Cronaca

Villa Camomilla: giardinetto degli orrori, anche a Ferragosto

“Il giardino è affidato alle cure della Multiservizi-Città di Bari SpA”. E si vede, verrebbe da dire non appena si varca il cancello del giardinetto che a San Pasquale conoscono tutti col vecchio nome di ‘Villa Camomilla’. Eggià perché, leggendo quel cartello in bella mostra sul piedistallo vicino, appunto, all’ingresso, non c’è dubbio che chi dovrebbe pulire e vigilare, non fa proprio interamente il suo dovere. Il giardinetto di Via Maria Cristina di Savoia, difatti, è affidato ogni giorno (domenica compresa) alla custodia dei dipendenti della società di servizi comunale, che non possono molto di fronte all’inciviltà e maleducazione di chi lo frequenta, ma potrebbero di più se soltanto s’impegnassero di più. Motivo? E’ bastato farsi un giretto nel giardino alla vigilia di ferragosto, per capire che in ferie c’è andato certamente (ma senza sostituto) anche l’operatore addetto alla pulizia, visto che carte e cartacce dappertutto, cestini portarifiuti stracolmi e tubi sparpagliati nel giardino, dove si rincorrono i più piccoli, era lo spettacolo testimoniato dalla foto scattata, a corredo di questo articolo. E allora, è proprio tutta colpa dei soliti incivili, o c’è anche qualche responsabilità di chi dovrebbe tenerlo in ordine, il giardinetto di Via Maria Cristina di Savoia, quasi di fronte alla Parrocchia del quartiere e non lo fa? Chi dovrebbe vigilare per conto della società comunale di servizio allarga le braccia e spiega: “Noi abbiamo segnalato le panchine rotte e penzolanti da oltre un anno all’azienda, ma nessuno è intervenuto. Anzi, ch’hanno detto di farci i fatti nostri”. E la sporcizia? “Beh, quello è un altro discorso, noi della Multiservizi siamo addetti alla vigilanza, mica alle pulizie. Quelle toccano all’azienda alla Nettezza Urbana e già è molto se noi svuotiamo i cestini dei rifiuti”. “E i netturbini qua non ci mettono mai piede, al massimo una volta all’anno, quando cambia la stagione e arriva l’estate”, fa eco il padre d’una bambina che se la tiene stretta, mentre scendeva piano dall’unico scivolo malridotto. Insomma, cosa fare per migliorare l’unico, piccolo polmone verde del rione San Pasquale, inaugurato in grande stile dalla precedente amministrazione quando perfino il parroco ci tenne a piantare tre alberelli, ormai scomparsi anche loro sotto i colpi dell’incuria e del degrado? Di bagno ecologico per chi deve fare i suoi bisognini, nemmeno a parlarne, nonostante le richieste avanzate perfino dal comitato di quartiere, rimaste lettera morta negli uffici amministrativi e tecnici di Via Oberdan, dove ha sede la Multiservizi SpA.

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 2 Settembre 2017

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