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Villa Giustiniani: adesso s’inventano i progetti per l’ipogeo…e l’acquisto?

Su proposta degli assessori Tedesco e Galasso è stato approvato poco più d’un mesetto fa dalla giunta comunale il protocollo d’intesa per la realizzazione del progetto “Ipogeo Villa Giustiniani”. E così, sulla scia del documento d’intesa siglato con la Regione Puglia per l’ipogeo di Santa Candida, antichissima chiesa rupestre abbandonata nelle campagne verso la periferia sud della Città, eccone quest’altro protocollo approvato con l’Autorità di Bacino della Puglia per effettuare sul sito di Villa Giustiniani i rilievi all’interno delle cavità, sondaggi geognostici a carotaggio continuo, prelievo di campioni per analisi geotecniche e petrografiche di laboratorio e installazione nelle cavità di strumentazione per il monitoraggio. Insomma, una lunga serie di interventi inseriti all’interno del progetto di studio finanziato dal PO-FESR 2007-2013 – Linea di Intervento 2.3 – Azione 2.3.6 “Miglioramento del sistema dell’informazione, del monitoraggio e del controllo nel settore della Difesa del suolo”, intervento: “Monitoraggio dei dissesti di carattere geomorfologico del territorio pugliese”. Il dubbio che si tratti di attività rivolte a finanziare studi professionali e progettazioni che poi si sbriciolano col passar del tempo senza alcun costrutto, proviene dal fatto che, alla fin fine, questo popò di rilevamenti tendano a definire estensione e condizioni dell’ipogeo sottostante, onde effettuare valutazioni circa l’entità economica necessaria alla sua riqualificazione. Perdendo di vista l’obiettivo principale e cioè l’acquisizione dell’area al patrimonio del comune. Atto che al Comune di Bari gli amministratori dicono di voler concludere e rincorrono inutilmente da anni: quando e con quali soldi non è dato però ancora sapere.
Tornando all’approvazione in giunta del progetto “Ipogeo villa Giustiniani”, passaggio propedeutico alla sigla del protocollo ufficiale tra Comune di Bari, i proprietari dell’area (che sarà acquisita a breve al patrimonio comunale nell’ambito del PIRP di San Marcello, dicono papale papale anche gli assessori all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici) e l’Autorità di Bacino. “Le attività previste da questo protocollo sul sito di Villa Giustiniani è un ulteriore passo concreto nella direzione della creazione di un Parco degli ipogei – dichiara infatti baldanzosa l’assessora all’urbanistica Carla Tedesco – Progetto che sottintende un’ambiziosa strategia di valorizzazione territoriale che l’amministrazione sta costruendo creando percorsi di connessione nell’area urbana al margine tra campagna e città, in un’area di circa 350 ettari”. Parole bellissime, fatti zero. Villa Giustiniani o meglio, col nome che riconoscono i baresi, la “casa rossa”, all’incrocio tra via Omodeo e Via Fanelli, è come detto da anni l’oggetto dei desideri di chi vorrebbe finalmente vederla risorta, dopo l’acquisto dell’immobile da parte del Comune. Un acquisto importante nel patrimonio immobiliare cittadino, visto che la “casa rossa” di Bari risale a oltre due secoli fa: proprietà di Vittorio Giustiniani, che nel 1800 era residente, è stata abitata fino a trentacinque anni fa circa e poi improvvisamente abbandonata, lasciando l’immenso spazio che la circonda al parcheggio selvaggio delle automobili, terreno fertile per sterpaglie ed erbacce, nonostante di fronte ci sia una scuola elementare. Ora che al Comune sono partiti con sondaggi geognostici a carotaggio continuo, prelievo di campioni per analisi geotecniche e petrografiche di laboratorio, finalmente sapremo se esiste veramente un passaggio sotterraneo che conduce al mare, visto che alcuni studiosi ritengono che villa Giustiniani corrisponda alla Grancia Benedettina tra il IX e XII secolo, ovvero San Nicola fuori le mura. Sotto l’area, per certo, c’è un ipogeo di epoca romano-bizantina che ha la forma di “dromos”, eppure quando la casa rossa fu abbandonata dai proprietari, ci fu chi avrebbe voluto abbatterla, per costruirci qualche altro orrendo complesso edilizio residenziale. E solo il coraggio di qualche ambientalista è riuscito a fermare le ruspe, guidato da qualche politico altrettanto isolato e coraggioso, tanto che ancora oggi l’area rientra nella riqualificazione della zona tra San Pasquale e Japigia con un piano di recupero delle periferie che alla fine coinvolgerà anche Villa Giustiniani. Ancora non diventata, però, proprietà del Comune, nonostante circa trent’anni di contenzioso con i proprietari (eredi Giustiniani e Di Cagno) e con un’acquisizione sempre pronta (sulla carta) rimandata un paio di anni fa per altre questioni edilizie legate all’acquisizione di un relitto stradale che ricomprende un’area abbastanza ampia, da via Omodeo a via Fanelli. Un’area dove potrebbe spuntare una palazzina di cinque piani, costruita dall’impresa capofila dell’intervento PIRP. Per l’ente si tratta, invece, di completare l’intervento di riqualificazione dell’intero rione previsto dal Piano Integrato di Riqualificazione delle Periferie (PIRP) a San Marcello, purtroppo ancora ingrippato. Il guaio, quindi, è che si siano sprecate troppe occasioni con la precedente amministrazione civica, per non temere che adesso si sia deciso di andare a scavare sotto per l’ipogeo, senza pensare prima a ciò che sta sopra, a Villa Giustiniani….

 

 

Francesco De Martino

 

 

 


Pubblicato il 3 Dicembre 2015

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