Cronaca

Vigili Urbani sempre più presenti, ma a quando le multe ai dipendenti del Comune?

La “cura” del neo comandante dei vigili urbani baresi sta cominciando a dare i suoi frutti ,vista anche una maggiore presenza di caschi bianchi tra i rioni cittadini. Come tutti i baresi sanno ,il colonnello Nicola Marzulli è rientrato al suo  storico posto di comando dopo un decennio, sostituendo per normale avvicendamento il suo pari grado Stefano Donati, destinato ad altro incarico. Il piglio decisionista dell’ esperto ufficiale ha ovviamente rivitalizzato una parte non esigua degli oltre cinquecento poliziotti municipali, molti dei quali sono per varie ragioni legati da un vincolo non solo professionale ma anche di buona amicizia a quello che è sempre stato definito “il Comandante”. Si spera dunque che Marzulli sia decisamente più incisivo del suo predecessore, alle volte apparso  “ecumenico” nell’affrontare, ad esempio, l’atavica piaga dei posteggiatori abusivi e l’accattonaggio minorile nel centro della città.Fra le inosservanze alle regole e alle leggi mai sanzionate, e con specifico riferimento al codice della strada, ne ricordiamo una più volte denunciata dalle colonne di questo giornale,nei confronti della quale il sindaco Decaro ,che per giunta ricopre anche l’incarico di assessore alla polizia urbana, non ha mai inteso esprimere opinioni dando impulso ai necessari provvedimenti. L’infrazione in questione è, per certi versi,   tutta “istituzionale” e riguarda il mancato uso delle cinture di sicurezza da parte dei dipendenti comunali e di quelli delle municipalizzate (Amiu e Amtab) quando sono  alla guida di auto di servizio. Ebbene, come più volte denunciato nelle nostre mini inchieste su questo specifico caso,  abbiamo spesso notato i signori conducenti dei suddetti mezzi del tutto sprovvisti  del  dispositivo di sicurezza. Come mai questi dipendenti pubblici, che percepiscono uno stipendio pagato dai soliti contribuenti, si sentono dispensati dall’uso delle cinture? Godono di privilegi particolari o di specifiche esenzioni? Se qualcuno avesse la compiacenza di svelarci l’arcano, per quanto concerne questa deprecabile consuetudine, saremmo lieti di pubblicare  ampie ed esaustive risposte a giustificazione. Quante multe ,ad esempio, nel corso degli anni sono state elevate a questi dipendenti “inadempienti”? E’ possibile saperlo o siamo anche qui di fronte ad un segreto comunale? C’è nei banchi delle minoranze qualche consigliere disposto ad approfondire la vicenda? Più che giustamente i solerti vigili urbani multano gli automobilisti per il mancato uso delle cinture, decurtando  ai sanzionati una mezza dozzina di punti dalla patente. Perchè ai dipendenti comunali, invece, tutto è concesso? I  lettori d’ora in avanti, giusto per pura curiosità, possono constatare se quanto detto e scritto da noi nel corso degli anni corrisponde al vero o  se si tratta di esagerazioni giornalistiche, ponendo solamente attenzione alla condotta di chi guida auto riportanti tanto di logo aziendale o comunale. Se poi qualcuno, una volta appurato che diciamo il vero, avesse pure la gentilezza di comunicarlo, magari su Facebook (ovviamente, tanto per cambiare) al Sindaco farebbe cosa buona e giusta e …civile.  Noi per mero rispetto della privacy abbiamo volutamente omesso di corredare i nostri articoli con eloquenti scatti fotografici in cui si ritraggono i suddetti “inadempienti” senza le cinture,o in alcuni casi, addirittura, guidare parlando tranquillamente col telefonino. Sarebbe il caso che i tanti discorsi del  primo cittadino barese sulla cultura della legalità, pur corredati dei consueti  aulici  sostantivi e di vigorose reprimende, fossero in primis rivolti agli stessi dipendenti comunali, e da  questi  apprezzati e tradotti in buona pratica. Si dia  l’esempio, altrimenti poi Decaro non si lamenti se una parte non esigua di baresi sbertuccia le sue ordinanze.   Si spera, per adesso, nell’intervento risolutore del comandante Marzulli. Buon lavoro a lui ed ai suoi vigili.

Piero Ferrarese

 

 


Pubblicato il 27 Gennaio 2016

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