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Xylella, Pentassuglia rassicura sul rallentamento dell’epidemia degli ulivi

Forse individuati alcuni dei fattori responsabili della diffusione del batterio nella zona del sud barese

A dieci anni di distanza da quando è scoppiata la problematica della Xylella fastidiosa degli ulivi in Puglia è stata individuata una possibile fonte di trasporto della sputacchina, ossia dell’insetto vettore responsabile della diffusione della batteriosi. A darne notizia è stato l’assessore pugliese all’Agricoltura, Donato Pentassuglia (Pd), durante i lavori della IV Commissione consigliare della Regione, dove ha anche spiegato che le piante trovate infette nel sud Barese erano in zone dove sono presenti aree di scarico ortofrutticole ed una officina di riparazioni di trattori e macchine agricole. “Lo stato di attenzione è mantenuto alto, soprattutto perché si possa bloccare qualsiasi trasmissioni del contagio” – ha precisato l’assessore. Secondo Pentassuglia “il rallentamento della Xylella è un dato di fatto ed è frutto di un lavoro che, al contrario, non conosce rallentamenti”. Però, per l’esponente del governo regionale è necessario un coinvolgimento maggiore, richiesto anche ai rappresentanti dell’opposizione alla Regione Puglia, “non tanto sull’applicazione del decreto Centinaio”, ossia la legge che al tempo del governo giallo-verde (con pentastellato Conte premier ed il leghista Centinaio ministro alle Politiche agricole e forestali) che ha finanziato con 300milioni di Euro il reimpianto degli ulivi nelle zone colpite dalla Xylella con varietà fito-resistenti al batterio e che – ha sottolineato Pentassuglia – “va avanti, ma sull’invio da parte del governo centrale dei soldi necessari ai ristori delle aziende agricole colpite tanto dalla Xylella”. Per la cronaca ricordiamo che in Puglia tempo fa è esplosa una polemica proprio sulla Xylella fastidiosa tra l’opposizione di centrodestra che fa capo al partito della premier Giorgia Meloni ed il Presidente della Regione, Michele Emiliano, dopo che quest’ultimo, a Timeline su SkyTg24, aveva dichiarato: “Stiamo investendo una somma enorme per reimpiantare specie resistenti alla Xylella, il problema lo stiamo risolvendo e lo risolveremo”. “La Xylella – aveva poi  proseguito il governatore pugliese – è arrivata dal Sud America grazie ai mancati controlli dell’Unione europea e continuerà il suo cammino, bisognerà predisporre strategie che vanno ben oltre quelle in corso”, precisando che la “battaglia è in corso”,  perché “l’Unione europea non ci ha dato un soldo per risarcire gli imprenditori e soprattutto” che – secondo Emiliano – “anche il governo si sia dimenticato che serve una strategia complessiva per tutta l’olivicoltura italiana”. Sulla “questione Xylella” in Puglia c’è anche, tra i rappresentanti delle OO.SS. di categoria (Cia-agricoltori e Confagricoltura Puglia), un ampio fronte di coloro che da tempo chiedono un intervento urgente del governo nazionale con la nomina di un commissaria “ad acta”, per intervenire con misure adeguate sia a bloccare il propagarsi dell’infezione verso la parte nord della regione che per i reimpianti nelle aree colpite ed i ristori agli olivicoltori in difficoltà per le perdite produttive delle proprie aziende. Quindi, è chiaro che in Puglia il “tema Xylella” evidentemente non è più solo un fatto tecnico (eradicazioni, individuazione scientifica della diffusine del batterio, etc.), ma soprattutto politico. E la “politica” – come è noto – ha dei tempi, per la soluzione dei problemi, ben diversi da quelli necessari a contrastare una malattia delle piante che finora nella nostra regione ha colpito circa 22milioni di ulivi, distruggendo bel 760mila ettari ulivetati, soprattutto nell’estremo sud della Puglia, fino a lambire la zona sud della provincia di Bari (agro di Monopoli, Polignano, Castellana Grotte, etc.) finora, fortunatamente, solo per alcune decine di ulivi. Ora però, come innanzi riferito, l’assessore Pentassuglia ha assicurato che per la Xylella fastidiosa di potrebbe essere ad una svolta, in quanto potrebbero essere stati individuati alcune dei principali “mezzi” di diffusione del batterio e che si è, quindi, giunti ad un rallentamento significativo diffusione dell’infezione. Ma questo è un fatto scientifico e non politico. Per la politica, invece, è necessario che per la Xyletta faccia – a detta di molti – la sua parte, senza ulteriori indugi e perdite di tempo, onde evitare ulteriori danni ad un comparto, quello olivicolo per l’appunto, già di per sé notoriamente disastrato da altri fattori (importazioni extra comunitarie di olio, sofisticazioni, tagli ai sostegni produttivi della Ue, etc.) non solo naturali, ma il più delle volte (purtroppo!) politici.

Giuseppe Palella


Pubblicato il 15 Luglio 2023

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