Cultura e Spettacoli

Vivere e lasciar vivere

Stiamo involvendo nella società degli intolleranti. Alcuni sono intolleranti al glutine, altri al pelo di gatto, altri ancora alle polveri sottili. Tutti siamo divenuti intolleranti al prossimo. Si fa dura amare il coniuge, il vicino, il collega o il passante come sé stesso. Tanto spiega il successo che sul piccolo schermo, più che in radio o su quotidiani e riviste, incontrano i polemisti, questi eterni scontenti che si fanno portavoce della generale insoddisfazione. Oppositivi per partito preso, questi insaziabili della contesa verbale prendono piacere ad accendere i toni dei confronti, sventolando panni lerci, indulgendo nel turpiloquio… nel migliore dei casi si limitano ad alzare la voce e togliere la parola agli altri. Cattivi esempi che peggiorano i costumi e di cui risente anche il mondo del teatro, specie certo cabaret. Io non tollero… Con queste tre parole, nelle quali si può racchiudere il manifesto del Polemista, prende il via ‘L’altrui misura’, uno spettacolo di e con Guido del Vento nel quale vengono cucite cose di Lucilla Lupaioli e Alessandro Di Marco (lo spettacolo è andato in scena pochi giorni fa al Piccolo Teatro di Bari Eugenio D’Attoma). Trans, disabili, gay, condomini… nessuno sfugge alla sferza di un Del Vento ovviamente intollerante, eccitato e insaziabile. Buona la risposta della platea, con cui l’interprete a più riprese e con intensità cerca, trovandola, l’interazione (quando però Del Vento abusa della formula lo spettacolo ne risente). ‘L’altrui misura’ è una lunga filippica dalla quale le categorie umane non bersagliate (per ragioni di spazio, a questo punto dobbiamo immaginare) non devono ritenersi escluse. Ma si può giocare sempre al franco tiratore, mantenere un atteggiamento di perenne intransigenza verso gli altri? Il buon senso suggerisce il contrario. Sicché il lavoro si chiude con quattro parole non meno simboliche delle tre di apertura. All’iniziale manifesto dell’intolleranza risponde in chiusura quello altrettanto telegrafico dell’indulgenza : Vivi e lascia vivere… Ed ora una curiosità : il titolo dell’opera è tratto dal noto detto “ciascun dal proprio cuor l’altrui misura”, attribuito a Pietro Metastasio e che si vuole tratto da una sua opera, ‘Issipile’. In realtà in un duetto del primo atto dell’opera in questione un personaggio, Rodope, respingendo le avances del suo spasimante Learco, canta così : “Perché l’altrui misura / ciascun dal proprio core / confonde il nostro errore / la colpa e la virtù”… –  Prossimo appuntamento al Piccolo Teatro, venerdì 11 novembre. In cartellone : ‘Stupido Risiko’, con Mario Spallino ; drammaturgia e regia di Patrizia Pasqui.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 10 Novembre 2016

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