Vittorio vide e si commosse
Lo splendido scatto, reperito in Rete, testimonia la bellezza dell’unica cascata di Puglia, presente in località Gravina di Riggio, nel territorio di Grottaglie. Quello scatto non è il solo. L’abbondanza di immagini e video della piccola (un salto di soli quindici metri) cascata di Gravina di Riggio dà l’impressione di una scoperta relativamente recente. E invece l’esistenza di questa piccola meraviglia, allora nota solo ai pochi pastori e agricoltori della zona, era già stata segnalata in tempi in cui telefonini e navigatori erano al di là della fantasia. Negli anni settanta, quando darsi all’esplorazione significava ancora avventura, il compianto Vittorio Stagnani dava alle stampe ‘Puglia Fuori strada’, un volume ristampato da Progedit nel 2008. Un capitolo di quel libro appassionante è dedicato alla scoperta della cascatella in questione : Non si sa come, a Stagnani era giunta voce di quella novità. Dai e dai, finalmente riusciva a trovare un contadino disposto a condurlo a destinazione. Una volta lì, rimase a lungo in contemplazione destando la perplessità del suo accompagnatore, incredulo che una cosa tanto ‘normale’ potesse addirittura commuovere uno che veniva dalla città (erano proprio altri tempi). La cascata di Gravina di Riggio è l’unica ‘naturale’ presente in Puglia. La precisazione è d’obbligo giacché la nostra terra può vantare anche una cascata artificiale, questa volta di dimensioni imponenti (il salto è di una cinquantina di metri). Parliamo della Cascata Monumentale di Santa Maria di Leuca. Inaugurata nel 1939, l’opera si colloca nel tratto terminale dell’Acquedotto Pugliese. Raggiunto il vicinissimo santuario di Santa Maria De Finibus Terrae, l’acqua viene simbolicamente benedetta prima di essere restituita al mare (ma per evitare sprechi la cascata viene attivata solo in particolari occasioni). Quella di Leuca non è l’unica grande cascata artificiale d’Italia. Il breve elenco comprende a sorpresa un nome celebre : la cascata delle Marmore, che trova posto tra il territorio di Terni e quello di Rieti. La sua creazione avvenne per opera del console romano Manlio Curio Dentato nel 271 a.C. al fine di bonificare la piana di Rieti prosciugando l’antico Lacus Velinus. Successivamente, dopo molte vicissitudini e modifiche avvenute nel corso dei secoli (conseguenti anche a lotte fra ternani che, essendo a valle, erano investiti dalla massa delle acque in occasione delle piene del Velino, e reatini che desideravano, invece, evitare i frequenti impaludamenti della piana reatina, la quale non trovava sfogo alle acque el Velino quando queste si facevano copiose) si è pervenuti all’aspetto attuale. Dall’inizio del XX secolo la cascata delle Marmore viene utilizzata per produrre e fornire energia elettrica alle industrie siderurgiche ternane.
Italo Interesse
Pubblicato il 27 Ottobre 2018