Cultura e Spettacoli

Vita e morte, lo stesso sorriso

Due facce, una moneta. Due fiabe (una nera, l’altra bianca), lo stesso spettacolo teatrale.’Biografia della peste’ è racconto di bi-locazione. In un luogo di morte, prima, e in uno di vita, dopo, si sviluppano storie accomunate dallo stesso sentimento : l’inettitudine a vivere, perciò a essere felici. L’incapacità in questione assume sfumature diverse a seconda che a rappresentarla sia un microcosmo umano composto da una madre psicotica e un figlio psicolabile oppure da un padre-cavolo e una ragazza vegetale. Fiaba per adulti, ‘Biografia della peste’ è raccontata col linguaggio dei bambini poiché, dicono regista e interpreti, la verità non può essere raccontata interamente col linguaggio degli adulti. Uno spettacolo spassoso, scritto e interpretato con freschezza adolescenziale dai bravi Francesco d’Amore e Luciana Maniaci (il cui connubio dà vita alla Compagnia ‘Maniaci d’Amore’…). Molto positiva l’accoglienza riservata sabato sera dalla platea del Kismet a questo lavoro diretto con brio da Roberto Marasco, che firma anche la ‘scenofonia’. Migliore la prima parte rispetto alla seconda per maggiore compattezza tematica e costanza della vis comica. Un limite che ci pare superabile allargando la versatilità della messinscena. In altri termini, con opportuni adattamenti, ovvero allargando scrittura e regia in direzione di un pubblico di bambini, ‘Biografia della peste’ incontrerebbe lo stesso successo e senza per questo smarrire per strada il pubblico adulto. – Molto nutrito il prossimo appuntamento al Kismet : sabato 13 e domenica 14, doppio spettacolo. Sono in cartellone, alle 21, ‘Grimmless’ e alle 22,45 ‘InFactory’. Il primo spettacolo è una produzione Ricci/Forte diretta da Stefano Ricci e interpretata da Anna Gualdo, Valentina Beotti, Andrea Pizzalis, Giuseppe Sartori e Anna Terio. Ancora, Ricci e Forte cercano il cortocircuito fra linguaggio del presente e suggestioni letterarie ; questa volta la loro complessa grammatica teatrale, così sensibile allo scenario della cultura pop e della cultura tradizionale, si confronta con le suggestioni  della fiabe dei fratelli Grimm. Venendo allo spettacolo successivo, ‘InFactory’, una produzione TS/Teatrostalla, è opera scritta da Matteo Latino e dallo stesso interpretato con Fortunato Leccese. Nell’anticamera della morte di un mattatoio due vitelli allevati in vista della macellazione si incontrano e si confrontano. L’illusione della prossima libertà li rende docili. Ma quand’anche restituiti alla vita, che mucche, quali tori diverrebbero dopo una vita condotta sempre al coperto, sotto la luce artificiale e le pressioni crudeli dell’alimentazione intensiva? Allo stesso modo giovani che un miracolo etico/sociale dovesse restituire alla propria autenticità, che uomini diverrebbero lontani da quelle megalopoli in cui si sono irreparabilmente (de)formati?

Italo Interesse

 


Pubblicato il 10 Aprile 2013

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio