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Vinella: “A Bari il calcio è morto per il calcioscommesse….”

Ed ora che la procedura concorsuale relativa all’autofallimento del bari calcio è realtà, hanno ricominciato a parlare, a ruota libera. Ed è probabile che l’interesse dei tanti tifosi biancorossi tornati al capezzale del Bari calcio, sia tutto focalizzato attorno al procedimento davanti a giudici e curatori fallimentari, che alla formazione che scenderà ogni sabato in campo. Da qui fino a giugno. “Nell’istanza di fallimento ho allegato anche i riferimenti di potenziali acquirenti che avevano contattato la società nei mesi scorsi”: così in estrema sintesi l’ex amministratore unico del Bari, Francesco Vinella, in una conferenza stampa fiume indetta al San Nicola, ha spiegato come i curatori nominati dal Tribunale di Bari, Marcello Danisi e Gianvito Giannelli, per il fallimento del club abbiano a disposizione anche una sorta di memoria scritta di possibili interlocutori interessati ad acquistare il titolo sportivo. Insomma, per Vinella il fallimento “è stato l’epilogo fortemente caldeggiato da tutti” e “consentirà in tempi brevissimi, attraverso un’asta fallimentare, che l’azienda sportiva possa essere trasferita ad altra società, atto propedeutico per l’attribuzione del titolo sportivo alla società subentrante”. L’ex amministratore del club ha polemizzato con il predecessore Claudio Garzelli e con l’ex club manager Gianluca Paparesta, affermando di non esser stato affatto ostacolo per la cessione del club. Vinella ha ricordato di “aver pianto” dopo la presentazione dell’istanza di fallimento, e di considerarsi “lo sconfitto della vicenda”. Nessun recriminazione invece per la strada scelta dalla proprietà con l’autofallimento (Vinella caldeggiava invece una procedura fallimentare differente). “Una scelta ragionevole e un atto d’amore spontaneo nei confronti della città”, ha rilevato. L’ultima considerazione dell’ex manager di via Torrebella è stata riservata alle cause del declino della società. “L’inizio della fine – ha detto – è il calcioscommesse: il danno è quantificabile sui 70 milioni di euro. Ha generato la nostra retrocessione, un ammanco di 20 milioni di euro di diritti televisivi che avremmo avuto in A, Almiron e Barreto ceduti a prezzi non di mercato. Ci siano trascinati contratti economici in B insostenibili. Poi nella stagione della retrocessione a gennaio abbiamo tesserato sette calciatori: il Milan non fece i nostri investimenti nel mercato di riparazione. Ma fu tutto inutile”. Intanto prosegue il procedimento avviato l’altro ieri nel Palagiustizia in piazza De Nicola, dove è stata depositata l’istanza di fallimento del Bari calcio, primo passo della procedura che porterà alla messa all’asta del titolo sportivo del club. Lunedì mattina la camera di consiglio della sezione fallimentare, come oramai sanno tutti, ha già valutato senza perdere troppo tempo l’istanza presentata dallo stesso Vinella, contestualmente dichiarando il fallimento, mentre ora sono in corso le modalità dell’esercizio provvisorio pilotate dai curatori Danisi e Giannelli, quest’ultimo confermato da non molto revisore dei conti dell’Università di Bari. I due curatori stanno lavorando praticamente a tempo pieno sui libri contabili e bilanci delle’x azienda calcistica dei Matarrese, operando in tempi strettissimi. “Se tutto procedera’ secondo le nostre previsioni, entro la prima meta’ di maggio il titolo sportivo del Bari sara’ messo all’asta. E cosi’ ci sara’ il tempo necessario per la nuova proprieta’, affinche’ la squadra sia iscritta al campionato di B”: Marcello Danisi, presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Bari, dall’altro ieri pomeriggio e’ il curatore più loquace, visto che riveste anche l’incarico di ispettore Covisoc. “Opereremo – ha spiegato ancora – con la massima celerita’ possibile, seguendo le previsioni normative del diritto fallimentare. Sappiamo bene della particolarita’ della procedura: ci muoveremo con la rapidita’ necessaria alla cessione del titolo sportivo da un lato, per preservare il valore del titolo stesso, e dall’altro per garantire ai nuovi acquirenti la possibilita’ di iscrivere il club al campionato professionistico”. “Con il giudice delegato – ha concluso – pienamente consapevole delle pressioni della piazza sportiva, abbiamo preso l’impegno di operare in tempi stretti. Nei prossimi giorni nomineremo un perito per stimare il valore del titolo sportivo da mettere all’asta”. La corsa contro il tempo per non cancellare il capoluogo dalla mappa del calcio nazionale, è appena cominciata…..

Antonio De Luigi


Pubblicato il 12 Marzo 2014

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