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Waterfront di San Girolamo: spiaggia pronta a giorni? Macché, ne riparliamo l’anno venturo…

La Giunta comunale di Bari ha approvato la transazione per 743mila euro con l’impresa che sta realizzando i lavori del ‘waterfront’ di San Girolamo che aveva chiesto invece 11 milioni di maggiori costi sostenuti, quasi la stessa cifra dell’intero appalto di riqualificazione. L’impresa e’ il Consorzio Stabile Valori S.c.a.r.l. e la somma individuata per l’accordo transattivo – riferisce una nota del Comune – e’ composta da poco piu’ di 311mila euro per oneri derivanti dai danni causati dalle mareggiate dello scorso inverno; 194mila euro derivanti dall’attuazione del piano di monitoraggio ambientale (una prescrizione impartita a seguito dell’acquisizione dei pareri a tutela della salvaguardia del territorio e qualita’ delle opere eseguite); 189mila euro per andamento anomalo dei lavori e 10mila per oneri derivanti da allacci provvisori ai servizi pubblici. Nell’ambito della transazione, e’ stata anche riconosciuta una proroga temporale di 180 giorni consecutivi per il completamento degli interventi ancora mancanti, a decorrere dalla data di ripresa dei lavori, coincidente con il ripascimento del litorale avviato il 5 maggio scorso. Pertanto, il nuovo termine temporale di ultimazione delle opere e’ fissato al prossimo 31 ottobre. “E’ un atto molto importante – ha precisato l’assessore ai LLPP Galasso – perche’ elimina ogni possibile rischio di contenzioso, soprattutto in una fase in cui l’opera e’ in dirittura d’arrivo. Aver evitato di riconoscere piu’ di 11 milioni di euro di riserve mette al sicuro l’amministrazione dai costi derivanti dal rischio di soccombenza nell’ipotesi di un contenzioso”. Da 11 milioni a 743mila euro: proprio una bella e sostanziosa riduzione del costo delle riserve apposte all’appalto per il nuovo, quanto tribolato lungomare a San Girolamo. Un’operazione economica che però, secondo l’irriducibile consigliera Irma Melini, merita parecchie riflessioni e non deve distrarre da un dato: l’aggiudicatario dei lavori di realizzazione del Lungomare di Fesca-San Girolamo aveva offerto ben 100 giorni in meno sulla consegna dell’opera. <<Invece, oggi ci ritroviamo con oltre due anni di ritardi e una nuova proroga temporale di ben centottanta giorni, cioè sei mesi tondi. Questo il dato eclatante: si vince una gara d’appalto con tanti altri concorrenti perché si promette di finire prima i lavori, quindi cercando di ridurre i disagi alla cittadinanza, mentre poi si perde il conteggio dei giorni di ritardo>>. Ecco come per la consigliera di Minoranza nell’aula ‘Dalfino’ il Comune di Bari difende gli interessi dei baresi e le opere destinate loro. Non solo il Lungomare è di fatto per la terza estate praticamente inaccessibile, sicuramente inaccessibile ai diversamente abili, sicuramente ancora senza bagni pubblici e sicuramente senza la zona della Piazza sul mare, ma in più il Comune concede all’impresa altri sei mesi di lavori. Chi dice che centottanta giorni in più di lavori non siano un costo? Chi pensa ai disservizi e disagi dei residenti? Com’è possibile aggiudicarsi un’opera con la miglioria della riduzione di ben cento giorni sulla consegna contrattuale, per poi tardare di oltre due anni? Irma Melini, come sempre, parla chiaro, anche se per adesso non entra nei dettaglia di delibere, aggiudicazioni e appalti che dovrebbero essere approfonditi alla luce di revisioni e garanzie non mantenute. <<I cittadini sono stanchi e mentre Decaro ha interesse ha tagliare il nastro per le sue elezioni, i baresi hanno interesse a terminare quanto prima questo strazio, sperando che con il cantiere vada via anche questa Amministrazione. Unica cosa positiva è che con il pagamento dei 311.445, 69 euro per oneri derivanti dai danni di forza maggiore saranno sanati definitivamente i danni causati dalle mareggiate dello scorso inverno. Per il resto, aspetterò di parlarne in Consiglio comunale quando arriverà la manovra di assestamento di bilancio>>. Non c’è pace, insomma, sul megacantiere che sta rifacendo il lungomare a nord della Città, nemmeno dopo che il mese scorso l’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Galasso aveva effettuato uno dei tanti sopralluoghi per verificare l’andamento degli interventi che si sono intensificati dopo l’approvazione della perizia di variante relativa alla dimensione dei ciottoli. In quei giorni di inizio maggio, infatti, l’azienda incaricata era alle prese con il “rinascimento” della spiaggia a nord della piazza sul mare. E c’era anche la Melini, mica tanto soddisfatta, specie tenendo presenti i tanti, troppi ritardi, imprevisti e intoppi, che sono costati disagi e polemiche, sotto gli occhi di tutti. Unica certezza del Sindaco era che il cantiere terminava a dicembre 2018, ma anche quella – come diceva Galasso – non è possibile più leggere un atto che detti i tempi di consegna, quindi la data di fine lavori. Nel frattempo sono in corso di lavorazione le finiture edili dell’edificio della piazza sul mare con la posa degli strati di intonaco e, col montaggio dei rivestimenti esterni in pietra bianca e delle travi frangisole in legno lamellare, questa parte del waterfront sarà l’unica fruibile entro questa estate, ma disponibile il prossimo anno. Quindi, nei prossimi giorni, residenti e cittadini baresi dovrebbero contare sulla disponibilità di tutti i lidi, quelli privati, quelli più grandi oggetto del ripascimento con ciottoli di piccola dimensione e le altre due spiagge libere contigue a quelle private, parola di sindaco e assessore. Salvo proroghe e/o varianti in corso d’opera….

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 22 Giugno 2018

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