utilizzata per mercato generale ortofrutticolo una struttura fatiscente e inadatta come quella di via Caracciolo «nonostante la realizzazione da anni di una nuovo edificio sito nei pressi di Mungivacca- per le dimensioni, per i servizi offerti ai commercianti costretti a operare in condizioni vistosamente carenti sotto l’aspetto igienico sanitario, oltre alla evidente inadeguatezza degli spazi di viabilità interna e soprattutto esterna allo stesso manufatto. Senza parlare della carenza di igiene e altre ‘stranezze’ che accadono quotidianamente in quel ‘mercatone’ all’estrema periferia, di cui ci siamo occupati più d’una volta su queste colonne. Scontata, dunque, la richiesta del Sindacato di occuparsi dell’attività mercatale all’ingrosso, magari riorganizzando <<a dovere il servizio MOI>>, ma anche di incontrare Sindaco e assessori per discutere più a fondo di lavoro e sicurezza…(fradema)
Pubblicato il 3 Febbraio 2021