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“Voglio trovare il gol e la B con il Bari”

Nel Bari costruito ed ideato dal diesse Ciro Polito diversi giocatori si stanno distinguendo, ma soprattutto ne emerge ad oggi dopo un girone di andata e la prima di ritorno vinta peraltro il 22 dicembre contro il Potenza, un gruppo unito con tanta fame e coraggio di non mollare mai, neanche nei momenti difficili. Un Bari da ‘attributi’ che ha battuto in casa al San Nicola, Monopoli, Catanzaro e Turris ed andando in trasferta giocandosela in modo sfrontato sempre, candendo solo due volte, in un caso solo per un episodio anche dubbio. Un Bari che ha voltato pagina definitivamente con la scorsa stagione, Nel computo di queste gare c’è un giovanissimo di appena 22 anni, il numero 99 di provenienza dall’Atalanta, Alessandro Mallamo che si sta distinguendo ed ha già disputato diciotto presenze su venti totali del Bari, esclusa la Coppa, e soprattutto dimostrando di avere corsa, qualità e grande perseveranza che chiede mister Mignani ai suoi giocatori. Autorizzati dall’Ufficio Stampa della Ssc Bari, abbiamo realizzato una chiacchierata con il giocatore biancorosso, Alessandro Mallamo.

Diciotto presenze e tre assist sinora, manca soltanto il gol all’appello?

“Sono innanzitutto contento di aver trovato tanto spazio in una squadra blasonata come il Bari. Sono dispiaciuto di non aver trovato ancora il gol, è un aspetto sul quale lavorarci. Manca il gol e sarebbe bello se dovesse arrivare perché sarebbe la ciliegina e magari potrà risultare pesante anche ai fini del risultato. Pero chiarisco che viene sempre prima l’obiettivo di squadra e dare tutto”.

E’ cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta e di proprietà della squadra bergamasca. Quanto è rimasto legato e se nutre qualche rimpianto di non aver potuto dimostrare il tuo valore con la Dea?

“Sono parecchi anni che sono di proprietà dell’Atalanta e sono grato a tale società perché sono cresciuto in uno dei settori giovanili più importanti in Italia. Mi hanno lanciato nel professionismo e sono riconoscente, ma delle questioni di mercato non ci penso, vedremo più avanti e la mia testa e cuore sono qui a Bari”.

Il suo rapporto con il tecnico Mignani e come si sta trovando assieme ai compagni di squadra?

“Dal primo giorno ho capito di trovarmi in un gruppo coeso e che man mano si è cementato e trovato sempre più sicurezza. Il mister ha dato un valore molto importante nel creare un gruppo armonioso e consentire a tutti di poter lavorare su un doppio fronte, quello di crescere individualmente e di gruppo. Penso che abbiamo un tecnico di grande qualità in una squadra  e società che ambisce al vertice e con un gruppo di uomini prima che giocatori che lottano per lo stesso obiettivo. L’armonia è sicuramente la nostra arma in più e ci viene trasmessa giornalmente dal nostro mister e resto della squadra”.

E’ risaputo che nel girone di ritorno tutto diventa più difficile, i punti pesano come un macigno e risultano sempre più decisivi. Il Bari al giro di boa ha chiuso a 41 punti ed il ritorno è già iniziato con tre punti. Potrete uguagliare tale bottino o superarlo anche?

“Per come la penso si può sempre migliorare ed anzi, se all’andata non eravamo ancora tutti, ora siamo al completo e conosciamo i meccanismi e l’ambiente. Certamente il girone di ritorno è più complesso, c’è anche il mercato di mezzo in questo mese, ma serve avere continuità, lucidità e mantenere alte le motivazione e concentrazione, senza trovare alibi. L’obiettivo è quello risaputo e vogliamo migliorarci”.

Il suo rapporto con il direttore Ciro Polito e quanto è stato decisivo affinché scegliesse Bari?

“Con il direttore c’è un bel rapporto da un po’ di anni perché mi ha portato a Castellammare di Stabia (con la Juve Stabia, ndr) ed è stata la mia seconda stagione fuori dal settore giovanile direttamente in B, anche da protagonista personalmente con ventotto presenze e due gol nonostante la retrocessione. Alla chiamata del direttore non ho potuto rifiutare e sono venuto qui con tanto entusiasmo e voglia”.

Con la Nazionale Under 19 ha raggiunto la finale del Campionato d’Europa a livello giovanile. Chi tra Kean, Scamacca, Frattesi ed altri profili importanti l’ha impressionata maggiormente?

“Vestire la maglia della Nazionale è un’esperienza fantastica che ti arricchisce non solo professionalmente ma a livello umano ti riempie, seppur a livello giovanile, In quel gruppo non c’erano solo Kean, Scamma, Frattesi, ma anche gente come Tonali e Zaniolo, e ricordo bene che il Portogallo al girone lo avevamo battuto. In finale perdemmo ai tempi supplementari per 4-3 al culmine di una partita incredibile. Ai punti avremmo meritato la vittoria, ma è un ‘esperienza che mi porterò sempre con me”.

Un pensiero su Mirco Antenucci, divenuto capitano ma già leader, in attesa che rientri l’altro capitano,Valerio Di Cesare che scalpita di tornare a dare il suo contributo?

“Antenucci e Di Cesare sono due figure fondamentali all’interno dello spogliatoio e sanno sempre come metterti di buon umore al di là delle loro caratteristiche che non si discutono. Antenucci ha grandissime qualità tecniche ma anche umane, è il primo a dare l’esempio e sacrificarsi, è un leader a prescindere dalla fascia, e sta dando un contributo straordinario alla causa. Valerio Di Cesare, tutti speriamo ritorni al più presto, per il suo carisma ed esperienza e valore, aspettiamo il nostro capitano. Entrambi sono giocatori che non centrano nulla con questa categoria”.

Una tua battuta ed appello alla tifoseria biancorossa.

“La tifoseria è un valore aggiunto, specie da quando sono tornati i gruppi organizzati. Una piazza come Bari che vive e mastica calcio ogni giorno, bisogna dare il massimo Il ritorno della tifoseria organizzata sicuramente ci ha dato una spinta e marcia in più, ora dobbiamo remare tutti uniti verso la meta”.

Non ci sono molti giocatori che hanno fatto appello a vaccinarsi perciò le chiediamo solo se la sente, di lanciare un bel messaggio.

“Non mi tiro indietro assolutamente e penso sia importante come messaggio. Ci tengo a farlo con il cuore, il mio appello rivolto non solo a tutti i calciatori ma in generale, di vaccinarsi”. (Ph. Tess Lapedota).

M.Iusco

 


Pubblicato il 4 Gennaio 2022

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