Cronaca

Vitali: “In Puglia Forza Italia è pronta per espellere i pesci in barile”

In Puglia il tempo per riflettere da che parte stare nel centrodestra è scaduto. Infatti, il responsabile pugliese di Forza Italia, Luigi Vitali, ha deciso di nominare entro il 15 settembre la commissione regionale dei Probiviri per espellere gli esponenti di ogni livello eletti nel partito di Silvio Berlusconi che non hanno ancora dichiarato formalmente se restano fedeli al simbolo con cui, a suo tempo, sono stati eletti oppure intendono seguire Raffaele Fitto e la sua nuova formazione di centrodestra “Conservatori e Riformisti”. Insomma, chi nel centrodestra pugliese non ha ancora le idee chiare su da che parte stare e chi invece furbescamente fa l’attendista, in attesa di capire cosa più gli conviene scegliere tra il partito di Berlusconi e quello di Fitto, ora dovrà decidere e, soprattutto, dichiararlo. “Basta fare i pesci in barile: devono venire tutti allo scoperto, anche nel Comune di Lecce” ha ammonito Vitali dopo aver annunciato la data entro la quale sarà operativo il collegio pugliese dei Probiviri di Fi che è l’organo statutario preposto ad esaminare i casi di indisciplina nel partito ed a decidere l’eventuale sanzione, compresa l’espulsione qualora venissero accertati casi di infedeltà o doppio giochismo politico col partito rappresentato. “Per me – ha dichiarato inoltre Vitali – Paolo Perrone e anche Rocco Palese devono uscire formalmente fuori. Nessuno fa dichiarazioni chiare, nemmeno in Consiglio Comunale: regna il silenzio. Il sindaco si è schierato con Fitto, ora non può tornare indietro: deve uscire formalmente fuori. Non c’è amicizia con Cattaneo che tenga. Non credo che possa durare molto come vicepresidente (ndr – nazionale) Anci: dovrebbe dimettersi”. E, continuando, il coordinatore pugliese di Fi ha concluso: “Dal 15 settembre, assessori, consiglieri e tutti quelli che sono stati muti, e non hanno preso una posizione, dovranno dire da quale parte stanno”. Vitali, però, ha pure spiegato che con il sindaco di Lecce si potrà comunque collaborare e  lavorare insieme, anche se ha aderito al nuovo di Fitto, se terrà nella giusta considerazione Forza Italia.  Infatti, ha dichiarato il responsabile pugliese di Fi: “Non basta darci il contentino di un assessore: vogliamo avere voce in capitolo. Inoltre, non devono dirci loro quale assessore dobbiamo mettere: dobbiamo essere noi a scegliere”. “Potrebbe essere Nunzia Brandi – ha chiarito Vitali – ma dobbiamo deciderlo noi con una scelta di partito”.  Però, il primo con cui Vitali promette di voler fare chiarezza è il deputato leccese Rocco Palese di Fi, considerato un fedelissimo di Fitto, oltre che un suo braccio destro. Palese, infatti, pur avendo partecipato a tutti i numerosi incontri organizzati da Fitto con i suoi seguaci politici ed appoggiato alle scorse regionali la lista “Oltre con Fitto”, tuttora  ricopre la carica di vice presidente del gruppo di Fi alla Camera. Incarico, questo, da cui Palese non si è mai dimesso, continuando formalmente a collaborare con il presidente del gruppo di Fi, Renato Brunetta. Ma Vitali ritiene evidentemente che è ora di fare chiarezza e per questo è già pronto a fare pulizia. Infatti, ha detto il maggior responsabile forzista pugliese: “Dopo il 15 settembre comincerò proprio da Rocco Palese. Lo deferirò ai probiviri e lì, davanti a loro, finalmente sarà costretto a uscire allo scoperto”. Quindi, Palese non potrà più continuare a fare il “pesce in barile”. Ma a Fare il “pesce in barile” con Fi in Puglia non c’è solo l’onorevole Palese, ma vi sono anche molti altri esponenti istituzionali eletti con le liste dell’ex cavaliere di Arcore. A Bari, per esempio, c’è il capogruppo al Comune di Fi, Pasquale Finocchio, nonché vice presidente del consiglio che, pur essendo notoriamente molto vicino a Fitto, non ha ancora dichiarato da che parte sta. Ed insieme a lui un altro consigliere, Fabio Romito, ritenuto vicino al senatore barese Luigi D’Ambrosio Lettieri che a Palazzo Madama è uscito dal gruppo di Fi per contribuire alla formazione di quello dei “Conservatori e Riformisti” di Fitto, che anche grazie all’adesione di Lettieri è riuscito a raggiungere il numero minimo necessario di 10 senatori per la costituzione di un nuovo gruppo. Da non dimenticare che alla Camera il gruppo dei “Conservatori e Riformisti” non si è costituito, poiché il numero minimo necessario delle adesioni è di 20 deputati che evidentemente non è stato possibile raggiungere, per cui Palese è ancora parte del gruppo di Fi, ma non ha finora rilasciato alcuna dichiarazione per chiarire la propria posizione rispetto agli eventi che vedono Fitto aver abbandonato Fi. Una situazione analoga è presente al Comune di Bari, dove per la costituzione di un nuovo gruppo occorrono almeno 3 consiglieri, mentre i forzisti che potrebbero aver seguito Fitto sono solo due: Finocchio e Romito. Sul fronte opposto al centrodestra a far notizia è la nomina del presidente del “Nucleo di valutazione e controllo strategico” alla Città metropolitana di Bari, che il sindaco metropolitano, Antonio Decaro, lo scorso 27 Agosto ha assegnato alla compagna del “patron” di Realtà Italia, Giacomo Olivieri. Nomina che – secondo la segreteria cittadina e provinciale del partito dell’ex governatore pugliese Nichi Vendola, Sel, “desta scandalo non solo per le modalità di assegnazione e per il legame della beneficiaria con il leader di Realtà Italia (c’è già un precedente in Regione!) – sottolineano in una nota Leo Palmisano e Michele Losappio, rispettivamente segretario cittadino e provinciale di Sel a Bari, riferendosi evidentemente in modo sottinteso al caso dell’addetto stampa del neo governatore Michele Emiliano – ma sopratutto perché ancora una volta, come nel caso Maurodinoia, il sindaco Decaro conferma la sua scelta di acquisire il consenso dei vari notabili di provenienza centrodestra attraverso lo scambio e l’elargizione di indulgenze piuttosto che con l’autorevolezza dell’azione politica ed istituzionale”. “Insomma – concludono Palmisano e Losappio – più che un nuovo metodo di governo è il ritorno alle antiche pratiche familistiche. Un motivo in più per esprimere il nostro disagio e contrarietà”. Un disappunto, quest’ultimo, che Sel manifesta però solo attraverso note di stampa, considerato che è tuttora parte della maggioranza che amministra sia il Comune di Bari che la Città metropolitana barese a gestione Decaro. Infatti, per Sel (a differenza di Vitali che, ai forzisti che fanno i pesci in barile, ammonisce d’ora in poi che “Tertium non datur” ) evidentemente per i responsabili baresi del partito di Vendola a Decaro “Tertium datur est”.

Giuseppe Palella


Pubblicato il 3 Settembre 2015

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