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Working in progress, non resta che vincere per rialzarsi

Dopo tre risultati utili è arrivato il Ko per la compagine barese, in un clima infuocato, ovvero quello di Avellino dove oltre alla sconfitta esterna pesante si sono incassati: insulti dall’inizio alla fine, spintoni nel tunnel e forse anche altri episodi spiacevoli, ma la Lega Calcio sta indagando su quanto è avvenuto sabato perché pare che Sabelli abbia ricevuto minacce e sia stato spintonato, così come è successo anche al presidente della Fc Bari, Gianluca Paparesta, da alcuni dirigenti irpini. Il presidente del Bari, Paparesta sarà ascoltato dal presidente della serie B, Andrea Abodi che ha aperto un’inchiesta sui fatti sconcertanti avvenuti. Anziché scrivere esclusivamente della partita, ancora una volta è doveroso raccontare quanto è accaduto, oltre all’ennesima presa in giro da parte dei giocatori dell’Avellino, i quali sul finire del secondo tempo alla realizzazione della seconda marcatura con Trotta, hanno esultato simulando la storica esultanza del Galletto facendo il trenino, e  mimando con Trotta in primis, il gesto del gallo. Davvero, troppo, perché nel calcio e nello sport bisogna saper vincere onorando l’avversaria, non prendendosene beffa. Tornando esclusivamente alla partita che si è svolta sul rettangolo di gioco, la formazione schierata da Nicola non aha dimostrato di sapere tenere il campo e reggere l’urta d’onda dei padroni di casa, eccetto per qualche interprete come Donati, Contini, e Caputo, quest’ultimo subentrato nei minuti finali che hanno sbraitato; i pugliesi hanno giocato a sprazzi in una battaglia che non doveva essere vinta necessariamente, ma che almeno bisognava poter osare di più contro un’avversaria tosta ma non irresistibile. Evidenziando la prova di alcuni singoli: Schiattarella, martello di centrocampo, questa volta non ha garantito il filtro necessario trai reparti, Bellomo, che insieme a Galano è uno dei giocatori di maggiori qualità, avrebbe potuto rendere al meglio in un’altra posizione e magari impostando la sua partita in maniera differente come aveva fatto in precedenti gare. Probabile già dalla prossima battaglia sportiva, s’intende, che si rivedrà tra l’undici titolare, l’inserimento di Romizi e Defendi, tuttavia, non sono tanto gli interpreti a mancare alla squadra di Nicola ma l’approccio alla partita e la mancanza di continuità nella lettura delle gare a sé e specie nei risultati. Il portiere del Bari, Guarna a fine partita ha tracciato un’analisi lucida ed implacabile: “Non pensiamo ai playoff, piuttosto a conquistare subito i 50 punti necessari per centrare l’obiettivo minimo della salvezza“, così come anche Davide Nicola non ha risparmiato le sue critiche complessive: “Faccio il tecnico e non mi intrometto nel fattore ambientale. Non è una sconfitta che brucia di più rispetto le altre. Dobbiamo migliorare ancora se vogliamo giocare meglio alcune gare. Nel primo tempo abbiamo subito per i primi venticinque minuti, ci siamo difesi con un certo ordine ma non è che abbiamo rischiato troppo. Nella ripresa ci siamo alzati, abbiamo proposto gioco, abbiamo avuto occasioni che abbiamo sfruttato male. Ci è mancata la rabbia e lucidità per rimontare”. In attacco nella prossima partita contro il Varese, fanalino di coda, mancherà Ebagua ammonito ed in diffida ma guai a sottovalutarla. Contro il Varese serviranno energie e forze fisiche fresche, ma in primis maggiore forcing dal primo minuto, e la punta centrale che quasi sicuramente scenderà in campo dal primo minuto è il capitano Ciccio Caputo che avrà una grossa chance per riconquistarsi la sua maglia da titolare. La classifica attuale del Bari registra 37 punti, con sei di distacco dallo Spezia Calcio, ottavo e quattro dall’Entella, quint’ultima in classifica con una partita in meno disputata (giocava ieri il posticipo).  

Marco Iusco

 


Pubblicato il 10 Marzo 2015

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